Al Castello di Masino

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Questa la voglio proprio raccontare, mi pare accaduto ora! Eccoci puntuali all’incontro con i partecipanti, pronti a partire per la gita sociale promossa dal DLF di Milano, punto di ritrovo in Piazza 4 Novembre, angolo Hotel Gallia. Sono le ore 7.30 di una domenica d’aprile, la giornata si presenta in splendida luce, sembra finalmente che la primavera voglia spalancare le sue finestre, dopo un continuo altalenare tra il bello e - di più! - il brutto tempo.

Al Castello di Masino, di Sante MazzieroPian piano il gruppo si forma e ci scambiamo i saluti. Rivedo con molto piacere delle vecchie conoscenze e ne faccio di nuove, intanto i minuti passano e vediamo arrivare il pullman sul quale saliamo e occupiamo il posto; il capo comitiva, nonché organizzatore del viaggio, verifica il numero dei partecipanti e nota un’assenza; nel frattempo riceve una chiamata proprio dalla signora che lì per lì affannosamente arriva e presenta le sue scuse per il ritardo: uno scroscio di battimani, con un pizzico d’ironia, bonariamente s’intende, accoglie la compagna di viaggio.

Il gigante gommato con il suo carico al completo si avvia, attraversa la città ed entra in autostrada, A4 per Torino. L’organizzatore comunica delle informazioni utili sul percorso programmato della giornata ed annuncia una saggia proposta che è unanimemente approvata: fare una breve sosta di 15 minuti al casello di Novara Nord, al fine di permettere un frugale ristoro, oltre che onorare eventuali necessità fisiologiche, per tutti.

Si riprende il viaggio con destinazione Castello di Masino, laddove sono già prenotati ingressi e visita guidata.

Con il pullman si arriva in località Strambino; superando a piedi un tratto di salita si arriva all’ingresso di un grande parco dove c’è un romantico trenino (a trazione ecologica) che, attraverso piccoli e tortuosi sentieri, superando delle rampe di notevole dislivello, ci porta fino ai piedi del castello, nel cui ingresso veniamo accolti da una giovane e graziosa signora che ci fa conoscere le meraviglie che sono custodite all’interno di questo sontuoso maniero.

Al Castello di Masino, di Sante MazzieroArroccato su una collina, nell’incantevole scenario dell’anfiteatro morenico di Ivrea, il Castello di Masino, che domina l’ampia pianura del Canavese, fu costruito nell’undicesimo secolo per volontà della nobile famiglia Valperga, discendente dalla dinastia di Arduino, il quale fu eletto primo Re d’Italia nel 1002. Le sue spoglie sono tutt’oggi conservate all’interno della Cappella del Castello medesimo.

Scendendo tra i boschi, percorrendo la strada denominata “dei 22 giri”, in direzione di Strambino, si può ammirare l’incantevole distesa di oltre 100.000 narcisi che, in questo periodo sono in piena e meravigliosa fioritura.

Contornata da un vastissimo parco, la Reggia racconta secoli di storia. All’interno delle magnifiche sale si ammirano numerose opere che evidenziano i gusti, gli stili e le tradizioni, delle generazioni che nell’arco dei secoli si sono susseguite.

Dopo questa parentesi di storia, riprendiamo il nostro itinerario: saliamo nuovamente sul pullman che da Strambino in 15 minuti circa ci porta a Caluso, un paesino immerso nel verde locato su una collinetta con una splendida veduta panoramica a 360 gradi, e raggiungiamo il Ristorante “MAGO” per il pranzo. Una struttura bella ed elegante, con ampia area esterna, una fontana circolare, numerose sedie e tavoli da giardino, dove in prima e calorosa accoglienza c’è un servizio di stuzzichini ed aperitivi.

All’interno della struttura, un’unica e vastissima sala da pranzo, suddivisa soltanto da colonne portanti, un piccolo palco prelude qualcosa di ricreativo. Lunghe file di grandi tavoli rotondi già tovagliati ognuno di capienza almeno per dodici persone.

Nella sala degli antipasti, self-service, c’è un labirinto di tavoli ricoperti da vassoi con infinita varietà di affettati, formaggi, giardiniera sott’olio e tant’altro a non finire. Al tavolo arrivano le prime portate e da quel momento è un susseguirsi di piatti.

Dal palco inizia l’intrattenimento musicale dell’Orchestra “JENNIFER SANCEZ” con l’ouverture di due danzatrici-cantanti cubane (abbigliate in modo succinto, il che non guasta), che sfilano con eleganza, cantando e danzando in uno zig-zag attraverso agli interspazi dei tavoli. Chi dirige e commenta i brani musicali è un cantante-chitarrista, formano insieme un simpatico trio e con il loro vasto repertorio allietano il nostro pomeriggio. Eseguono valzer, tango, foxtrot, polca, mazurca, charleston e danze dell’America latina.

Molti del nostro gruppo si sono esibiti in alcune danze e anche il nostro organizzatore, facendo coppia con la sua signora, alternava i piatti del pranzo con esercizi di ballo, dai più nostrani a quelli esotici, con agilità e naturalezza. Vivere questi momenti tutti insieme fa bene all’animo e fa bene alla salute.

In sincronia con le previsioni, le lancette dell’orologio ci avvertono che la festa è finita, a dir poco è stato meraviglioso, tutto è andato come da programma e anche di più.

Si riprende la strada per il ritorno; il gruppo è concorde nel fare una breve sosta di 15 minuti circa, a metà del viaggio, come s’è fatto nell'andata.

Sorpresa: il nostro brillante organizzatore “Clemente Bellantone” ha escogitato una specie gioco di società al fine di tenere svegli i viaggianti; è risaputo che in simili circostanze c’è la tendenza a sonnecchiare, ecco quindi un buon motivo per coinvolgere tutti a risolvere dei quiz, che egli stesso inventava sul momento, e poi per estrazione, tra coloro che davano l’esatta soluzione, assegnava una bottiglia, giacché il Titolare del ristorante “MAGO” glie n’aveva dato in omaggio una cassetta. E’ stata una simpatica trovata che ha tenuto allegra la compagnia.

Complimenti per la buona conduzione, per la finezza nella scelta e nel saper conciliare con semplicità: folclore, ambiente e cultura.

Milano, Aprile 2013

INFORMAZIONI

Sante Mazziero

Associazione DLF Milano
338 8060940
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