Verona 1840 - 1940

Cultura e Spettacolo
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Il nuovo percorso espositivo della Galleria d'Arte Moderna - Opere delle collezioni civiche e delle collezioni della Fondazione Cariverona e Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea a Palazzo della Ragione. Aperta al pubblico dal 12 aprile 2014, la rinnovata Galleria d’Arte Moderna Achille Forti nella nuova sede di Palazzo della Ragione presenta per la prima volta le Collezioni Civiche - insieme alle Collezioni di Fondazione Domus e Fondazione Cariverona - in un percorso che copre un secolo di storie delle arti visive, dal 1840 al 1940.

Francesco Hayez, Le quattro grandi sale del piano nobile del Palazzo ospitano circa 150 opere - tra dipinti e sculture - che costituiscono uno straordinario racconto, non solo visivo, di Verona, del suo patrimonio culturale e paesaggistico e del collezionismo delle istituzioni cittadine.

SALA DELLA TORRE

Opere che raccontano

Le collezioni cittadine dal 1840 al 1940. Il percorso ha inizio in questa sala, dove i visitatori sono accolti da due importanti sculture: l’Achille ferito (1833 - 1835) di Innocenzo Fraccarolo e il marmo dell’allora scandalosa Orgia (1851-54) di Torquato della Torre.

SALA DELLE COLONNE

La Verona ottocentesca

La Sala delle Colonne - che si affaccia sul Cortile del Mercato Vecchio e su Piazza delle Erbe - ospita i grandi protagonisti della pittura e della scultura ottocentesca. Tra le opere esposte, il bronzo di Dante di Ugo Zannoni (1850-1899), la Scala del Cortile del Mercato Vecchio (1875-1899) di Vittorio Avanzi, la Veduta del Cortile del Mercato Vecchio a Verona (1865) di Giuseppe Ferrari e Piazza Erbe (1839) del Ferrarin.
In esposizione anche le immagini del più noto studio fotografico cittadino ottocentesco, quello di Moritz Lotze, che mostrano l’evoluzione del Palazzo e della sua architettura e le trasformazioni dei suoi dintorni cittadini.

SALA QUADRATA

La luce tardo ottocentesca

Considerata originariamente la parte più nobile del Palazzo, la Sala Quadrata è dedicata all'Ottocento, che nel transito verso il secolo successivo si muove fra la sensibilità della pittura scapigliata, un nuovo verismo e un inedito rapporto con la luce “dipinta”.
Il tema del verismo ha un esempio significativo in Foglie cadenti (1898) di Angelo Dall’Oca Bianca, personalità amatissima a Verona. In questa direzione vanno anche le opere del pittore bolognese Alfredo Savini, direttore dal 1900 al 1924 dell’Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli di Verona: Pini sul Garda (1909-11) e La pace (Tomba tra i cipressi) del 1900-24.
Due opere fondamentali della collezione Forti chiudono il percorso in questa sala: il dipinto di Angelo Morbelli S’Avanza (1896) e la tela di Giovanni Fattori Grandi manovre (1904), che riprende i temi del Risorgimento e i soggetti militari cari alla Verona post austriaca passata all’Unità d’Italia e che introduce cronologicamente alla sala successiva.

Umberto Boccioni SALA PICTA

La nascita del XX secolo

Posta tra la torre della Cappella e quella della Masseria, la Sala Picta ospita alcuni esempi dei grandi fermenti artistici dell'inizio del XX secolo. Tra verismo e avanguardia, tradizione e innovazione, i protagonisti delle principali correnti dell’arte italiana sino alla prima guerra mondiale si confrontano con l’universo artistico di Verona nei primi decenni del secolo.
Nella prima parte della sala sono affrontati i temi della ritrattistica verista e quelli del paesaggio, nelle opere di Ettore Beraldini (I vecchi, 1912), Alfredo Savini (Pescatori a Garda, 1900-1904), e di Arturo Tosi (Paesaggio, 1896), che testimoniano il procedere della pittura verso l’astrazione figurativa.
La seconda parte è dedicata alle tensioni della neoavanguardia secessionista, giunta dal nord Europa a Verona nel transito verso Venezia.
Significativa in questo contesto è la sezione composta da nove lavori di Gino Rossi, tra i quali l’opera Ritratto di Signora (1914), il gruppo di ritratti di Pio Semeghini e la presenza di altri protagonisti di quella stagione di rinnovamento e opposizione alla neonata Biennale.
Questi nuovi fermenti hanno proprio a Verona un centro vivissimo nel salotto di due collezionisti, qui ritratti dal giovane Felice Casorati: Teresa Madinelli e il marito Antonio Veronesi, che in questi anni accolgono nella loro abitazione i giovani ma grandi talenti dell’allora avanguardia artistica.
Alle due tele di Casorati si affiancano quelle di altri esponenti della nuova ricerca. Le opere di questo primo momento secessionista e simbolista dialogano con le altre neonate avanguardie.
Il percorso continua con i ritratti di Umberto Boccioni, Ritratto di Achille Tian e Ritratto dell’avvocato C. M. (Carlo Manna), entrambi eseguiti nel 1907, l’opera Bagnanti (1915) di Giorgio Morandi e le Nature morte (1917) di Gino Severini, che nel loro insieme mostrano l’altro lato delle avanguardie attive in quest’arco temporale che abbraccia il periodo precedente e attorno alla prima guerra mondiale.

