Archeotreno a vapore: Cagliari-Carbonia

Treni storici
Grandezza Carattere

Domenica 27 maggio 2018, in collaborazione con CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) sezione Cagliari e Associazione DLF Cagliari, SardegnaVapore e Fondazione FS Italiane organizzano "Archeotreno a vapore", un treno storico composto da locomotiva 740-423 e da carrozze d'epoca Centoporte completamente restaurate, con i sedili in legno.

Il treno è stato prenotato da un gruppo di 40 turisti francesi e a disposizione dei soci DLF restano disponibili 80 posti.

Archeotreno perché, una volta arrivati a Carbonia e, dopo aver effettuato il giro della locomotiva nella "Stella" (stella di inversione), porterà i turisti a visitare il Parco archeologico Monte Sirai, con siti punici e cartaginesi, veramente suggestivo, in cui guide molto competenti presenteranno una parte di Sardegna millenaria ancora tutta da scoprire. Dopo il pranzo in ristorante si visiterà la grande miniera di Serbariu non più attiva e attualmente sede del Museo del Carbone.

PROGRAMMA
  • ANDATA ore 8.35 da Cagliari
  • Ore 10.00 da Carbonia
  • Ore 10.45 Visita al Parco archeologico di Monte Sirai
  • Ore 13.00 Pranzo
  • Ore 15.30 Visita alla miniera di Serbariu e al Museo del Carbone
  • RITORNO ore 18.49 da Carbonia
  • Ore 20.19 arrivo a Cagliari

Parco archeologico di Monte Sirai

 


Stella di inversione a Carbonia, l'unica rimasta attiva in Sardegna. La stella di inversione è una particolare configurazione di binari ferroviari a forma di pentacolo che permette di invertire il posizionamento (regresso) di una motrice ferroviaria asimmetrica (come ad esempio una locomotiva a vapore) in uno spazio limitato.

 

(Wikipedia)

Il pianoro di Monte Sirai è occupato in buona parte da un importante insediamento fenicio e punico, sorto al centro dello strategico incrocio fra le vie d'accesso al mare sulcitano e quelle che si spingevano verso le piane del Cixerri e del Campidano. La colonia fenicia, fortemente integrata alla comunità nuragica preesistente, fu fondata intorno al 750 a.C. e distrutta intorno al 520 a.C. dai Cartaginesi. Questi ultimi la ricostruirono e vi abitarono, fortificandola intorno al 360 a.C. e ricostruendola integralmente secondo un piano urbanistico unitario intorno al 250 a.C. fino al 110 a.C. circa, momento in cui furono costretti ad abbandonarla, in seguito forse ad una deportazione da parte dei Romani, dominatori della Sardegna già dal 238 a.C.

(C. Perra).

La Miniera di Serbariu, attiva dal 1937 al 1964, con un’estensione pari a 33 ettari di superficie, 9 pozzi di estrazione (dal pozzo n.° 1 al n.° 7, più Pozzo Nuraxeddu Vecchio e Pozzo del Fico), 100 km di gallerie sotterranee per una profondità massima di 179 metri dalla superficie topografica, ha rappresentato tra gli anni ’30 e ’50 del ‘900 una delle più importanti risorse energetiche d’Italia. Per cavare il carbone furono reclutati lavoratori da tutta Italia, raggiungendo il numero di 18.000 di cui 16.000 minatori; ed è proprio in funzione dell’attività estrattiva nella regione del Sulcis che nasce Carbonia, esempio di città in stile razionalista di impronta fascista, con case per le maestranze, alberghi operai, cinema e spaccio. I minatori, che lavoravano 24 ore su 24 divisi su tre turni, venivano pagati con una moneta speciale con inciso sopra Sulcis, spendibile nel paese.

(archeologiaindustriale.net)


Miniera di Serbariu e Museo del Carbone 

INFORMAZIONI

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Tel. 070 669410 Fax 070 684524
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