“Jazz in Campo” sesta edizione 19-23 luglio 2010

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Jazz in Campo 2010Dal 19 al 23 luglio 2010 si terrà, a Campodipietra, la sesta edizione di Jazz in Campo.
Il festival è promosso dal Comune di Campodipietra con il sostegno della Regione Molise e della Provincia di Campobasso. Novità di questa edizione sono il partenariato con l’Università degli Studi del Molise, l’attenzione della Fondazione Molise Cultura e la presenza di importanti enti pubblici e sponsor privati operanti sul territorio.Nel corso degli anni il festival è cresciuto sia in termini artistici che organizzativi diventando un appuntamento atteso sia dal pubblico molisano che da quello di altre regioni.

L’organizzazione, la direzione artistica e la direzione esecutiva del festival sono affidate all’Associazione Culturale “Circuito Creativo”, nelle persone di Giovannino Giangiacomo e Sabina Farinaccio.

Grazie a un impegno deciso dell’amministrazione di Campodipietra e al costante e mirato lavoro degli organizzatori, Jazz in Campo, in questi anni, si è inserito a pieno titolo nel panorama degli eventi nazionali, proiettando l’immagine, di Campodipietra e del Molise, in un contesto ben più ampio di quello locale. Il tema del festival è racchiuso nel nome “Jazz in Campo”. Infatti, è con questo gioco di parole che il festival si pone come luogo di “apertura” e di “confronto” fra sonorità e linguaggi riferibili a culture musicali diverse, e come mezzo di crescita ed evoluzione artistica, senza mai tradire quella che è l’essenza del festival, il jazz.

L’edizione 2010, aprirà con Jazz in Campus, una nuova area eventi collegata al festival che avrà ad oggetto la didattica e la promozione della musica jazz oltre che la ricerca di linguaggi culturali e artistici ad essa riferiti. Jazz in Campus si terrà Lunedì 19 e Martedì 20 Luglio con attività didattiche di alto perfezionamento musicale realizzate attraverso Master Classes tenute da musicisti ospiti del festival: il pianista Fahir Atakoglu; il bassista Alain Caron e il batterista Horacio “el Negro” Hernandez.

Il programma concerti di Jazz In Campo 2010, avrà inizio Mercoledì 21 Luglio con il FAHIR ATAKOGLU TRIO. Atakoglu, pianista di origine turche, è considerato attualmente uno dei più interessanti pianisti e compositori del panorama musicale mondiale. La sua musica esprime un suono e uno stile molto personali che si ispirano ai colori del folklore turco. Il trio di Fahir è esaltato dalla presenza di due ospiti straordinari, ALAIN CARON al basso, con la sua energica e inconfondibile precisione ritmica e l’ambidestro HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ, fra i più interessanti batteristi e percussionisti del panorama jazzistico mondiale, con i suoi fiammeggianti ritmi cubani e afroamericani.

Giovedì 22 Luglio sarà la volta di EDDIE PALMIERI con il progetto “Afro-Caribbean Jazz All Stars”. Conosciuto per il suo potere carismatico e l'impulso innovatore, ha una carriera artistica di oltre 50 anni, come direttore e maestro di orchestre di salsa e jazz latino. Con un percorso discografico che include 36 album, Palmieri ha ricevuto ben nove Grammy Awards. La sua maniera di suonare innovatrice e poco convenzionale sorprende sia i critici che i suoi fans. Oggi, Palmieri ha una delle orchestre salsa che girano il mondo con maggior frequenza, visitando Europa, Asia, America Latina, Africa del Nord e Caraibi. La sua originalità negli arrangiamenti musicali e le sue composizioni di grande impatto, dimostrano l'abilità nel riuscire a mantenersi attraverso il tempo grazie al suo repertorio multiforme e allo stesso tempo capace di sorprendere il pubblico con il suo stile leggendario.

