SULLE ORME DI SISTER ROSETTA THARPE

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Lunedì 8 marzo 2021 - Varese Land Of Rock'n'Roll presenta: SULLE ORME DI SISTER ROSETTA THARPE, la donna che inventò il rock'n'roll, una serata di grande musica in diretta facebook a partire dalle ore 18, per celebrare in modo speciale la Festa della Donna e per valorizzare le donne di tutto il mondo.

Varese Land Of Rock'n'Roll è l'ambizioso progetto ideato da Pino Tuscano e sostenuto dall'associazione cult Il Cavedio. Mira al riconoscimento da parte dell’Unesco del Rock'n'Roll come bene immateriale dell'umanità e al gemellaggio tra Varese e Cleveland (Ohio), città americana dove si trova la "Rock'n'Roll Hall Of Fame", il museo della memoria della storia del rock.

Dopo il fortunato festival online organizzato a dicembre (tra gli ospiti, il leggendario Elliott Murphy), lunedì 8 marzo dalle ore 18 è in programma una serata di grande musica per celebrare in modo speciale la Festa della Donna e per valorizzare le Donne di tutto il mondo.

Come simbolo è stata scelta la cantante statunitense Sister Rosetta Tharpe (1915–1973), una donna davvero rimarchevole e sicuramente fuori dal comune: nera in una società dove comandavano i bianchi, musicista in un campo dove erano gli uomini a farla da padrone, pluri-divorziata e bisessuale in un tempo in cui bastava poco per fare scandalo, la Tharpe era religiosa (come lascia intendere il nome che aveva scelto) ma profondamente trasgressiva.

Con il suo stile chitarristico, le sue tematiche e il suo carisma, Sister Rosetta Tharpe ha influenzato molti musicisti fra cui Elvis Presley, Jerry Lee Lewis,  Johnny Cash e Little Richard.

L'iniziativa, che avrà luogo online, sulla pagina Facebook ufficiale dell'associazione, collega ancora una volta Varese al mondo perché tre degli ospiti sono donne che da Paesi lontani ci presenteranno le loro storie, i loro generi musicali e le loro voci, tutte molto diverse tra loro.

 

L'evento di lunedì 8 marzo:

In apertura, un sentito omaggio a tutte le donne del mondo...

Ore 18.00 - Lorenzo Bertocchini

Il cantautore varesino propone un concerto in stile folk-rock, con sole canzoni che nel titolo contengono un nome di donna. Si prosegue con tre splendide voci femminili per un appassionante viaggio tra Europa, Africa e America...

Ore 19.00 - Saul City

Da Cape Town (Sudafrica), la cantante Lauren-Joy Manus e il chitarrista Michele Covito propongono un raffinato pop-soul.

Ore 20.00 - Elizabeth Lee

Da Lucklum (Germania), la blues-girl texana si collega accompagnata dal chitarrista Martin Hauke.

Ore 21.00 - Orit Shimoni

Da Winnipeg (Canada), la cantautrice israelo-canadese propone le sue canzoni d'autore scritte in inglese e in lingua ebraica.

 

Varese Land of Rock'n'Roll è anche su Instagram e YouTube.

 

 

 

“Sister Rosetta Tharpe era tutto tranne che ordinaria e insignificante. Era una grande, bella donna, e divina, per non dire sublime e splendida. Era una potente forza della natura.”

(Bob Dylan)

SISTER ROSETTA THARPE, una donna, una madonna, una divinità dimenticata

di Pino TUSCANO*

Come è difficile raccontare la storia di una donna nera, che nasce nel lontano 1915, nel sud degli USA (Arkansas), ove i genitori raccolgono il cotone. E che poi, negli anni, volando cantando e predicando, affronta la durezza della vita.

In viaggio sempre verso la “gloria” con il suo “THIS TRAIN” il treno della vita. Cercando, lungo il percorso, la città o il luogo della gioia. Non era facile, nonostante il genio musicale, dormire sugli autobus, consumare i pasti nelle entrate posteriori dei ristoranti, a causa del colore della pelle.

