Treno e ambiente, molte parole e pochi fatti

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Treno e ambiente, molte parole e pochi fattiPiù treni, meno auto. E anche meno aerei. Il messaggio non è certo nuovo ma, visto come continua ad andare il mondo, non ha certamente i requisiti per essere mandato in pensione. Il problema di fondo è quello della cosiddetta ecostenibilità dei trasporti, cioè l’esigenza di coniugare la mobilità delle persone e delle merci con il rispetto dell’ambiente e del clima. Senza inquinare o surriscaldare. Proprio come fa il treno, universalmente considerato il mezzo di trasporto più “pulito” dal punto di vista delle emissioni nocive, oltre che il più affidabile per sicurezza.

Dell’argomento si è occupata a fine ottobre la dodicesima conferenza internazionale sulla sostenibilità della Unione Internazionale delle Ferrovie, svoltasi a Venezia, in cui i rappresentanti delle reti ferroviarie di ogni parte del mondo hanno affrontato anche gli aspetti dell’economia e del sociale, che, insieme a quello dell’ambiente, rappresentano le tessere del puzzle “sostenibilità”.

In Italia, ma non solo, la crisi non aiuta certamente a dare spazio a temi come questo, che comportano l’assoluta necessità di investire per costruire nuove ferrovie ed acquistare treni nuovi sia per le lunghe distanze che per i servizi regionali. Con le immediate ricadute che queste scelte avrebbero sia sull’economia che in termini di servizi per i cittadini. E con il vantaggio, in più, di togliere scarichi di auto dalle strade e di aerei nei cieli: il Frecciarossa, per esemplificare, nel giro di pochi mesi dal suo lancio, ha convinto un paio di migliaia di viaggiatori ad abbandonare le code ai check-in per viaggiare velocemente (e comodamente) da centro città a centro città.

Si può fare, insomma, ma occorrono scelte politiche che gli operatori di trasporto continuano a sollecitare ai governi di tutto il mondo. I quali, per ora, pare ci sentano poco. L’Italia, in particolare, vuoi per la crisi, vuoi per altro, continua a finanziare il trasporto su strada delle merci, cioè i camion (lobby forte, quella degli autotrasportatori).

Treno e ambiente, molte parole e pochi fattiSarò ancora dura, ma non bisogna disperare. A noi comuni viaggiatori che già apprezziamo il treno per i nostri spostamenti, intanto, dovrebbero già dare una medaglietta (finto oro), per il contributo che assicuriamo nella riduzione delle emissioni inquinanti. Trenitalia, nel retro di ogni biglietto, in qualche modo un riconoscimento già lo dà, ringraziando e fornendo il calcolo dei veleni risparmiati salendo in carrozza. Ma la sensibilizzazione nei confronti dei cittadini, cioè degli elettori, meriterebbe di trovare spazi di comunicazione più visibili e più efficaci. Non solo per noi che oggi ci spostiamo per lavoro o per diletto, ma a vantaggio dei nostri figli e di quelli che verranno, perché la terra non si salva solo a parole, ma anche somministrandole le medicine giuste.

Chi desidera approfondire questo argomento, può trovare utili elementi sul sito delle Ferrovie dello Stato Italiane, alla pagina www.fsitaliane.it