Venerdì 23 Luglio la “signora” del jazz DEE DEE BRIDGEWATER chiuderà l’edizione 2010 di Jazz in Campo, con il suo omaggio a Billy Holiday. Dee Dee è considerata una delle poche eredi delle grandi voci femminili del Jazz. Nei primi anni settanta la ricordiamo al fianco di Thad Jones e Mel Lewis collaborando contemporaneamente con artisti del calibro di Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max Roach e Sonny Rollins. Nello stesso periodo fece un'importante esperienza cantando nel musical The Wiz, per il quale meritò un Tony Award come “miglior attrice protagonista in un musical”. Ha raggiunto la completa maturazione artistica e i primi grandi riconoscimenti a livello di critica e di pubblico dopo essersi trasferita in Francia all'inizio degli anni ottanta, imponendosi come raffinata interprete di un vasto repertorio che spazia dagli standard alle tendenze più recenti, con particolare apprezzamento per il suo modo di reinterpretare il repertorio di Billie Holiday e di altre grandi cantanti del passato. Storico fu il famosissimo brano Precious Thing, in duetto con Ray Charles, giunto in vetta alle classifiche, e contenuto nell’album Victim Of Love, pubblicato nel 1989 per la Polydor. Nel 1990 anche il grande pubblico italiano ebbe modo di conoscerla grazie alla vittoria riportata al Festival di Sanremo in coppia con i Pooh, con Angel of the Night, versione inglese del brano Uomini Soli.

Tra gli eventi collegati al Festival e riguardanti l’area Jazz in Campus, da segnalare: Jazz & Media, dibattito aperto organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise. Jazz & Media si terrà Venerdì 23 Luglio 2010 alle ore 11.00 presso la Sala Biblioteca di Ateneo “E. Fermi”, dell’Università degli Studi del Molise a Campobasso. Sarà un evento dedicato al mondo del jazz nel corso del quale verranno affrontate e discusse tematiche quali la divulgazione, la promozione e il rapporto con i media. Nel corso del dibattito verrà presentato l’ultimo libro di Vincenzo Martorella “Il Blues” edito da Einaudi nel 2009. Il dibattito è rivolto a musicisti, organizzatori di eventi, promotori musicali, operatori della stampa, appassionati e semplici fruitori. Jazz & Media sarà condotto da Ivo Germano, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi del Molise, e vi prenderanno parte alcuni fra i più autorevoli esperti italiani nel campo della critica musicale, della comunicazione e della storia e didattica della musica.

Altro evento in programma è Jam in Campo che giunge quest’anno alla sua seconda edizione e che, dopo il grande successo del 2009, si consolida come elemento caratterizzante del festival. Jam in Campo segue i concerti principali, con un open stage dedicato alle jam session aperte, un occasione unica per tutti i musicisti che vorranno esibirsi. Jam in Campo si avvarrà di un trio base d’eccezione: il pianista Claudio Colasazza, il bassista Stefano Nunzi e il batterista Pietro Iodice.

Di grande interesse anche le mostre fotografiche di Andrea Boccalini e Mario Folchi allestite nella Sala della Musica in Piazza San Martino Vescovo, nel cuore del centro storico di Campodipietra (CB).

Jazz ed enogastronomia è lo spazio dedicato ai buoni sapori della cucina tipica molisana con i vini del territorio: un connubio vincente che accompagnerà il festival nel corso delle tre serate.

Prima dei concerti ci sarà il tempo di un’aperitivo a ritmo di musica con AperiJazz.

Tutti gli eventi del festival, ad eccezione delle Master Classes, sono gratuiti.

Per INFORMAZIONI su Jazz in Campo visitare il sito internet: www.jazzincampo.it

“Jazz in Campo” sesta edizione 19-23 luglio 2010, Campodipietra (CB)

  • Ente Promotore: Comune di Campodipietra
  • Direzione Artistica: Giovannino Giangiacomo
  • Direzione Esecutiva: Sabina Farinaccio
  • Progetto Grafico: Marco Palone
  • Fotografia: Andrea Boccalini, Mario Folchi
  • Relazioni con la stampa: Maurizio Quattrini cell. 338 8485333 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

free infoline 840 700 852

Programma dettagliato

Lunedì 19 luglio 2010

ore 17:00 - Sala della Musica

Jazz in Campus

Master Classes

  • Fahir Atakoglu: piano
  • Alain Caron: bass
  • Horacio “el Negro” Hernandez: drums

