“L’amico del popolo”, 23 gennaio 2018

L'amico del popolo
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L’amico del popolo”, spazio politico di idee libere, di arte e di spettacolo. Anno II. La rubrica ospita il giornale quotidiano dell’amico veronese Ugo Brusaporco, destinato a coloro che hanno a cuore la cultura. Un po’ per celia e un po’ per non morir...

Un film al giorno

LES LIAISONS DANGEREUSES (Francia, 1959), regia di Roger Vadim. Sceneggiatura: Roger Vadim, Roger Vailland, Claude Brulé, basato sul romanzo del 1782 di Pierre Choderlos de Laclos. Fotografia: Marcel Grignon. Montaggio: Victoria Mercanton. Musiche: James Campbell, Theolonius Monk. Con: Jeanne Moreau (Juliette de Merteuil), Gérard Philipe (Vicomte de Valmont), Annette Vadim (Marianne Tourvel), Madeleine Lambert (Mme Rosemonde), Jeanne Valérie (Cécile Volanges), Nicolas Vogel (Jerry Court), Boris Vian (Prévan), Gillian Hill.

Juliette de Merteuil, apprendendo che il suo amante ha chiesto la mano della giovane Cecile Volanges, decide dl vendicarsi. Convince Il suo 'fidanzato' Valmont a sedurre Cecile. Valmont inizia l'operazione, ma s'innamora di una giovane signora, Marianne. Quando costei rientra a Parigi, Valmont fa di Cecile la sua amante e, per convincere Juliette che non è innamorato di Marianne, le promette di sedurla per poi abbandonarla. Ma invece decide di fuggire con Marianne. L'intervento di Juliette manda a monte i suoi piani. Valmont finisce ucciso da un innamorato di Cecile, mentre Juliette viene sfigurata per un incidente.

Il 23 gennaio 1928 nasce Jeanne Moreau, attrice francese (morta nel 2017)

"La vicenda reca il segno della gratuità e i personaggi che vi si agitano, tutti in funzione di una tesi assurda e umanamente poco plausibile, non posseggono né una dimensione psicologica, né una dimensione umana. Essi pertanto assomigliano a vuoti manichini, cui invano l'autore tenta di conferire rilievo ergendoli a simbolo di una 'fauna' umana che esiste solo nella sua mente. Realizzato con l'evidente intento di 'épater les bourgeois', il film si giustifica solo sul piano dell'erotismo puro e del sadismo sessuale oltreché ideologico.
(..) Il moralismo e l'ipocrisia borghese minano i rapporti sentimentali: questo appare il significato dell'opera che propone come rimedio la libertà sessuale e la sincerità, elementi considerati dall'autore come gli unici capaci di dare un senso ai rapporti umani e di preservarli nel tempo da tutte le insidie rappresentate dai dettami dell'etica e del vivere civile. (...) Gli interpreti, comunque, nonostante l'insussistenza dei personaggi loro affidati, si disimpegnano a dovere."

('Segnalazioni cinematografiche', vol. 53, 1963)

“Trasposizione del celebre romanzo epistolare di Chaderlos de Laclos del 1782. Il soggetto è potentissimo, ma Vadim lo superficializza cercando di mettere in scena unicamente le parti più morbose trascurandone lo spessore narrativo. Vuole ancora scandalizzare il regista di Piace a tutti (1956), ma cade in una costruzione drammaturgica vuota e i personaggi sono scritti in maniera pressapochista e grossolana. Si salva la bella colonna sonora, alcuni dialoghi ben assestati e qualche membro del cast, ma, da una matrice letteraria di questo tipo, era lecito aspettarsi molto di più. Farà di meglio Stephen Frears con Le relazioni pericolose (1988), ma non Miloš Forman con il suo Valmont (1989), entrambi ispirati alla stessa opera di Laclos.”

(In www.longtake.it)

 

Una poesia al giorno

Oh sorelle armoniose, di Gaspare Invrea, noto anche con lo pseudonimo di Remigio Zena (Torino, 23 gennaio 1850 - Genova, 8 settembre 1917).

Oh sorelle armoniose
Degli elleni dattili
Pioggia mistica di rose
Diluvio di lagrime
Oh fanciulle vittoriose
Dei canuti secoli,

Rime, fremito di vento,
Susurro d’un bacio,
Voi sorriso, voi lamento,
Voi soave nenia,
Tintinnabulo d’argento,
Faville di musica.

