I 55 giorni

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Campobasso, lunedì 7 maggio 2018, Sala Teatro DLF, ore 18.00 - Nell’ambito della III Rassegna Nazionale de “il Teatro e la Musica dei DLF”, La Bottega del Teatro (Caserta) presenta: “I 55 giorni”. Scrittura scenica e regia di Pierluigi Tortora. Musica e live elettronics di Emilio Di Donato.

A distanza di 40 anni dalla morte di Aldo Moro, la pièce teatrale “I 55 giorni” ne ripercorre la vicenda attraverso la lettura di alcune delle lettere scritte dallo statista segregato dalle BR nella cosiddetta «prigione del popolo» in Via Montalcini, Roma, prima di essere ucciso.

Sono trascorsi quarant'anni dal rapimento e dall'assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse, tragico e autentico spartiacque della storia dell'Italia repubblicana. Nei 55 giorni di prigionia, l'uomo politico scrisse un centinaio di lettere, alcune delle quali sono riproposte nella pièce teatrale “55 giorni”.
Attraverso queste letture lo spettatore è riportato al quadro storico di quegli anni, ad una tragedia del potere raccontata con una scansione di informazioni documentate, suggestive e inquietanti.

L'azione scenica e il commento sonoro, realizzato con tecniche di “live electronics” ereditate dalla scuola di musica elettronica degli anni '70, restituiscono il dramma di un uomo attraverso questo epistolario - forse il più importante del Novecento italiano - e offrono una visione sul cosiddetto «caso Moro» e, più in generale, della storia degli anni Settanta.

“I 55 giorni”. Scrittura scenica e regia di Pierluigi Tortora. Musica e live elettronics di Emilio Di Donato

Lettere

È Pasqua, un abbraccio
Destinatario: la moglie Eleonora
Data di recapito: 26 marzo 1978

Dio vi illumini, trattate
Destinatario: al segretario della Democrazia Cristiana Benigno Zaccagnini
Data di recapito: 4 Aprile 1978

Vi rivolgo le mie preghiere
Prima lettera al Papa Paolo VI, mai recapitata

Intercedete con il Governo
Seconda lettera al Papa Paolo VI, recapitata tramite Don Mennini alla Signora Moro che a lui la riaffida per recapitarla in Vaticano.

Siete tutti d'accordo nel volere la mia morte?
Destinatario: al segretario della Democrazia Cristiana Benigno Zaccagnini
Data di recapito: 20 Aprile 1978

Inizierà una strage
Destinatario: al Presidente del Consiglio Giulio Andreotti
Data di recapito: 28 Aprile 1978

A ciascuno la mia tenerezza
Destinatario: la moglie Eleonora
Data di recapito: 5 Maggio 1978

Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916 - Roma, 9 maggio 1978)

Aldo Moro

Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916 - Roma, 9 maggio 1978) è stato un politico, accademico e giurista italiano. Fu più volte ministro, e per cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, ne divenne segretario e poi presidente.

All'inizio del 1978 Moro sosteneva l'idea di un governo di "solidarietà nazionale", che includesse anche il PCI nella maggioranza. Tale soluzione presentava rischi sul piano della politica internazionale, in quanto non trovava il consenso degli Stati Uniti (per il timore che i comunisti al governo sarebbero venuti a conoscenza, in piena guerra fredda, di piani militari e di postazioni strategiche supersegrete della Nato) e dell'Unione Sovietica (per il timore che la partecipazione al governo del PCI sarebbe stata interpretabile come una forma di emancipazione del partito dal controllo sovietico e di avvicinamento autonomo agli Stati Uniti).

Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo guidato da Giulio Andreotti, un commando delle Brigate Rosse in via Fani sequestrò Aldo Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana, uccidendo, in pochi secondi, i cinque uomini della sua scorta. Rinchiuso per 55 giorni dalle Brigate Rosse nella cosiddetta "prigione del popolo", Aldo Moro scrisse moltissime lettere, indirizzate perlopiù ai familiari e alla dirigenza della Democrazia Cristiana. Ragioni tattiche, ascrivibili alla cosiddetta "linea della fermezza" e alla necessità di chiudere ogni spiraglio alla trattativa con le BR, spinsero buona parte dell'allora dirigenza politica (soprattutto DC) ad allinearsi e a metterne in dubbio l'autenticità, a sostenere che non fossero state pensate da Moro o fossero addirittura dettate dalle Brigate Rosse.

