“Un viaggio di piacere favorisce l’incontro con altri luoghi, altri paesaggi, altre persone. Nuovi colori, forme diverse, altri modi di sentire e vivere la natura. Il viaggio nei paesi del mondo ci pone a contatto con altre forme di vita, altre tradizioni, altre culture. Viaggiando, scopriamo anche noi stessi, ci immergiamo nella vasta storia dell’umanità. Ci sentiamo cittadini del mondo: eredi e partecipi di un universo estraneo e, nello stesso tempo, familiare.”
Grazie al Dopolavoro Ferroviario di Udine, ho partecipato a un corso di narrativa di viaggio. L’esperienza mi ha spronato alla ricerca di terre lontane e diverse, per poi descriverle attraverso il reportage narrativo. In questo modo, si prova il gusto a rivivere in maniera autentica i luoghi visitati e i momenti trascorsi con le persone incontrate. Si prova il piacere di trasferire al lettore l’impatto emotivo sulla propria esperienza di viaggio, le proprie sensazioni, i propri pensieri.
L’idea del mio viaggio nelle terre lontane dell’Argentina era nata dall’invito avuto da un’associazione internazionale per partecipare, dal 27 al 29 settembre 2008, a un convegno mondiale, in rappresentanza del Centro regionale per la cooperazione nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, di cui sono stato presidente per alcuni anni.
Sin da ragazzo avevo sentito parlare di questo grande paese dell’America Latina, allora in forte sviluppo, dove erano emigrati tanti nostri connazionali. Poi avevo letto un libro e visto qualche film sulle tristi e dolorose vicende della dittatura militare che si era insediata negli anni Settanta.
In Italia avevo conosciuto persone provenienti da quelle terre lontane. Le descrivevano con grande orgoglio e molta nostalgia. Da nord a sud, da est a ovest: grandi estese, ricche di contrasti e una splendida varietà di paesaggi.
Il Nord, terra di indios, con le altissime vette e i paesaggi lunari verso i confini della Bolivia. La grande pianura del Chaco, che comprende anche parte del Paraguay, ricca di piantagioni. Le maestose cascate di Iguazù, ai confini col Brasile. Al centro si estende la verde ”pampa”, l’immensa pianura verde, ricca di pascoli sovrastati da un cielo infinito.
Al Sud, la zona della Patagonia e la Terra del fuoco, enorme, fredda e poco popolata, che offre bellezze naturali incomparabili.
Il viaggio
La mia prima esperienza sudamericana era iniziata con un soggiorno a Buenos Aires, la capitale argentina, città latina col culto della musica e del vivere bene. Il primo giorno, dopo una deliziosa cena a base di asado, il piatto tipico locale di carne alla brace, ho assistito a un coinvolgente spettacolo di tango argentino. La successiva giornata è stata dedicata alla visita della città. Da Plaza de Mayo abbiamo attraversato tutta la grande metropoli fino alla Boca, la zona del vecchio porto e del mitico stadio la Bombonera, la più vivace e pittoresca. Qui si può visitare un museo con gli interni delle prime abitazioni di legno degli immigrati italiani. L’ultimo giorno abbiamo aderito ad un’escursione organizzata, per addentrarci nella pampa orientale con una sosta all’estancia Santa Lucia, una fattoria ristrutturata e riconvertita in agriturismo. Abbiamo fatto un giro in groppa ai cavalli che sostavano nella stalla e gustato una grigliata, con salsiccia e sanguinaccio, tipicamente friulana.
Poi, con un bus di linea, abbiamo attraversato la pampa del territorio centrale, fino a La Falda, località turistica sulla catena montagnosa delle Sierras Chicas. L’indomani siamo ripartiti per Córdoba, la seconda città argentina posta nel cuore del paese. Dopo un soggiorno di alcuni giorni, il viaggio è proseguito con un bus di linea attraverso la pampa orientale e le pianure subtropicali del Nord, sino ad arrivare alla confinante capitale del Paraguay, sulle sponde dell’omonimo fiume. Ad Asunción ci siamo fermati tre giorni per partecipare a un importante convegno mondiale sulla cooperazione scolastica. Un’esperienza fantastica, che mi ha dato la possibilità di chiudere in bellezza un lungo ciclo di attività, svolta nel mondo della cooperazione.
Abbiamo approfittato del tempo libero per dare uno sguardo alla città e ci siamo resi conto delle condizioni di arretratezza e di povertà in cui vive ancora una parte della popolazione paraguaiana. Sulla via del ritorno, una breve sosta per ammirare una delle Sette meraviglie naturali del mondo, le incantevoli spumeggianti Cascate di Iguazú: 275 cascate di varie dimensioni, con altezze fino a 70 metri, per una lunghezza, lungo il fiume, di più di due chilometri e mezzo.