Mattutine, vespertine,
Farfallette o lucciole,
Abbrunate o porporine,
Sempre carezzevoli,
Sempre all’anime tapine
Dolce refrigerio.

 

23 gennaio 1850 nasce Gaspare Invrea, scrittore e poeta italiano. È stato uno scrittore e poeta italiano. Di nobile famiglia (era il rampollo di un'illustre casata ligure), ebbe un'educazione tradizionalistica e religiosa. Nel 1867 si arruolò negli zuavi pontifici, rimanendo a Roma fino alla Breccia di Porta Pia. In seguito si laureò in giurisprudenza e fece carriera nella magistratura militare. Fu letterato per passione e compose pregevoli opere: poesie, romanzi e novelle, in una forma che si rifaceva al naturalismo, alla scapigliatura, al verismo.

 

Un fatto al giorno

23 gennaio 1950: la Knesset approva una risoluzione che dichiara Gerusalemme capitale di Israele.

 

Una frase al giorno

“La cosa più importante di tutta la vita è la scelta di un lavoro ed è spesso affidata al caso”.

(Blaise Pascal, Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 - Parigi, 19 agosto 1662. E' stato un matematico, fisico, filosofo e teologo francese).

“...il giovanissimo Pascal si segnalò per una precocità eccezionale: ottenne concreti risultati nel campo delle matematiche, si occupò del problema del vuoto e, contro la fisica tradizionale, combatté l'idea del presunto horror vacui della natura (Expériences nouvelles touchant le vide, 1647): uno scritto che gli indirizzò, a difesa della fisica peripatetica, il padre Noël, gli permise di chiarire ulteriormente il suo pensiero in una lettera ove tra l'altro rifiutava il ragionamento ex auctoritate per la fisica, la quale si fonda solo sui sensi e sulla ragione, mentre l'autorità è il fondamento della fede; e sul problema del vuoto Pascal tornò ancora nel 1648....”

(da Treccani)

Il 23 gennaio 1656: Blaise Pascal pubblica la prima delle sue Lettere provinciali.

  • Da vedere assolutamenteBlaise Pascal”, un film per la televisione in due parti del 1971 di Roberto Rossellini.

 

Un brano musicale al giorno

Il genio della chitarra jazz Django Reinhardt con Quintette du Hot Club de France per la registrazione del 1937 di "The Sheik of Araby".

A metà degli anni trenta, Reinhardt e il violinista Stéphane Grappelli formarono un quintetto di soli strumenti a corda, denominato Le Quintette du Hot Club de France che divenne presto famoso grazie anche all'appoggio dell'Hot Club de France, una delle prime associazioni di promozione del jazz in Europa. Sull'onda di questo successo Reinhardt si rivelò come uno dei musicisti europei più talentuosi nel jazz tradizionale. La musica del quintetto era eccitante, carica ora di tensione, ora di leggerezza, quasi eterea e si aveva come l'impressione che i musicisti, nell'improvvisazione, suonassero come se avessero lo spartito davanti. Il tutto con una ritmica (la pompe) perfetta e sincronizzata come un "orologio svizzero".

(Wikipedia)

Il 23 gennaio 1910 nasce Django Reinhardt, chitarrista e compositore belga (morto nel 1953).


Ugo Brusaporco
Ugo Brusaporco

Laureato all’Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea Dams. E’ stato aiuto regista per documentari storici e autore di alcuni video e film. E’ direttore artistico dello storico Cine Club Verona. Collabora con i quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Brescia Oggi, e lo svizzero La Regione Ticino. Scrive di cinema sul settimanale La Turia di Valencia (Spagna), e su Quaderni di Cinema Sud e Cinema Società. Responsabile e ideatore di alcuni Festival sul cinema. Nel 1991 fonda e dirige il Garda Film Festival, nel 1994 Le Arti al Cinema, nel 1995 il San Giò Video Festival. Ha tenuto lezioni sul cinema sperimentale alle Università di Verona e di Padova. È stato in Giuria al Festival di Locarno, in Svizzera, e di Lleida, in Spagna. Ha fondato un premio Internazionale, il Boccalino, al Festival di Locarno, uno, il Bisato d’Oro, alla Mostra di Venezia, e il prestigioso Giuseppe Becce Award al Festival di Berlino.

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Ugo Brusaporco

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