Il parere dei familiari, dei migliori studiosi e degli esami grafologici, è concorde nel riconoscere pienamente Moro in quegli scritti.

Dopo una prigionia di 55 giorni nel covo di Via Camillo Montalcini, le Brigate rosse, vista la impossibilità di trattativa con il governo decisero di concludere il sequestro uccidendo Moro, e facendone ritrovare il cadavere in pieno centro di Roma, tra la sede nazionale della Democrazia Cristiana e quella del Partito Comunista. Papa Paolo VI officiò una solenne commemorazione funebre pubblica a cui parteciparono le personalità politiche italiane. La cerimonia venne celebrata senza il corpo dello statista per esplicito volere della famiglia, che non vi partecipò, ritenendo che lo Stato Italiano poco o nulla avesse f atto per salvare la vita di Moro.

“I 55 giorni”. Scrittura scenica e regia di Pierluigi TortoraPierluigi Tortora

Attore casertano, caratterizza il suo lavoro basandolo sul necessario incontro tra l'avanguardia e la tradizione teatrale. Inizia a recitare sin da giovanissimo frequentando l'Oratorio della sua Città, palestra vera di talenti che ha visto nascere, tra gli altri, Toni Servillo.
Dalle Pulcinellate di Antonio Petito, al teatro di Viviani e Eduardo, il passaggio è rapido e obbligato.
Dal 1996 è socio fondatore dei “Teatri Invisibili”. Prende parte a numerose produzioni tra cui: “Il Misantropo” - TeatriUniti - con Toni Servillo e Iaia Forte; “Le False Confidenze” - Teatri Uniti - con Toni Servillo e Anna Bonaiuto; “Pinocchio” - Teatri Uniti - con Roberto De Francesco e Toni Servillo. Il canto e la musica accompagnano quasi sempre la messinscena dei lavori. Ha partecipato al film di Paolo Sorrentino “L'uomo in più” con Andrea Renzi. Ha inoltre partecipato al film “Lascia perdere Johnny” di Fabrizio Bentivoglio. Ha ideato e realizzato in un antico eremo a Casertavecchia un festival di teatro, giunto alla sua V edizione. Dirige una bottega teatrale nel quartiere Acquaviva di Caserta dove svolge laboratori, incontri e performance teatrali.

Emilio Di Donato

Compositore e musicista casertano. Diplomato in “Musica applicata ai contesti multimediali” al Conservatorio di Benevento (2012), consegue il 5° anno di Chitarra Classica presso il Conservatorio di Avellino (1985). È laureato in Informatica. Ha pubblicato più di venti lavori discografici, sia da solista che con il gruppo “Corepolis” e l'Orchestra Popolare Campana, e tenuto numerosissimi concerti che glivalgono premi e lusinghiere recensioni dalla stampa specializzata.
Realizza colonne sonore per spettacoli teatrali, documentari, film (“JereJef” di A. Mozzillo, “Camera 431” di Barbara Rossi Prudente).
Nel 2000 fonda il portale www.casertamusica.com. Nel 2007 fonda la OPC - Orchestra Popolare Casertana, di cui è direttore, con cui partecipa a prestigiosi festival di musica in tutta Italia. Dal 2013 è ideatore e direttore del Festival degli Antichi Casali, giunto quest'anno alla sesta edizione. È attualmente Docente di Tecnologie Musicali al liceo Musicale “D. Cirillo” di Aversa, docente di chitarra presso l'Accademia Musicale Città di Caserta, e musicista arrangiatore nei gruppi musicali “Arianova” e “Corepolis”.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Ingresso: € 5,00
Prenotazioni presso il bar del DLF Campobasso “Lokomotive Haus”, sul primo binario della stazione ferroviaria della città.

LOKOMOTIVE HAUS - DLF bar
Orario: lun - ven, ore 8-21
Mob. 366 4848186

Associazione DLF Campobasso

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  • Sebastiano Iannone, presidente DLF Campobasso, mob. 366 4848186 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.