Marocco, racconto di un viaggio

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Aprile 2012: Tour delle Città imperiali - Il Marocco, ambita meta di viaggio tra Atlantico e Mediterraneo, coniuga la ricchezza di un raffinato patrimonio architettonico e culturale con un paesaggio ricco di contrasti che alla partenza non si può nemmeno immaginare: montagne innevate e misterioso deserto, chilometri di spiagge incontaminate e dune, antiche città imperiali che sorgono dalla terra stessa e immense distese di spazi aperti.

Geograficamente è a due passi dall'Europa, culturalmente conserva ancora in molti tratti la fierezza ed il senso di profondo orgoglio dell'antica e genuina civiltà Berbera che con il tempo ha acquisito in parte spezzoni di cultura araba.

Il Marocco è un posto magico e questa sua magia si ritrova nelle ricchezze naturali del suo territorio, nell'architettura che le grandi dinastie che lo governarono hanno lasciato in eredità alle città imperiali, nell'artigianato millenario che ancora oggi conserva gli stessi metodi di lavoro, nella sua cucina nella quale si miscelano le diverse culture che lo hanno attraversato nel corso della storia.

Casbah degli OudayasAl nostro arrivo, all’aeroporto di Casablanca, ad attenderci c’è la guida Morad con un confortevole pullman che ci accompagnerà per tutto il viaggio. La prima tappa è Rabat, capitale del Marocco, circondata da 5 chilometri di mura color ambra e ornata da ibiscus. Troviamo il Palazzo Reale di Sua Maestà Hassan II, sede del governo del Marocco, dei Ministeri e delle Amministrazioni.

Ma oltre che politicamente ed economicamente, Rabat è una città di notevole importanza architettonica ed artistica: i suoi minareti, le imponenti mura che la circondano intervallate da porte monumentali, la Moschea di Hassan, rimasta incompiuta, che è considerata uno dei più grandi santuari del mondo musulmano ed il Mausoleo di Mohammed V decorato in modo eccellente dagli artigiani della città.

La Casbah degli Oudayas è un quartiere fortificato della città e, una volta entrati, si percorrono stretti vicoli con le tipiche case bianche e azzurre fino alla strada che porta alla moschea Jamaa el Atig, dalla quale si può godere di una bellissima vista panoramica sull’Oceano Atlantico e sulla città di Salè.

Rovine romane di VolubilisPartiamo alla volta di Volubils con visita alle rovine romane e alla città Santa di Moulay Idris adagiata su una collina a forma di dromedario.

Proseguiamo verso Meknès piccola, silenziosa e tranquilla città di provincia circondata da imponenti mura che superiamo attraverso la maestosa porta Bab El Monsour. Interessante la visita ai granai e alle scuderie, alla Moschea Moulay Ismail.

Arriviamo in serata a Fès, capitale intellettuale ed artigianale. La mattina seguente partiamo per la visita della città che si divide in Fès el Jèdid (la nuova) e Fès el Bali (l’antica). Nella vecchia Medina, città che sembra appartenere ancora al passato, non ci sono auto e si può attravarsare solo camminando nei numerosi e stretti vicoli che la caratterizzano. I vari souk si trovano lungo il labirinto di viuzze nelle quali si può acquistare di tutto: animali vivi, fiori, oggetti artigianali ed il tutto avvolto da un intenso profumo di legno di cedro e spezie di ogni odore.
A Fès si trovano le più famose concerie del Marocco, con le vasche all’aria aperta, dove si trattano le pelli grezze e dove vengono successivamente colorate. Considerato l’odore acre e poco gradevole che si respira, all’ingresso ci consegnano un mazzetto di menta da annusare.
MeknèsLa facciata del palazzo reale con le sue splendide porte di oro zecchino, adiacente alla Nuova Medina, si presenta in tutta la sua imponente maestosità, peccato non sia visitabile!