Martedì 20 luglio 2010

ore 17:00 - Sala della Musica

Jazz in Campus

Master Classes

  • Fahir Atakoglu: piano
  • Alain Caron: bass
  • Horacio “el Negro” Hernandez: drums

Mercoledì 21 luglio 2010

ore 19:00/21:00 - Sala della Musica

Mostra fotografica

ore 20:00 - area Jam

AperiJazz

  • Aperitivo con l’Ensemble Batucada Percussion

ore 20:30 - area stand

Percorsi Enogastronomici

  • Degustazione di piatti e vini tipici molisani

ore 21:30 - Piazza Rimembranza

FAHIR ATAKOGLU TRIO

  • Featuring: Horacio “el Negro” Hernandez and Alain Caron

ore 23:30 - area Jam

Jam in Campo

  • Jam session aperte

Giovedì 22 luglio 2010

ore 19:00/21:00 - Sala della Musica

Mostra fotografica

ore 20:00 - area Jam

AperiJazz

  • Aperitivo con Domenico Gattozzi Piano Solo

ore 20:30 - area stand

Percorsi Enogastronomici

  • Degustazione di piatti e vini tipici molisani

ore 21:30 - Piazza Rimembranza

EDDIE PALMIERI

  • Afro-Caribbean Jazz All Stars

ore 23:30 - area Jam

Jam in Campo

  • Jam session aperte

Venerdì 23 luglio 2010

ore 11:00 - Sala Biblioteca di Ateneo “E. Fermi”

Università degli Studi del Molise di Campobasso

Jazz in Campus

  • Dibattito aperto sul tema “Jazz e Media” con presentazione dell'ultimo libro di Vincenzo Martorella “Il Blues” edito da Einaudi. Coordinatore: Ivo Germano - Relatori: Vincenzo Martorella, Pierluigi Tabasso, Roberto Mancini, Antonio Porpora Anastasio

ore 19:00/21:00 - Sala della Musica

Mostra fotografica

ore 20:00 - area Jam

AperiJazz

  • Aperitivo con Il Coro dell’Università degli Studi del Molise

ore 20:30 - area stand

Percorsi Enogastronomici

  • Degustazione di piatti e vini tipici molisani

ore 21:30 - Piazza Rimembranza

DEE DEE BRIDGEWATER

  • To Billie with Love - A Celebration of "Lady Day"

ore 23.30 - area Jam

Jam in Campo

  • Jam session aperte

Jazz in CampusLunedì 19 e Martedì 20 Luglio

MASTER CLASSES

FAHIR ATAKOGLU - ALAIN CARON - HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ

Programma

Le Master Classes riguarderanno delle lezioni collettive di due giorni e si terranno il 19 e il 20 Luglio 2010 presso la Sala della Musica in Piazza San Martino Vescovo, nel cuore del centro storico di Campodipietra (CB). Gli studenti dovranno presentarsi Lunedì 19 Luglio alle ore 16:00 presso la Sala della Musica per ritirare il pass di riconoscimento e il materiale didattico. Dopo questa prima fase di accoglienza, vi sarà l’incontro con i docenti e si darà inizio alle lezioni.

Fahir Atakoglu - pianoforte

  • 19 Luglio 2010 dalle ore 17:00 alle ore 18:00
  • 20 Luglio 2010 dalle ore 17:00 alle ore 18:00

Alain Caron - basso elettrico

  • 19 Luglio 2010 dalle ore 18:00 alle ore 19:00
  • 20 Luglio 2010 dalle ore 18:00 alle ore 19:00

Horacio “el Negro” Hernandez - batteria

  • 19 Luglio 2010 dalle ore 19:00 alle ore 20:00
  • 20 Luglio 2010 dalle ore 19:00 alle ore 20:00

Nella serata di Mercoledì 21 Luglio, sul palco principale, verranno consegnati gli attestati di partecipazione.

I partecipanti alle Master Classes avranno la possibilità di confrontarsi e mettere a frutto le conoscenze acquisite, esibendosi negli spazi dedicati a Jam in Campo.

E’ richiesta una buona conoscenza della teoria musicale e dello strumento prescelto. Non ci sono limiti di età.

