Gentile Cittadina, gentile Cittadino, sapendo che passare una serata a Teatro è ormai consuetudine poco praticata, in special modo se nel cartellone non è presente un nome, un volto, un titolo noto e conosciuto da Voi tutti, ho la necessità di esporvi brevemente un mio pensiero, che vi dedico e che spero susciti la Vostra attenzione.
La premessa parte dal fatto che visto cha la mia vita e quella di tante altre persone come me è stata per destino dedicata esclusivamente al Teatro, alla Danza e a quelle arti che da centinaia di anni hanno allietato, fatto riflettere, ridere o piangere milioni di persone in tutto il mondo e in milioni di rappresentazioni profane e non, intime e oceaniche, finanziate lautamente o frutto di lavoro volontario.
Andare a Teatro è un impegno che richiede passione, attenzione e soprattutto tempo. Di sabato sera soprattutto, quando magari si può passare una serata tranquilla a casa con i propri cari, oppure andare finalmente a cena fuori in un qualche nuovo locale da scoprire o alla consueta pizzeria dove ci piace andare perché così la sera non ci son piatti da lavare.
Andare la sera a Teatro è un vero impegno, bisogna mangiar di fretta, prendere l’automobile che magari hai ben parcheggiato (e magari non sai se le ritroverai lo stesso posto vicino alla porta di casa) oppure ti obbliga a fare una camminata al freddo e al gelo, poi tocca informarsi bene su prezzi ed orari, cercando di capire se ci rimane un po’ di tempo per fare altro.
É un impegno e un sacrificio perché alcuni di voi non possono uscire per motivi di salute, magari non vostri ma di un vostro caro che non volete o non potete lasciar da soli. Magari potreste mandare i vostri figli a Teatro, ma anche potreste chiedere ai vostri figli di regalarvi una serata di libertà. Ma questo è un discorso troppo complesso e non voglio rubarVi troppo tempo.
Andare a Teatro è un impegno perché ci costringe ad essere curiosi, soprattutto se andiamo a vedere qualcosa che non conosciamo bene o che non ci è stato consigliato da un amico fidato. Per non dire che andare a teatro a vedere un amico o un parente diventa poi un obbligo e spesso un piacere, perché quel che si va a vedere è già conosciuto, magari già visto e per questo rassicurante. Questa è la fortuna del teatro amatoriale e dialettale, è bello che sia così. O conosciamo già il testo o conosciamo chi lo enuncerà. E questo è meraviglioso, perché ci fa sentire a casa, e per questo è meno difficile rinunciare a un po’ di intimità e ad un po’ di riposo.
Non vi vorrei raccontare di altri paesi vicini e lontani, dove andare a Teatro è una normale abitudine, un appuntamento inserito normalmente nel calendario di famiglie, giovani studenti, pensionati e single in cerca di compagnia. Il nostro paese, pur offrendo molte possibilità, ha perso un po’ questa sana abitudine, per mille motivi, lascio alla vostra fantasia la scoperta dei motivi di questo lento e triste cambiamento, inutile dirvi quanto desidero che la sana abitudine riprendesse a popolare i Vostri Teatri. Perché molti Teatri sono Vostri, sono pagati con le Vostre tasse e il vostro lavoro. Per questo è bene ricordarlo.
Andare a Teatro chiede che il nostro cervello si concentri su quel che stiamo vedendo e ascoltando, e sicuramente al termine di una giornata già popolata di mille pensieri e di cose da fare non fatte, di parole pensate e non dette, di parole dette e non ascoltate da chi vorremmo… ecco, capisco che ci son mille motivi per cui andare a Teatro è ormai un atto di coraggio, di forza, di eroismo.
Ringrazio anticipatamente e sempre chi vorrà uscire per andare a Teatro, in qualunque Teatro e in qualunque città. Noi abbiamo bisogno di voi, il mondo intero ha bisogno di persone coraggiose e curiose, che hanno voglia di imparare e ascoltare ancora. Perché son quelle persone che poi insegnano a noi cosa di buono o non buono stiamo facendo, comunicandocelo con il loro flebile o entusiastico applauso, nei casi più fortunati nei camerini dopo lo spettacolo, raccontandoci le impressioni e le emozioni che speriamo sempre di riuscire a trasmettere.
Grazie per la vostra attenzione.
Marco Schiavoni
Marco Schiavoni è musicista, uomo di teatro, le sue musiche sono state eseguite alla Scala, all'Opera di Tokio e Pechino, al Bolshoi, a Parigi, a New York e in tutti i più importanti teatri del mondo.