L'olio di argan: una storia di donne

Cultura e Spettacolo
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A pochi chilometri dalle spiagge di Agadir in Marocco, in una zona collinare brulla e arsa dal sole, si trova Tighanimine El Baz, un piccolo villaggio con poche case in costruzione lungo una strada polverosa e non asfaltata. La sola ricchezza di questa terra arida e pietrosa è l'argan, un albero secolare, basso e dal ronco nodoso, simile a un olivo. Dal suo frutto viene estratto un olio prezioso per le proprietà uniche e per la particolarità della produzione.

Il lavoro di estrazione dell'olio di argan in Marocco è tradizionalmente compito delle donne. E' un procedimento lungo e faticoso. Dopo la raccolta, una volta selezionati accuratamente i frutti e fatti essiccare al sole, si ricavano i noccioli che vengono spaccati a mano, con l'aiuto di una pietra, per estrarre i semi: ci vuole abilità e destrezza. I semi sono quindi spremuti, ma la resa è molto bassa: sono necessari circa cento chili di frutta e almeno venti ore lavorative per produrre un litro d'olio.

Esprit Equo ha scelto di lavorare insieme a Tighanimine, la prima cooperativa di donne che lavora l'argan ad aver aderito a un programma di commercio equo e ad aver ottenuto la certificazione Fairtrade. "Dal nostro primo incontro è nata subito la voglia di collaborare e crescere insieme" racconta Laura, fondatrice insieme al marito Hassan di Esprit Equo, linea di cosmetici biologici. Da quando alcune donne del villaggio decisero di unire i loro pochi risparmi per comprare un tappeto su cui lavorare (con solo 5 dihram, meno di mezzo euro!), di condividere le loro conoscenze antiche sull'argan e, soprattutto, il coraggio di iniziare una vera e propria attività imprenditoriale, è passato molto tempo.

"In una società prettamente patriarcale, come quella delle zone rurali, non è stato facile per molte di loro affrontare gli ostacoli da parte del padre o del marito nel vederle esercitare un'attività al di fuori dell'ambito domestico. Delle 170 donne che avevano partecipato ad un programma di alfabetizzazione, solo 22 hanno deciso di iniziare quest'avventura" racconta Nadia, la presidente della cooperativa. Malgrado ciò, il loro numero non ha smesso di aumentare e oggi la cooperativa conta 68 socie. Inoltre, nel vicino villaggio, si è formata da poco una nuova cooperativa di donne che collabora con Tighanimine nell'estrazione dei semi.

Grazie all'aiuto della cooperazione internazionale, è stato possibile costruire un laboratorio dei più moderni, dove ogni fase della produzione è rigidamente controllata. La spremitura a freddo e le varie filtrature sono procedimenti che permettono di garantire un olio purissimo, di prima qualità, capace di conservare tutte le sue qualità organolettiche. L'olio ha ottenuto la certificazione biologica da Ecocert e ciò ha significato molto per la cooperativa, ma anche per tutto il territorio coinvolto nella raccolta. Si studiano continuamente nuovi prodotti sia di tipo cosmetico che alimentare per diversificare le entrate e creare maggiore lavoro.

Oggi i prodotti della cooperativa hanno ottenuto anche la certificazione IGP Marocco e Slow Food. Nel 2012 hanno vinto il concorso come migliore iniziativa economica e sociale del Marocco e nel 2013 hanno ottenuto il premio del Bahrein per le donne imprenditrici nei paesi arabi.

Grazie al loro lavoro, le donne della cooperativa hanno potuto beneficiare di corsi di alfabetizzazione, di formazione, di servizi di assistenza sanitaria, hanno aperto un conto di risparmio e, soprattutto, hanno percorso un cammino di crescita e dignità, sia all'interno della propria famiglia che nella comunità. Infine, con il loro savoir-faire queste donne contribuiscono ogni giorno a preservare l'albero dell'argan, importante simbolo della biodiversità, in quanto specie endemica in Marocco.

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naturasì magazine web www.naturasi.it