La quota di partecipazione alla Master Class è di € 50,00 e comprende:

  • partecipazione alla Master Class prescelta;
  • partecipazione come uditore alle altre Master Classes;
  • materiale didattico;
  • pass di riconoscimento;
  • T-Shirt ufficiale del festival;
  • attestato di partecipazione.

Le iscrizioni si ricevono entro il termine di Giovedì 15 Luglio 2010 e fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per info, sulla disponibilità dei posti e modalità d’iscrizioni, contattare:

Direzione Artistica
338 4237380
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I MUSICISTI

FAHIR ATAKOGLU TRIOFAHIR ATAKOGLU TRIO

Fahir Atakoglu, nato e cresciuto a Istanbul, negli anni '80 si è trasferito a Londra per studiare e qui si è imbevuto della musica in voga in quegli anni: Chicago, Blood, Sweat & Tears, ecc. Rientrato in patria ha cominciato un percorso di maturazione sia come pianista che come compositore, raggiungendo un buon successo anche come accompagnatore della più famosa pop star turca Sertab Erener. Verso la fine degli anni '90 è ormai considerato il miglior talento jazzistico locale. Ormai conosciuto anche a livello internazionale si è trasferito negli USA dove ha formato un proprio trio con il bassista Anthony Jackson e il batterista Horacio El Negro Hernandez.

Nel 2005 esce il suo primo disco con il trio intitolato IF, in cui comincia a prender forma l'interessante lavoro di commistione fra musica mediorientale e sonorità afro-americane.

Poi arriva “Istanbul in Blue”, con il fascino orientale dalle tonalità jazz-rock-fusion che rivela le suggestive nuance della Turchia, dell’America e del Mediterraneo.

Fahir Atakoglu, riconosciuto internazionalmente nell’ambito delle opere sinfoniche e della musica cinematografica, e considerato attualmente uno dei più interessanti pianisti e compositori del mondo.

Un suono e uno stile personali che si ispirano ai colori del folklore turco in questo ultimo lavoro, guidato dalla precisione ritmica di Alain Caron al basso e dalla straordinaria batteria dell’ambidestro Horacio “el Negro” Hernandez, uno dei più interessanti batteristi e percussionisti del panorama jazzistico mondiale.

Fahir Atakoglu è un grande talento che non ha seguito il solito percorso verso il riconoscimento all’interno della scena jazz internazionale. La sua musica infatti si è sempre ispirata alla tradizione turca, ma dal suo primo disco in ambito jazz, le sue corde si sono sintonizzate sempre più verso le sonorità della musica afroamericana, influenzate perennemente dalle splendide melodie della sua terra d’origine.

ALAIN CARONALAIN CARON

Nato a Saint Éloi, in una famiglia di undici fratelli, Caron inizia la carriera di musicista da bambino studiando da autodidatta e seguendo i corsi per corrispondenza del maestro di improvvisazione Charlie Banacos. Più tardi frequenterà anche la rinomata Berklee College of Music. Al termine delle scuole medie inizia un tour per il Quebec con il gruppo di una delle sue sorelle. All'età di quindici anni scopre il jazz, passione che lo accompagna da allora.

Nel 1977 incontra il chitarrista Michel Cusson e con lui e Paul Brochu (batteria) forma Le Band De St Uzeb meglio conosciuti come Uzeb. Gli Uzeb realizzano dieci album tra il 1977 e il 1992, registrati per lo più dal vivo o in presa diretta. Le vendite totali superarono le 400.000 copie. Con gli Uzeb Caron realizzò anche tre videoclip.

Nel 1993 Caron intraprende la carriera solista con una propria band, Le Band, con cui realizza cinque album.

Alain Caron è anche noto come session man. Ha realizzato incisioni per diversi artisti, tra cui: Didier Lockwood, Leni Stern, Michel Donato, Hilario Duren, Sortie, WDR Orkestra, Gino Vannelli, Mike Stern, Frank Gambale ed altri.

La rivista Down Beat Magazine lo ha riconosciuto come “Miglior bassista elettrico al mondo”.

