Presso l'Associazione DLF Bologna, ed in altri DLF italiani, opera il Gruppo Esperanto, attivo anche come Segreteria Nazionale dell'Associazione Italiana dei Ferrovieri Esperantisti (I.F.E.A.) e Presidenza della Federazione Internazionale dei Ferrovieri Esperantisti (I.F.E.F.).
La FISAIC è la Federazione internazionale per le attività culturali fra i Ferrovieri, con sede a Parigi. Fra le tante attività rappresentate (musica, danza, folclore, arti figurative, fotografia, bridge, scacchi, radio-amatoriale, ecc.) quella esperantista è sicuramente la più presente e costante. Inoltre, l’Esperanto è lingua ufficiale della FISAIC, insieme al francese e al tedesco.
I ferrovieri esperantisti dell’Associazione Italiana Ferrovieri Esperantisti (IFEA - Italaj Fervojistoj Esperanto-Asocio), costituita l’1 marzo 1922 e ricostituitasi nel 1950, perseguono i seguenti fondamentali fini:
- riunire i ferrovieri esperantisti italiani;
- promuovere la conoscenza e la diffusione dell'Esperanto coordinando le iniziative per favorirne lo studio, il proselitismo e l'informazione;
- organizzare manifestazioni, incontri, seminari, soggiorni e congressi per favorire la conoscenza personale e la reciproca ospitalità fra ferrovieri ed esperantisti di tutto il mondo;
- ottenere ogni possibile riconoscimento da parte delle Autorità e delle Amministrazioni ferroviarie.
La Federazione Internazionale dei Ferrovieri Esperantisti (IFEF - Internacia Fervojista Esperanto-Federacio), nata nel 1909 e rifondata nel 1949, è formata attualmente da 24 Associazioni Nazionali, fra cui Cina e Giappone, che rappresentano un numero molto vasto di ferrovieri o professionalmente affini di molte reti statali e private, i loro familiari e sostenitori.
L'IFEF organizza, ogni anno e in Paesi diversi, il Congresso Internazionale dei Ferrovieri Esperantisti, in seno al quale operano le Commissioni internazionali, come quelle:
- per la traduzione uniforme ed univoca dei termini e delle convenzioni ferroviarie,
- per le conferenze di tematica ferroviaria,
- per la storia.
Tutto ciò al fine di conoscere e divulgare tecniche e innovazioni ferroviarie, scambi di visite guidate ai più interessanti impianti presso le varie reti, ecc.
Notevole è anche la partecipazione della IFEF come Membro dell’Unione Mondiale delle Ferrovie (UIC - Union International de Chemin de fer) e del suo Progetto RailLex (cioè lessico ferroviario) che cura la traduzione dei termini ferroviari. L’Esperanto è inserita fra le attuali 20 lingue ufficiali.
Inoltre, tramite l’IFEF, l’IFEA aderisce all’Associazione Esperantista Universale (UEA - Universala Esperanto-Asocio) con sede a Rotterdam, Membro Consultivo dell’UNESCO, che raggruppa le Associazioni Esperantiste Nazionali e quelle di Categoria di tutto il mondo (p.es.: ferrovieri, medici, automobilisti, giornalisti, ciechi, filatelici, cattolici, scacchisti, insegnanti, ecc.), capaci di sviluppare iniziative particolari.
L’UEA organizza ogni anno il Congresso Universale di Esperanto sempre in Paesi diversi con la partecipazione di migliaia di Delegati di ogni parte della Terra.
L’IFEA aderisce anche alla Federazione Esperantista Italiana (FEI), Ente Morale con sede a Milano, che è formata dai gruppi locali e di categoria, presso i quali si svolgono corsi di lingua internazionale e svariate attività. Anche la FEI organizza il Congresso Nazionale in città diverse.
La lingua Esperanto è stata inventata da Lazzaro Ludovico Zamenhof (Byalistock 15.12.1859 - Varsavia 14.4.1917), ebreo polacco (a quel tempo la Polonia era sotto il dominio russo). Nella sua città natale Zamenhof visse quei conflitti causati dalla incomprensione tra la gente in quanto vi convivevano quattro ceppi linguistici diversi (polacchi, russi, tedeschi, ebrei) che non si comprendevano tra loro, di conseguenza questo causava lotte quotidiane, anche sanguinose, alle quali spesso lui fu da spettatore.
Da ciò l’idea di creare una lingua neutrale, comune, quale seconda lingua per tutti, che dovrebbe rendere più semplice la comunicazione tra uomini di diverse lingue e culture. Il 26 luglio 1887 appare la prima grammatica della lingua internazionale Esperanto in lingua russa. E sempre più rapidamente compaiono le traduzioni in altre lingue, per cui l’Esperanto inizia a diffondersi in Europa e nel mondo.
L’Esperanto consta di una grammatica molto semplificata, priva di eccezioni, logica. I vocaboli per il 75% sono di origine latina, mentre la struttura grammaticale è agglutinante, basata sul sistema delle lingue orientali, per cui le radici del vocabolo formano con un elemento prefissato e di ben determinato significato una nuova parola. Viene così ad essere diminuito lo sforzo mnemonico di incamerare tanti vocaboli ed inoltre questa maniera di creare vocaboli dà grande libertà a chi lo parla o scrive e sviluppa la fantasia creativa.
Fin dalla sua nascita l’Esperanto entra soprattutto nel mondo della corrispondenza e perciò chi lo usava, con l’intento di diffonderlo, cercava di rappresentarlo con dei simboli o con delle semplici scritte o con dei chiudilettera sulla propria corrispondenza. I chiudilettera sono già in circolazione nel 1887.
Il simbolo che rappresenta l’Esperanto è soprattutto una stella verde in campo bianco: la stella rappresenta i cinque continenti, il verde la speranza che un giorno il mondo abbia una lingua comune, apportatrice di intercomprensione e pace. Il primo annullo filatelico appare l’11 agosto 1912 in occasione dell’8° Congresso Universale di Esperanto, svoltosi a Cracovia, allora sotto l’impero austriaco. I primi francobolli furono emessi dall’Unione Sovietica nel 1925, con scritte in russo e in Esperanto. Da allora varie nazioni hanno prodotto francobolli riguardanti la lingua o il suo creatore o un evento esperantista o la commemorazione di una data importante, generalmente sempre riportando sull’immagine l’idea della pace e della comprensione fra i popoli.
INFORMAZIONI
Gruppo Esperanto DLF Bologna
Responsabile: Romano Bolognesi Segretario nazionale e Presidente della IFEF
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Associazione DLF Bologna
Via S. Serlio 25/2, 40128 Bologna
tel. 051 4193180 fax 051 4193245
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Internet www.dlfbo.it/esperanto - www.esperanto.it