Nel giorno del trasferimento da Fès a Marrakech abbiamo la possibilità di ammirare lungo il percorso la splendida e varia natura del territorio. Attraversiamo paesini caratteristici, le montagne del medio Atlante, località turistiche invernali, per poi pranzare in un palazzo resort con splendidi giardini. In serata arriviamo a Marrakech che, antica capitale ed importante centro di cultura, è oggi una città molto vivace, famosa per i suoi mercati e le sue manifestazioni. La visita della città è molto interessante ed intrigante. La moschea della Koutoubia con il minareto più antico alto 70 metri è il nostro punto di riferimento, visibile da molti punti della città. Interessanti il Palazzo di Bahia, il museo Dar Si Said che ospita un’importante collezione di arte Magrebina: gioielli, lavori in legno, tappeti berberi. Il Palazzo al-Badi: rovine di un immenso palazzo che aveva cortili lunghi e larghi più di cento metri e una piscina di oltre 90 metri.

ConceriaIl simbolo per antonomasia di Marrakech è la piazza Djemma el-Fna, centro nevralgico della città, dove vengono svolte attività commerciali durante tutta la giornata in un grande mercato all’aperto e dove è possibile curiosare tra le bancarelle che propongono prodotti di ogni genere: stoffe, tappeti, oggetti di artigianato e anche prodotti alimentari, oltre alla possibilità di incontrare pittoreschi personaggi come i decoratori con l’henne, incantatori di serpenti, suonatori, figuranti.
La sera le bancarelle cedono il posto a tavole e panche che costituiscono “numerati” ristoranti all’aperto dove si possono degustare cibi preparati sul posto con sottofondo di musica magrebina. Ogni venditore propone il suo ristorante come il migliore della piazza.

La mattina seguente si parte per l’escursione alla valle dell’Ourika. Basta uscire di poco dalle mura ed il paesaggio si fa subito brullo e pieno di morbide colline ricoperte da arbusti. Incontriamo anche qualche dromedario e ci viene detto, sorridendo, che ormai sono solo “comparse” per i turisti. La nostra prima fermata è per la visita alla casa berbera. Saliamo nella dimora fatta di argilla dove ad accoglierci ci sono donne e bambini. Hanno il loro forno per il pane, la loro stalla con la mucca per il latte e il burro, l’asino per il trasporto. La padrona di casa ci offre tè berbero alla menta e ci spiega come prepararlo, accompagnato da pane di mais appena sfornato, miele, burro e olio d’argan. Una delizia.
Vicolo di FèsRipartiamo puntando alla catena dell’Atlante, dimora della seconda vetta africana ed attraversiamo una valle bagnata dal fiume Ourika ricca di colori, di paesi tinti d’ocra che si mimetizzano con il terreno, cascate e ponticelli di legno che non sembrano dare la massima affidabilità.
Alla sera ci aspetta la cena sotto le tende a base di tajjne di verdure e agnello con lo spettacolo finale dei cavallerizzi berberi.

Il nostro tour termina a Casablanca dove ammiriamo la Moschea Hassan II, terza al mondo per dimensioni. Il suo minareto, con i suoi 210 metri, è il più alto del mondo e compie anche le funzioni di faro per il porto. Sorge in parte sull'oceano e può ospitare fino a 25.000 fedeli che salgono a 90.000 col piazzale antistante ed è ricca di marmi di diversi tipi e di splendidi lampadari. Contiene anche una medersa (scuola coranica) con biblioteca e sale per conferenze; nei sotterranei ci sono sale per abluzioni.

In tutto il nostro tour siamo sempre stati pacificamente assediati da venditori di monili e di souvenir di ogni tipo, da bambini in cerca di qualche dirham, di caramelle, penne.

Viaggiare è apertura mentale; conoscenza di culture, tradizioni, usi e costumi diversi dai nostri. Da ogni viaggio si rientra sempre con il bagaglio culturale un po’ più ricco che ci permette di vedere la vita e i pregiudizi, spesso infondati, da una prospettiva divergente da quella di partenza.

 

Marrakech

 

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