Caron sviluppa così una reputazione di vero maestro del basso elettrico cominciando a tenere anche master classes in ogni parte del mondo: Montreal, Toronto, Boston, Los Angeles, Parigi, Tokyo, Hong Kong, Bogota, Londra, Amsterdam, Ginevra e Francoforte.

Nel 2007 l'Università del Quebec, gli ha decretato una Laurea ad Honorem come bassista di fama internazionale. Alain Caron è l'unico musicista ad aver ricevuto questo onore.

Nel 2009, un college di Rivière-du-Loup gli ha dedicato un padiglione musicale chiamandolo École de Musique-Alain Caron.

HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZHORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ

Horacio nasce all’Havana, il 24 aprile del 1963, in una famiglia profondamente radicata nella tradizione della musica cubana e attenta alle influenze del jazz americano.

Inizia precocemente la sua attività come professionista, lavorando con i più grandi interpreti della scena musicale dell’Havana degli anni ’80.

Nel 1980 incontra il pianista e compositore cubano Gonzalo Rubalcaba diventando membro stabile del gruppo Proyecto, con il quale rimarrà per ben 10 anni.

Sebbene in questi anni “El Negro” continui la collaborazione con numerosi artisti cubani ed internazionali del calibro di Dizzy Gillespie, è con Rubalcaba che sviluppa la sua particolare tecnica percussiva miscelando elementi afro-cubani con il jazz.

Si trasferisce a Roma nel 1990, dove diventa rapidamente il punto di riferimento della scena latin jazz della capitale. In questi anni lavora con Pino Daniele, Steve Turre, Gary Barts, Gary Smulyan e Mike Stern e fonda il gruppo Tercer Mundo.

Hernandez approda a New York nel 1993 dove immediatamente viene accolto nei circoli del jazz d’oltre oceano, lavorando con Paquito D’Rivera, Dave Valentin, Anthony Jackson, David Sanchez, Steve Turre, Giovanni Hidalgo, Arturo Sandoval, e Chico O’Farrill.

Inizia in questi anni la sua collaborazione con Michel Camilo partecipando tra l’altro alla registrazione della colonna sonora del film Two Much. Compare tra i protagonisti del memorabile concerto di Chucho Valdes intitolato Irakere West a San Francisco con ospite Carlos Santana. Entra a far parte dei Tropi-Jazz All Stars diventando così il membro più giovane del gruppo diretto da Tito Puente.

Nel 1997 è la volta del gruppo Crisol di Roy Hargrove, il loro primo album intitolato Habana vince un Grammy Award venendo premiato come miglior disco nella categoria latin jazz. Nello stesso periodo registra Thru My Eyes con Michel Camilo, John Patitucci ed Anthony Jackson; appare con McCoy Tyner a San Francisco e partecipa al tour mondiale di Carlos Santana con il quale registrerà due brani nell’album Supernatural anch’esso insignito nel 1999 del Grammy Award.

All’inizio del 1998 i lettori della prestigiosa rivista Modern Drum lo eleggono come Drummer of the Year 1997.

Negli ultimi anni “El Negro” ha continuato a collezionare collaborazioni di altissimo livello tra le quali ne ricordiamo solo alcune: Bill Frisell, Kazumi Watanabe, Chick Corea, Poncho Sanchez e Gary Burton. Attualmente sono a suo nome i seguenti progetti: El Negro and Robby Band, Italuba e Horacio Hernandez & Giovanni Hidalgo Duo.

Infine, ricordiamo la sua attività come insegnante, in clinic e workshop in tutto il mondo, dalla quale scaturisce il metodo edito dalla Warner Bros, dal titolo Conversations in Clave.

