BELLEZZA, GUSTO E IMMAGINE DELLA TAVOLA GIAPPONESE. Genova, dal 31 ottobre 2015 all'11 settembre 2016 - Pescatori e Dei del mare, la cerimonia del tè e l’eleganza delle suppellettili da tavola, le influenze religiose dello Shintō e del Buddhismo sui tabù alimentari… Sono solo alcuni ingredienti di una fascinosa mostra al Museo d’Arte Orientale "Edoardo Chiossone" su una cucina tradizionale che, come quella giapponese, è una delle più apprezzate del mondo.
L’iniziativa, che rientra nell’ambito di “Nutrirsi d’arte”, rassegna dei Musei di Genova in occasione di EXPO 2015, prevede una conferenza di presentazione il 29 ottobre alle 17 alla Biblioteca Berio, con particolare riferimento alla tradizione Kaiseki di Kyōto, definita dall’UNESCO patrimonio intangibile dell’Umanità.
Inaugurazione: 30 ottobre, ore 17.30
Mostra e catalogo di Donatella Failla
La cucina giapponese (washoku), con particolare riguardo alla tradizione kaiseki di Kyōto, nel 2014 è stata inserita nella lista UNESCO come patrimonio intangibile dell’Umanità. Le motivazioni di questo riconoscimento d’importanza planetaria evidenziano innanzitutto che la cucina washoku è intimamente legata al rispetto della natura e, di conseguenza, anche all’uso sostenibile delle risorse alimentari e naturali; sottolineano, inoltre, che la tradizionale dieta nipponica contribuisce validamente alla longevità e alla prevenzione dell’obesità.
Al giorno d’oggi tra le più prospere e variegate del mondo, la ristorazione giapponese ha lontane origini nel Medioevo, ma la sua evoluzione in epoca premoderna è legata sia ai movimenti d’uomini e merci che si dipanavano lungo le principali vie di comunicazione, sia allo sviluppo delle grandi città - Kyōto, Ōsaka e specialmente Edo, l’attuale Tōkyō - e alla precoce formazione di una vivace cultura borghese. In sostanza, la tradizione culinaria giapponese si è formata durante i secoli XVII-XIX nel Giappone premoderno, non già nelle case degli aristocratici, bensì in seno agli ambienti borghesi e all’industria della ristorazione connaturata nel fenomeno dell’urbanesimo.
Ordinata in sei sezioni, la mostra comprende circa 150 opere appartenenti alle collezioni del Museo Chiossone, tra cui dipinti, stampe policrome, lacche, porcellane e bronzi.
1. Introduzione.
Washoku, la cucina giapponese. Il cibo nell’antichità giapponese. Influenze dello Shintō e del Buddhismo sulle abitudini e i tabù alimentari giapponesi. Divinità del mare, dei campi e della cucina.
2. Ricchezze delle acque, dei campi e dei monti.
Pesci, pescatori e mercati ittici. Riso e sake. Prodotti dei campi coltivati, dei boschi e dei monti.
3. Suppellettili giapponesi da pasto in lacca e porcellana.
La tavola in casa. Gioire della natura e mangiare: suppellettili per merende e picnic.
4. Case da tè e ristoranti alla moda nel periodo premoderno.
Locali di ristoro nella capitale shogunale Edo.
5. Yōshoku, i cibi occidentali e i forestieri in Giappone.
Ricette d’importazione nel Giappone del secolo XVI. La tavola occidentale in Giappone e gli Olandesi di Dejima. Suppellettili da esportazione per la tavola occidentale.
L’apertura del Giappone alle relazioni internazionali alla metà del secolo XIX: i residenti stranieri di Yokohama a tavola visti dai Giapponesi. “Mangiar carne per illuminarsi”: le nuove abitudini alimentari di origine occidentale nel periodo Meiji (1868-1912).
6. Chanoyu e sencha.
Chanoyu, la cerimonia del tè classica e le sue tradizioni artistiche e collezionistiche. Sencha, il tè infuso alla maniera cinese: gli adepti nell’ambiente dei letterati bunjin e le suppellettili di gusto cinese.
INFORMAZIONI
Museo d’Arte Orientale "Edoardo Chiossone"
Villetta Di Negro, Piazzale G. Mazzini 1, 16122 Genova
Tel. 010 542285 fax 010 580526
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.museidigenova.it
Orari:
- il 31 ottobre: 9.30-19.30
- dal 1° novembre: da martedì a venerdì 8.30-18; sabato e domenica 9.30-18.30
- Chiuso il lunedì