SALA ORIENTALE

Realismo e monumentalità tra le due guerre

Antonio Donghi Questo ambiente è dedicato all’approfondimento dei principali movimenti della cultura visiva italiana, negli anni che precedono il secondo conflitto mondiale. Il racconto si apre con la pittura paesaggista veronese, nel suo evolversi fino a diventare, nell’immediato dopo guerra, un’importante scuola, come è rappresentato, tra le altre, nelle opere di Augusto Manzini, Guido Farina e Aldo Kessler.
Il percorso prosegue con il tema del Realismo, dove una singolare natura morta di Giorgio de Chirico, I Cocomeri con corazze e paesaggio del 1924 (gentile prestito della Fondazione Unicredit Art Collection) fa da apripista alle tele di matrice espressionista di Ottone Rosai e al nucleo di opere di Filippo de Pisis, tra le quali spiccano l’imponente Natività Omaggio a Bassano (1925), le nature morte e la curiosità dell’opera La gabbietta di Cocò (1938), l’inseparabile pappagallo dell’artista, dipinta a quattro mani insieme a De Chirico, Campigli e Tosi.
Il tema centrale di questa sala è il Realismo Magico, come è raccontato nelle tele di Antonio Donghi, Il giocoliere del 1936 e Ubaldo Oppi, I (tre) chirurghi del 1926 (giunto per l’occasione dalla Pinacoteca di Palazzo Chiericati di Vicenza) e, soprattutto, nel gruppo di opere di Cagnaccio di San Pietro, appartenenti alle Collezioni Cariverona e Domus.
A questa sezione principale sono affiancate altre importanti opere: tra queste i tre rari dipinti del futurista e aeropittore veronese Renato Di Bosso, le tele monumentali del maestro Guido Trentini, e il capolavoro in marmo Donna che nuota sott’acqua (1941-42) di Arturo Martini.
Il percorso espositivo si chiude in un confronto tra il tema del monumentale e quello dell’intimità della nuova ricerca artistica. Queste due tensioni sono rappresentate da un lato dall’intimismo dei dipinti di Giorgio Morandi e dall’anti-monumentalità del Cavaliere (1945) di Marino Marini, dall’altro dall’enorme tela del pittore veronese Pino Casarini, La disfida di Barletta (1939).

INFORMAZIONI

Torquato Della Torre Galleria d’Arte Moderna Achille Forti

Palazzo della Ragione, Piazza dei Signori, Verona
Tel. 045 8001903 Fax 045 8031394
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.palazzodellaragioneverona.it

Orario

  • Da martedì a venerdì 10.00-18.00
  • Sabato, domenica e festivi 11.00-19.00
  • Nei mesi di giugno, luglio e agosto aperto da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00.

La biglietteria chiude 45 minuti prima.
Chiuso il lunedì.

Biglietti

cumulativo Galleria d’Arte Moderna Achille Forti + Torre dei Lamberti

  • intero: 8 euro
  • ridotto DLF: 5 euro
  • scolaresche: 1 euro
  • bambini fino a 7 anni, residenti con più di 65 anni, portatori di handicap e accompagnatori, insegnanti accompagnatori di scolaresche (due per ogni classe indipendentemente dal numero di studenti) possessori Verona Card: ingresso gratuito

solo Galleria d’Arte Moderna Achille Forti

  • intero: 4 euro
  • ridotto DLF: 2,5 euro
  • scolaresche: 1 euro
  • bambini fino a 7 anni, residenti con più di 65 anni, portatori di handicap e accompagnatori, insegnanti accompagnatori di scolaresche (due per ogni classe indipendentemente dal numero di studenti), possessori Verona Card: ingresso gratuito.

Cagnaccio Di Come raggiungerci

Palazzo della Ragione è collocato nel centro storico di Verona ed è facilmente raggiungibile con tutti i principali mezzi di trasporto

In Taxi

Radio Taxi Verona tel. 045 532666 sms 340 3210021

In Auto

Autostrada A4 uscita Verona sud.
Il centro storico di Verona è una Zona a traffico limitato in cui l’accesso con mezzi privati è regolamentato secondo il seguente orario:

Dal lunedì al venerdì
10.00 - 13.30
16.00 - 18.00
20.00 - 22.00

Sabato - Domenica
10.00 - 13.30

In treno

Stazione ferroviaria Verona Porta Nuova. Servizio taxi all’esterno della stazione.
Servizio urbano collegato al centro storico (linee 11-12-13 Piazza Bra, linee 21-22-23-24-41-42 Portoni Borsari). Il centro è raggiungibile anche a piedi con una passeggiata di 20 minuti circa.

A piedi

20 minuti circa. Dalla stazione dirigersi verso Piazzale Porta Nuova, percorrere Corso Porta Nuova sino a Piazza Bra. Imboccare via Mazzini, al termine girare a sinistra in Piazza delle Erbe. Arrivati in centro a Piazza Erbe girare in via della Costa, procedere per 100 m e girare a destra in Corte Mercato Vecchio.

In Aereo

Aereoporto Valerio Catullo. Servizio navetta fino alla stazione ferroviaria Verona Porta Nuova

Accessibilità

Lo spazio presenta spazi adeguati per portatori di handicap che possono usufruire dell’ascensore per accedere alla Galleria d’Arte Moderna e anche alla Torre dei Lamberti