EDDIE PALMIERI Afro-Caribbean Jazz All StarsEDDIE PALMIERI Afro-Caribbean Jazz All Stars

Eddie Palmieri nasce a New York il 15 dicembre 1936 da genitori portoricani. Con suo fratello maggiore Charlie ha scritto gran parte della storia della pianistica portoricana nella Salsa. Fin dalla tenera età viene iniziato al pianoforte da suo fratello e nonostante la sua grande passione siano le percussioni ed il suo idolo Tito Puente, Eddie all'età di 14 anni già organizza una sua orchestra. Nei 10 anni seguenti il suo pianoforte è presente nelle migliori formazioni dell'epoca a fianco di Tito Rodriguez, Vicentico Valdes, Johnny Seguì. Proprio quest'ultimo lo allontana dal suo gruppo la sera che durante un concerto Eddie rompe i tasti del pianoforte del locale in cui suonavano per l'irruenza percussionistica del suo pianismo. Da qui il suo soprannome di "rompeteclas" (rompitasti).

Nel 1961 forma il gruppo La Perfecta, una formazione che rivoluzionerà la musica latina introducendo nell'originale formato cubano della Charanga con strumenti a corda il suono rauco ed aggressivo dei tromboni. Le nuove sonorità ed una grande libertà creativa decretano il successo di Eddie Palmieri nella New York pre-salsa. Nel 1968 scioglie il suo gruppo e si dedica alle contaminazioni musicali più svariate spaziando dal boogaloo, al R&B, alla musica afro liturgica, non trascurando il suo amatissimo jazz in una ricerca sonora che accompagnerà tutta la sua carriera.

Nel 1974 esce "The sun of latin music" il disco che darà a Palmieri il suo primo premio Grammy. A questo disco succederanno una serie di dischi importanti anche se non tutti premiati dal successo commerciale; segno inequivocabile di un arte in anticipo sui tempi. Negli anni 80 Eddie Palmieri colleziona altri Grammy con una produzione musicale all' avanguardia nella quale si ritrova il Son cubano, l'influenza del Jazz ed una certa asprezza nel suono che è il riflesso della durezza e della marginalità del Caribe urbano. Negli anni 90 con l'avvento della Salsa erotica Palmieri cambia strada dedicandosi quasi a tempo pieno al Latin Jazz. Trova comunque il tempo e l'ispirazione per realizzare altre gemme salsere tra le quali l'album d' esordio della cantante La India. Agli inizi del 2000 produce con Tito Puente il disco "Obra maestra" che gli varrà il suo sesto Grammy.

Negli ultimi anni "Il rumbero del piano" è tornato a ruggire con altre due splendide produzioni discografiche che lo hanno fatto scoprire o riscoprire come uno dei geni musicali della Salsa. Fu definito "il Miles Davis" della Salsa e come il leggendario jazzista lo si riconosce dopo poche note del suo inconfondibile montuno.

DEE DEE BRIDGEWATERDEE DEE BRIDGEWATER To Billie with Love - A Celebration of "Lady Day"

Denise Bridgewater nasce a Memphis, Tennessee. Ancora giovanissima, inizia a cantare insieme a sua madre seguendo i dischi di Ella Fitzgerald; suo padre, Matthew Garrett, era musicista, insegnante di musica alla Manassas High School di Memphis e trombettista nell'orchestra di Dinah Washington; si deve quindi a lui l'interesse di Dee Dee per la musica.

A 16 anni è già una professionista, fa parte infatti di un trio vocale di rock e rhythm'n'blues. Dopo varie esperienze in altre band, si trasferisce a New York con il primo marito, Cecil Bridgewater, per collaborare con Horace Silver.

Nel 1971 Dee Dee entra nella Thad Jones-Mel Lewis Orchestra per rimanervi quattro anni. Nello stesso periodo collabora con molti grandi del jazz, tra cui Sonny Rollins, Pharoah Sanders, Dizzy Gillespie, Dexter Gordon, Cecil McBee ed Max Roach.

Nel 1974 appare nel musical The Wiz (Il mago di Oz) nel ruolo di Glinda, la Strega buona del Sud, per il quale ha ricevuto un Tony Award come "miglior attrice in musical" e nello stesso anno realizza la sua prima incisione per Atlantic, Dee Dee Bridgewater. Nel 1978 esce l'album Just Family (Elektra-Asylum) con Chick Corea e George Duke.

Nel 1984 appare in un altro musical, Sophisticated Ladies, e due anni dopo interpreta il ruolo di Billie Holiday nello spettacolo Lady Day allestito a Parigi e poi a Londra. Per questo ruolo riceve la nomina per il Laurence Olivier Award come "Miglior attrice in musical".