INFORMAZIONI
Sergio Virginio
Associazione DLF Udine
e-mail dlfudine@dlf.it
Internet iviaggidisergio.wordpress.com
“Un viaggio di piacere favorisce l’incontro con altri luoghi, altri paesaggi, altre persone. Nuovi colori, forme diverse, altri modi di sentire e vivere la natura. Il viaggio nei paesi del mondo ci pone a contatto con altre forme di vita, altre tradizioni, altre culture. Viaggiando, scopriamo anche noi stessi, ci immergiamo nella vasta storia dell’umanità. Ci sentiamo cittadini del mondo: eredi e partecipi di un universo estraneo e, nello stesso tempo, familiare.”
Grazie al Dopolavoro Ferroviario di Udine, ho partecipato a un corso di narrativa di viaggio. L’esperienza mi ha spronato alla ricerca di terre lontane e diverse, per poi descriverle attraverso il reportage narrativo. In questo modo, si prova il gusto a rivivere in maniera autentica i luoghi visitati e i momenti trascorsi con le persone incontrate. Si prova il piacere di trasferire al lettore l’impatto emotivo sulla propria esperienza di viaggio, le proprie sensazioni, i propri pensieri.
L’idea del mio viaggio nelle terre lontane dell’Argentina era nata dall’invito avuto da un’associazione internazionale per partecipare, dal 27 al 29 settembre 2008, a un convegno mondiale, in rappresentanza del Centro regionale per la cooperazione nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, di cui sono stato presidente per alcuni anni.
Sin da ragazzo avevo sentito parlare di questo grande paese dell’America Latina, allora in forte sviluppo, dove erano emigrati tanti nostri connazionali. Poi avevo letto un libro e visto qualche film sulle tristi e dolorose vicende della dittatura militare che si era insediata negli anni Settanta.
In Italia avevo conosciuto persone provenienti da quelle terre lontane. Le descrivevano con grande orgoglio e molta nostalgia. Da nord a sud, da est a ovest: grandi estese, ricche di contrasti e una splendida varietà di paesaggi.
Il Nord, terra di indios, con le altissime vette e i paesaggi lunari verso i confini della Bolivia. La grande pianura del Chaco, che comprende anche parte del Paraguay, ricca di piantagioni. Le maestose cascate di Iguazù, ai confini col Brasile. Al centro si estende la verde ”pampa”, l’immensa pianura verde, ricca di pascoli sovrastati da un cielo infinito.
Al Sud, la zona della Patagonia e la Terra del fuoco, enorme, fredda e poco popolata, che offre bellezze naturali incomparabili.
Il viaggio
La mia prima esperienza sudamericana era iniziata con un soggiorno a Buenos Aires, la capitale argentina, città latina col culto della musica e del vivere bene. Il primo giorno, dopo una deliziosa cena a base di asado, il piatto tipico locale di carne alla brace, ho assistito a un coinvolgente spettacolo di tango argentino. La successiva giornata è stata dedicata alla visita della città. Da Plaza de Mayo abbiamo attraversato tutta la grande metropoli fino alla Boca, la zona del vecchio porto e del mitico stadio la Bombonera, la più vivace e pittoresca. Qui si può visitare un museo con gli interni delle prime abitazioni di legno degli immigrati italiani. L’ultimo giorno abbiamo aderito ad un’escursione organizzata, per addentrarci nella pampa orientale con una sosta all’estancia Santa Lucia, una fattoria ristrutturata e riconvertita in agriturismo. Abbiamo fatto un giro in groppa ai cavalli che sostavano nella stalla e gustato una grigliata, con salsiccia e sanguinaccio, tipicamente friulana.
Poi, con un bus di linea, abbiamo attraversato la pampa del territorio centrale, fino a La Falda, località turistica sulla catena montagnosa delle Sierras Chicas. L’indomani siamo ripartiti per Córdoba, la seconda città argentina posta nel cuore del paese. Dopo un soggiorno di alcuni giorni, il viaggio è proseguito con un bus di linea attraverso la pampa orientale e le pianure subtropicali del Nord, sino ad arrivare alla confinante capitale del Paraguay, sulle sponde dell’omonimo fiume. Ad Asunción ci siamo fermati tre giorni per partecipare a un importante convegno mondiale sulla cooperazione scolastica. Un’esperienza fantastica, che mi ha dato la possibilità di chiudere in bellezza un lungo ciclo di attività, svolta nel mondo della cooperazione.
Abbiamo approfittato del tempo libero per dare uno sguardo alla città e ci siamo resi conto delle condizioni di arretratezza e di povertà in cui vive ancora una parte della popolazione paraguaiana. Sulla via del ritorno, una breve sosta per ammirare una delle Sette meraviglie naturali del mondo, le incantevoli spumeggianti Cascate di Iguazú: 275 cascate di varie dimensioni, con altezze fino a 70 metri, per una lunghezza, lungo il fiume, di più di due chilometri e mezzo.
INFORMAZIONI
Sergio Virginio
Associazione DLF Udine
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet iviaggidisergio.wordpress.com