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Viaggio culturale Scuola Ferrovia DLF Milano, anno scolastico 2012-2013Viaggio culturale Scuola Ferrovia. 

Alla stazione ferroviaria di Monza, un gruppo di studenti attende il treno: sono ragazzi e ragazze che frequentano la prima classe della scuola secondaria di 1° grado, sono allegri e felici, sicuri che sarà una giornata diversa dalla routine della scuola. La meta della gita scolastica è Brunate, sul lago di Como: natura, paesaggio, buona compagnia e, grazie a “lezione di treno”, anche trasporti e tecnologia.

Mattino ore otto, fedele alle previsioni meteo, il sole torna a splendere dopo tanti giorni di pioggia. La comitiva sale chiassosamente in treno, nel vagone ad essa riservato, ed inizia il viaggio. Per alcuni ragazzi è la prima volta che utilizzano questo mezzo di trasporto, più avvezzi ai sedili delle auto di famiglia, e si legge nei loro volti: entusiasmo e meraviglia. Altri sembrano dominare gli spazi come se fossero “a casa loro” o meglio nella loro classe, trasportata per un giorno su una vettura ferroviaria…

Più in là, un po’ discoste dal gruppo, alcune ragazze con espressione seria si adoperano a dar conforto a Giusy, una loro compagna che, presa da tristi ricordi riaffiorati nel salire sul treno, piange: nessuno può immaginare ancora i suoi pensieri, nessuno può capire le sue emozioni. Qualcun altro si accorge e, dopo qualche istante, il disordinato insieme di spinte e grida lascia spazio ad un rispettoso ascolto del racconto di Giusy.

“Più volte ho viaggiato in treno e m’è sempre piaciuto tanto: si può parlare, leggere, giocare, fare nuove amicizie e ogni volta una nuova opportunità. E poi si può stare tranquilli, sapendo che il compito del movimento è ben affidato all’insieme delle strutture e alla professionalità di chi le gestisce. Cosa diversa è viaggiare in auto: bisogna stare fermi, legati e per chi guida, poi, è molto impegnativo, così mi diceva papà. L’ultimo mio viaggio in treno, risale a quattro anni fa, ero con papà… e da quel giorno non lo ho più visto.”

Giusy s’interrompe, non riesce più a parlare e con lei l’intero vagone è commosso: ragazzi, insegnanti, accompagnatori, tutti. La vita non risparmia a nessuno crudeli realtà: dobbiamo trarre forza dalle difficoltà, alimento dai lieti eventi e continuare a camminare, assaporando la vita con serenità.

Il viaggio continua e l’arrivo alla stazione di Como ha restituito a tutti: vivacità e allegria. Sempre bellissima Como, con i suoi monumenti, il placido lago, ricca di storia e meta di turisti che giungono da tutto il mondo. L’orda scomposta discende dal treno e, percorrendo a piedi il lungolago con il vigore di chi è impaziente di arrivare, giunge alla stazione della Funicolare.

Mirabile opera dei trasporti, la Funicolare che conduce a Brunate. Realizzata intorno alla fine del diciannovesimo secolo, fu collaudata l’undici novembre del 1894. In origine la fune, che trascina le vetture per un erto pendio, veniva trainata da un dispositivo a vapore; nell’anno 1911 fu trasformata a trazione elettrica.

Il percorso di 1084 metri di binari a cremagliera si inerpica per 500 metri di elevazione e in solo sei minuti e 30 secondi si arriva al “Balcone delle Alpi”, dal quale si può ammirare un incantevole paesaggio che dà l’impressione di trovarsi in cima al mondo.

Il percorso didattico è arricchito dalla visita guidata alla sala macchine ed alla sala comandi della funicolare, dove tecnici dell’azienda trasporti fanno lezione agli studenti sulla storia e sul funzionamento di questo capolavoro della tecnologia, alquanto rivoluzionario per i tempi in cui vide la luce.

La giornata è splendida e il percorso prosegue con una passeggiata, di circa mezz’ora, lungo la strada panoramica che da Brunate porta a San Maurizio e quindi alla torre del faro Voltiano.

Nel grande giardino un po’ di relax e, naturalmente, la sospirata colazione a sacco. I ragazzi, placata la fame, hanno subito ripresa la loro verve e, risalita la gradinata che porta alla base della torre, alcuni di loro hanno affrontato i 143 gradini della scala a chiocciola che, all’interno della torre, permette di raggiungerne la lanterna sulla cima. Che emozione e che vista impareggiabile, dall’alto dei 29 metri del faro di San Maurizio, eretto nel 1927 a base ottagonale, realizzato su progetto dell’Ingegnere Gabriele Giussani per ricordare il centenario della morte di Alessandro Volta.

Il tempo incalza e gli accompagnatori verificano le varie coincidenze per riprendere la via del ritorno. La giornata è stata densa d’emozioni, gli obiettivi del progetto ampiamente raggiunti. Lo svolgersi di un evento non è mai circoscritto al suo tempo immediato: gli effetti si producono attraverso le impressioni che i ragazzi hanno raccolto, che sapranno conservare e che con entusiasmo sapranno comunicare a famigliari e ad amici.

Anche il volto di Giusy ora era sereno: felice tra i suoi amici rideva e commentava con loro le emozioni vissute, che forse un giorno potrà raccontare anche al suo papà, lontano, chissà dove…

INFORMAZIONI

  • Sante Mazziero cell. 338 8060940 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Progetto Scuola Ferrovia Associazione DLF Milano

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