Nel 1987 realizza l'album Live In Paris, che riceve un'ottima accoglienza dal pubblico francese ed una nomina per il Grammy Award come "Best Jazz Vocalist".

Nel 1988 si esibisce ad Amburgo in Cosmopolitan Greetings, un'opera jazz di George Gruntz/Rolf Lieberman.

Nel 1989 viene pubblicato l'album Victim Of Love per la Polydor, che contiene il brano Precious Thing, in duetto con Ray Charles, che giunge in vetta alle classifiche. Nel 1990 anche il pubblico italiano può conoscere Dee Dee grazie alla vittoria riportata al Festival di Sanremo in coppia con i Pooh con Angel of the Night, versione inglese del brano Uomini Soli.

Nel 1991 partecipa a Black Ballad, diretto da Frank Cassenti, e nello stesso anno viene pubblicato l'album live Dee Dee In Montreux per la Polygram Jazz.

L’anno seguente, nel 1992, appare insieme alla McCoy Tyner Big Band al Festival di Antibes/Juan-les-Pins.

Nel 1993, dopo essere stata Carmen nella versione jazz dell'opera di Bizet, realizza l'album Keeping Tradition insieme a Dédé Ceccarelli, Hein Van de Geyn e Thierry Eliez.

Nel 1995 la Bridgewater è stata la prima attrice di colore a interpretare il ruolo di Sally Bowles in Cabaret, realizzato al Teatro Mogador di Parigi dal regista francese Jérôme Savary. Nello stesso periodo ha lavorato in studio per il suo secondo album per la Verve, Love And Peace: A Tribute To Horace Silver. Silver non solo ha scritto i testi, ma è anche apparso nella registrazione, insieme al leggendario organista Jimmy Smith. La Bridgewater amplia il trio di Keeping Tradition per includere il sax tenore Lionel Belmondo e la tromba Stéphane Belmondo - entrambi hanno recentemente vinto il Premio Django Reinhardt assegnato dall’Accademia Francese del Jazz. Love And Peace ha ricevuto un’altra nomina al Grammy come miglior album vocale jazz.

Nel 1997 ha inciso l’album Dear Ella, il primo vero tributo alla First Lady della canzone da parte di una delle più grandi interpreti del Jazz attuale, accolto con grande favore dal pubblico e dalla critica e vincitore di un Grammy Award.

Dopo quattro anni di tournée con questo programma Dee Dee Bridgewater ha rivolto la sua attenzione ad una nuova avventura discografica. This is new si tuffa nel mondo musicale del compositore teatrale Kurt Weill. Le sue canzoni non rappresentano soltanto il più alto livello di espressione musicale, ma si adattano perfettamente alla capacità espressiva e all’intelligenza musicale della Bridgewater, che è stata la prima cantante nella storia del jazz a dedicare un intero album al compositore tedesco.

J’ai Deux Amours, CD dedicato alla chanson française uscito nel 2004, è il risultato di un progetto durato quasi dieci anni. Un passionale ciclo di canzoni che traccia l’arco di una storia d’amore (letteralmente e figurativamente) e tutte le emozioni che la accompagnano. J’ai Deux Amours è un album che nasce dal cuore. Tutte le tracce del CD si adattano meravigliosamente alla magnifica estensione vocale della Bridgewater, alla sua intensità espressiva e al suo spirito vivace, e riflettono vari periodi della musica francese.

Alla fine del 2006 ha portato in Italia un nuovo progetto: Red Earth, A Malian Journey, dedicato alla commistione tra il jazz e la musica del Mali: “Negli ultimi anni ho sentito il bisogno profondo di ritrovare le mie origini africane. Non potendo risalire fino alle radici che mi legano alla ‘madrepatria’, mi sono rivolta alla musica, la musica africana. Speravo che ascoltando la musica di alcuni paesi africani ne avrei alla fine trovato una che mi avrebbe parlato con indiscutibile forza spirituale. E così è stato per la musica del MALI.”

