Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana

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Ravenna, dal 25 febbraio al 2 aprile 2018 - L’Assessorato alla cultura del Comune di Ravenna e il MAR - Museo d’Arte della città, propongono la mostra “Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana”, dal 25 febbraio al 2 aprile 2018, curata da Anna Steiner e progettata dallo studio Origoni-Steiner, realizzata grazie al prezioso sostegno di COOP Alleanza 3.0.

Dopo il Museo del Novecento di Milano, il Museo degli Innocenti di Firenze e la Sinagoga di Via dell’Aquila di Reggio Emilia, Ravenna ospita questa interessante mostra che propone una panoramica sul lavoro di quello che è riconosciuto come uno dei sodalizi professionali e personali più fecondi della grafica italiana, ovvero quello Lica e Albe Steiner.
Un percorso suggestivo tra materiali, testimonianze, lavori grafici, fotografie e video sulla vita e l'opera di entrambi protagonisti, ciascuno con una storia e un'identità proprie, ma legati dal 1938 in maniera indissolubile nel privato e nel lavoro.

Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana, dal 25 febbraio al 2 aprile 2018 a Ravenna

Viene presentata la produzione del loro Studio L.A.S. (Lica Albe Steiner) dai primi lavori del 1939 fino alla fine della Guerra e al viaggio in Messico (1946-1948), in una narrazione scandita dalle diverse sezioni - ricerca grafica e foto-grafica, editoria, pubblicità e allestimenti, marchi, presentazione di prodotto, manifesti e grafica di impegno civile, formazione professionale - fino alla morte di Albe, scomparso nel 1974.

La loro storia personale, la loro unione “intellettuale” li ha visti così inseparabili da essere chiamati da loro stessi e dagli amici i ‘Licalbe’, un’unica identità. Il loro lavoro fu caratterizzato da quella che spesso è stata definita una poetica dell’ottimismo, da una fiducia dichiarata nel presente e nel futuro, credendo che l’impegno in prima persona, professionale, didattico potesse segnare la differenza e una distanza abissale dal buio della guerra e del fascismo.

Nel 1939 aprono insieme uno studio di grafica e lavorano alla stampa clandestina antifascista. Appena terminata la guerra sono tra i fondatori dei Convitti della Rinascita, curano due mostre a Palazzo Reale sulla Liberazione e sulla Ricostruzione e sono redattori grafici de “Il Politecnico” diretto da Elio Vittorini. Partono, poi, alla volta del Messico per riunire la famiglia di Lica, e si trovano a lavorare con i muralisti tra cui Siqueiros, Rivera e altri e Hannes Meyer, tra gli esuli della scuola Bauhaus. Rientrano in Italia per partecipare alle prime elezioni libere del 1948, dove riprendono il loro lavoro professionale.

Gli Steiner furono, senza dubbio, protagonisti e interpreti della rinascita culturale italiana nel dopoguerra, insieme a intellettuali come Vittorini e Calvino. Proprio a Calvino si deve un ricordo speciale di Albe all’indomani della sua morte sulle pagine dell’Unità “per Albe il piacere dell’invenzione formale e il senso globale della trasformazione della società non erano mai separati”.

I materiali esposti provengono dalla collezione privata dello Studio Origoni Steiner. La mostra è stata realizzata grazie alla partecipazione di Coop, che ha saputo vedere in questo progetto un momento importante per la storia e la memoria del suo marchio, disegnato da Steiner nel 1963, poi ridisegnato da Bob Noorda d’accordo con Lica Steiner.

La curatrice Anna Steiner, figlia di Albe e Lica, insegna presso il Politecnico di Milano, architetto, lavora nel campo degli allestimenti e della grafica nello studio Origoni Steiner, porta avanti l’eredità dei genitori e testimonia il loro contributo alla cultura del Novecento diffondendo i loro ideali pedagogici e democratici e le loro idee progettuali tutt’oggi innovative.

Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana, dal 25 febbraio al 2 aprile 2018 a Ravenna

BIOGRAFIA

Albe nasce a Milano nel 1913, da padre cecoslovacco e madre italiana. Nipote di Giacomo Matteotti, fu proprio l’assassinio dello zio che fece maturare in Albe undicenne, la coscienza dell’antifascismo.
Dopo la morte del padre nel ’29, si dedica ad una professione nuova: quella del grafico.
Espone alla Galleria “Il Milione” già nel 1933 e, nel 1944, disegni astratti con Fontana, Munari, Veronesi ecc. Nel 1938 si sposa con Lica Covo, nata nel ’14 da padre ebreo bulgaro e madre cattolica italiana, aprono insieme lo studio di grafica LAS (Lica Albe Steiner). Lica e Albe lavorano durante il regime alla stampa clandestina antifascista. Dopo il 25 aprile sono tra i fondatori dei Convitti della Rinascita, lavorano alle mostre della Liberazione e della Ricostruzione del ’45 a Palazzo Reale.
Partecipano all’VIII Triennale, che poi seguirà Max Huber, al progetto “insuperato” de “Il Politecnico” cui Albe è chiamato come redattore-grafico da Elio Vittorini, con il quale aveva prima collaborato alla stampa clandestina, e al quotidiano “Milano sera”.
Albe e Lica, partiranno poi alla fine del 1945, per il Messico per raggiungere i due fratelli di Lica, là espatriati, prima delle leggi razziali, per riunire quanto era rimasto della famiglia dopo la guerra.
Lavorano nel “Taller de grafica popular” con i muralisti, Rivera, Siqueiros e Hannes Meyer exdirettore della Bauhaus. Rientrati per le prime elezioni libere del 1948, partecipano alla ricostruzione, contro l’atomica e per la pace. Albe inventa e disegna il marchio del premio Compasso d’oro, lavora alla prima mostra dell’Estetica del prodotto in Rinascente, di cui è art director dal ’50 al ’54, alla fondazione dell’ADI (Associazione Disegno Industriale), del Sindacato degli Artisti, dell’Associazione Italiana Artisti Pubblicitari.
Albe collaborò anche con la RAI, col Piccolo Teatro di Milano, con la Triennale, con la Biennale di Venezia, con molti editori tra cui Feltrinelli (1955/65), Zanichelli (1960/74), con Pierrel, Bertelli, Aurora, Coop e tante altre imprese. Nel 1960 Albe è autore con Piero Caleffi del libro fotografico “Pensaci Uomo” sui campi di sterminio nazisti. Albe e Lica lavorano dal 1965 al ’73 al progetto del Museo del deportato di Carpi, con Belgiojoso e lo studio B.B.P.R.
Albe muore il 17 agosto 1974 e il Comune di Milano gli conferì la medaglia d’oro di benemerenza civica e, nel 1998, l’ADI il premio “Compasso d’oro alla carriera”.

Lica, dopo la morte del marito, continua l’attività didattica e professionale con la figlia Anna e Franco Origoni, lavorando a pubblicazioni e mostre, tra cui quella storica a Palazzo Reale, in collaborazione con Anna Castelli, “Esistere come donna”, quelle alla Fondazione Corrente, con Ernesto Treccani, su “Il Politecnico” e su “Realismo”, quelle per le Colombiadi di Genova con Renzo Piano e quelle (più di 50 ) con Giulio Castelli, Augusto Morello, Marco Zanuso e Achille Castiglioni, sulla storia del Compasso d’oro. Dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2008, l’AIAP WOMEN in DESIGN AWARD le conferisce la Menzione d’onore alla memoria (2012).

Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana, dal 25 febbraio al 2 aprile 2018 a Ravenna

Catalogo: Corraini Edizioni

INFORMAZIONI

MAR Museo d’Arte della città di Ravenna

Via di Roma 13, 48121 Ravenna, Italia
tel. +39 0544 482477
fax +39 0544 482450
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web www.mar.ra.it

Orario: 9 -18 dal martedì al sabato, 14-18 domenica, lunedì chiuso (la biglietteria chiude un’ora prima)