Il tempo e il treno che passano

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Il 29 dicembre 2012 si è concluso il mio rapporto lavorativo con Trenitalia e, con emozione e grande nostalgia, scrivo questa lettera di commiato, destinata ai colleghi, ai viaggiatori e a tutti coloro che vorranno leggerla.

Sono passati molti anni da quando sono salito sul primo treno per lavoro, un lavoro che per me ha rappresentato sempre qualcosa di più: l’opportunità di stare a contatto con la gente, con i colleghi, la possibilità di condividere le loro storie, talvolta di ascoltarli, di vederli partire ed arrivare.

Il tempo e il treno che passano, di Alfredo SitàC’è chi dice che i viaggi sono come la vita, io credo quindi di essere stato fortunato ad aver vissuto dall’interno tutti questi viaggi, chilometri e chilometri su e giù per l’Italia, sentendo cambiare gli accenti, vedendo cambiare i volti e le persone, perché ogni viaggio è sempre diverso, anche se spesso ti ritrovi sugli stessi binari.

Per ben due volte mi sono anche trovato su un treno deragliato: in quei momenti ripensi a mille cose in un secondo, attendi con ansia che il treno termini la sua corsa pazza e poi, in qualche modo, cerchi di trovare la forza per poter fare qualcosa, anche perché sai che su quel treno stanno viaggiando tante altre persone assieme a te.

Anche quei momenti si superano, in fondo sai che sarebbe potuto andare peggio, ma chi ha viaggiato una vita sui treni non può fare a meno di rimettersi sui binari.

Ogni stazione in cui il treno si ferma sembra scandire il tempo che passa, così pian piano è arrivato il momento di togliere la divisa e so che tantissimi ricordi rimarranno sempre dentro me.

Ringrazio l’azienda per avermi dato la possibilità di vivere tutti questi anni di servizio, ringrazio i miei colleghi, compagni di viaggio e di vita, ringrazio i viaggiatori di ieri e di oggi, anche perché sono sicuro che, su quei treni, continueremo ad incontrarci e a viaggiare insieme.

 

INFORMAZIONI

Alfredo Sità

Capo Treno in pensione - DPV Roccella Jonica
Via Umberto 1˚, n. 94/2 - 89040 Agnana Calabra (RC)