Con l’estate 2008 il progetto maliano si è concluso e Dee Dee è tornata al suo antico amore per il jazz classico. Nei suoi concerti propone standard jazz del Novecento, accanto alle sue canzoni più celebri, tratte dagli splendidi album che ci ha regalato negli ultimi anni.

Nel 2010 è uscito “Eleanora Fagan (1915-1959): To Billie with Love”, album tributo all’immortale Billie Holiday, altra fonte d’ispirazione per Dee Dee Bridgewater. Un omaggio che la “signora del jazz” fa in modo sublime.

Una caratteristica di Dee Dee Bridgewater è proprio quella di riportare alla luce vecchi successi di grandi artiste, e riproporli al pubblico sotto una luce nuova, senza assolutamente imitare l’originale, ma piuttosto personalizzandola e rendendoli ancor più indimenticabili.

Jazz in Campo 2010Storia di Jazz in Campo

Le origini di “Jazz in Campo” risalgono al Giugno del 2005 quando alcuni musicisti ed appassionati locali, Giovannino Giangiacomo, Pino De Vivo e Sabina Farinaccio, nel desiderio di realizzare un progetto musicale, decisero di invitare anche musicisti di altre regioni per sperimentare nuovi percorsi musicali. Si ipotizzò la possibilità di proporre l’incontro musicale al pubblico locale e così l’idea venne subito accolta dall’Amministrazione di Campodipietra ed, in primis, dal Sindaco Gianluca Cefaratti; una serata realizzata con pochi mezzi, risorse economiche limitate ai soli rimborsi di viaggio e tanta buona volontà. Un'unica data in forma di jam session che fu vissuta da tutti con molto interesse, e la caparbietà dei musicisti nel continuare a suonare sotto una pioggia scrosciante faceva presagire una ferma volontà nel voler continuare. Nei mesi successivi quell’incontro diede vita ad un progetto “Blend Project”, una fusione fra le musiche tradizionali molisane e il jazz. Lo stesso progetto fu il fulcro intorno al quale si decise di realizzare nel 2006 una seconda edizione.

Così a Campodipietra, piccolo comune situato nell’area centrale del Molise, a solo otto chilometri dal suo capoluogo, Campobasso, stava nascendo il festival. Infatti negli anni successivi ha preso forma e in questi ultimi due anni, grazie anche alla collaborazione di un vecchio amico degli organizzatori, Enrico Iubatti di Around Jazz, Jazz in Campo è cresciuto sia in termini artistici che organizzativi. Il tema del festival è quello iniziale “apertura” e “confronto” ed è racchiuso nel suo nome “Jazz in Campo”. Infatti è con questo gioco di parole che il festival si pone come luogo di apertura e di confronto fra sonorità e linguaggi riferibili a culture musicali diverse, quindi luogo di crescita musicale ed artistica, senza mai tradire quella che è l’essenza del festival, il jazz. Le proposte musicali di Jhttp://www.dlf.it/administrator/index.php?option=com_content&sectionid=4&task=edit&cid[]=152azz in Campo sono il risultato di una ricerca che pone l’attenzione, oltre che al jazz nelle sue forme più tradizionali, a quel jazz che ha attinto e attinge a piene mani da mondi musicali lontani e diversi fra loro. Grande attenzione è rivolta a quell’immenso universo musicale riconducibile allo “spanish tinge”, con particolare riferimento alla tradizione musicale afro cubana che, data la ricchezza di stili e contenuti, offre occasioni progettuali assai feconde.

INFORMAZIONI

Associazione Culturale “Circuito Creativo”

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Internet www.jazzincampo.it

  • Direzione Artistica - Giovannino Giangiacomo cell. 338 4237380
  • Organizzazione e Direzione Esecutiva - Sabina Farinaccio cell. 338 5247019
  • Comunicazione e Ufficio Stampa - Maurizio Quattrini cell. 338 8485333 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Associazione DLF Campobasso

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Tel. 0874 414064 Fax 0874 414064
Tel. FS 985/835/316
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Per i soci DLF con spirito di avventura e... pochi soldi in tasca, l'Associazione DLF Campobasso metterà a disposizione per il pernottamento la Sala Teatro DLF, in cui organizzarsi con sacchi a pelo. Contattateci!