Il cammino della vita di Rosetta - come capita spesso alle “divinità” - non è durato a lungo. Se ne è andata nei 1973, all’età di 58 anni. Anni trascorsi in una luce sottile, tra il sacro e il profano, a illuminare la sua breve esistenza e i nostri ricordi.

Il suo stile di vita, il ritmo delle sue canzoni, la sua chitarra, avevano aperto la porta al movimento frenetico del corpo, dei cuori, delle emozioni. Era l’aria della nuova musica, stava nascendo il rock and roll.

Rosetta è stata la madre di tutte le fusioni musicali, ha spinto le note verso un nuovo sound e ha aperto la strada ad una era di note e musicisti straordinari. La sua storia di musicista e chitarrista, in anni maledettamente difficili, segnati da un cupo oscurantismo, non è solo artistica. E’ la storia di una persona che ha influenzato, attraverso canzoni, atteggiamenti, stili di vita, il futuro della musica americana e mondiale.

Vita durissima, la sua, fin dalla nascita. A quattro anni si esibisce con la mamma nelle comunità evangeliste e nelle chiese del sud degli Stati Uniti D’America. Un fenomeno naturale, mentre intorno a lei era un tutto un recinto di muri chiusi: culturali, religiosi, sociali.

Passano gli anni e Rosetta diventa, come i genitori, predicatrice evangelica e voce gospel. Si sposa nel 1934 con il reverendo Thomas, un matrimonio infelice con un uomo dispotico e violento. Lei fugge con la madre, si risposa più volte. Fino a quando non incontra un’altra donna speciale, la cantante Marie Knight. Collaborarono per anni e vissero insieme. Donna, nera, rocker, lesbica. Una rivoluzione per quei tempi. E anche per i nostri, a dirla tutta.

Basta ascoltare un brano, magari cercandolo su You Tube - uno su tutti: “Strange Things Happening Every Day” - per avere voglia di saperne di più sulla vita di una donna così. Una che ha elogiato Dio e i piaceri profani, ha rotto le convenzioni andando in tour - lei nera - con un coro di bianchi.

E’ inspiegabile, imperdonabile, il ritardo nella ammissione alla “ROCK AND ROLL OF FAME”, che avvenne soltanto nel 2018. In questa era contemporanea, nella quale per essere qualcuno sembrano importanti i clic e i like, dovremmo provare a guardare in alto. A dire, anche a noi stessi: su la testa, coglioni. Guardando in cielo, i nostri occhi diventano anche orecchie e possiamo sentire le note di Rosetta. Cercare le storie di una vita veramente vissuta, mai banale. Di una madre del rock, meno ricordata ma non meno grande dei miti: Elvis, Chuck Barry, Little Richard, Rolling Stones, Springsteen…

E’ stata Rosetta a portare in alto la musica religiosa afroamericana, a fondere dieci anni prima di “Rock around the clock” - generi come il jazz, il blues, il gospel. Lei aveva tracciato la strada, quella del coraggio e della ribellione, che come cantava nel testo di Up Above My Head: “...ci deve essere un paradiso da qualche parte… sento la musica nell’aria…”

Sister Rosetta Tharpe è un’icona di orgoglio e senso della vita. E’ riuscita ad andare oltre le barriere e i limiti di una società chiusa e conservatrice.

Organizzare un evento musicale a lei dedicato, nel giorno della festa delle donne, serve a far conoscere e a valorizzare la sua storia troppo dimenticata. Serve ad alzare il volume anche sulle tante donne che nel mondo combattono per promuovere, insieme ai loro diritti, una nuova umanità.

 

(*) Pino TUSCANO è promotore dell’appello all’UNESCO per il rock ‘n’ roll come patrimonio immateriale dell’umanità e Presidente dell’Associazione DLF Milano.

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