L’amico del popolo”, spazio politico di idee libere, di arte e di spettacolo. Una nuova rubrica ospiterà il giornale quotidiano dell’amico veronese Ugo Brusaporco, destinato a coloro che hanno a cuore la cultura. Un po’ per celia e un po’ per non morir...
Un film al giorno
PIRAVI (La nascita, India, 1988), regia di Shaji N. Karun. Sceneggiatura: S. Jayachandran Nair, Reghunath Paleri, Shaji. Fotografia: Sunny Joseph. Montaggio: Venugopal. Musica: Govindan Aravindan. Con: Premji, Archana, Lakshmi Krishnamurthy, V. K. Sriraman.
Raghava Chakyar ha un solo figlio maschio, Raghu, che è nato quando lui era già in età avanzata e sul quale ha per questo riversato tutto il suo affetto. Raghu studia ingegneria in una città lontana e dovrebbe far ritorno a casa per festeggiare il fidanzamento di sua sorella, ma non arriva il giorno stabilito. Il padre lo attende con ansia nei giorni a seguire fino a quando non scopre che Raghu è stato arrestato per motivi politici. Preoccupato e tormentato si reca nella capitale, cercando di scoprire dove sia suo figlio.
“Cinema primordiale, diretto, puro come il suo protagonista; l'Aneddoto nella sua forza mitica, inserito in un contesto eterno, materiale e morale. I visi, i gesti, il silenzio: bastano per aggiungere al tema generazionale, quello della repressione politica. Pardo d'Argento, Locarno 1989”.
(Fabio Fumagalli)
“Shaji Neelakantan Karun è uno tra i più amati registi del Kerala. La sua sensibilità di artista unita alla lunga esperienza come direttore della fotografia accanto ad alcuni tra i più famosi registi indiani è la combinazione che permette a Karun di produrre i suoi capolavori. I suoi film, da considerare come vere opere d’arte, sono conosciutissimi non solo in India ma anche all’estero dove vengono diffusi con sottotitoli. Nato il 1 gennaio 1952 nel distretto di Kollam, nel Kerala, in India, Shaji Karun si trasferì con la sua famiglia a Trivandrum nel 1963 dove frequentò il liceo e poi l’università. Nel 1971 si iscrisse al “Film and television Institute of India” conseguendo il diploma in Cinematografia nel 1975. Sempre nello stesso anno, il primo Gennaio, sposò Anasuya Warrier. Nel 1976 ottenne un incarico presso la Film Development Corporation di Trivandrum ed in questo periodo conobbe G. Aravindan con il quale iniziò a lavorare come direttore della fotografia in film come Kanchana Seeta, Thampu, Estappan o Chidambaran che poi segnarono l’inizio di una nuova era del cinema keralese. I registi con i quali lavorò furono anche K. G. George e M. T. Vasudevan Nair. Il suo primo lavoro come regista fu il film in malayalam “Piravi” (The birth) del 1988, scritto sulla base del racconto di Eachara Warrier, “Memorie di un padre”, e che nel 1989 gli valse il prestigioso Caméra d’Or al Festival di Cannes. Il suo secondo lavoro fu Swaham, da lui stesso scritto e diretto; intitolato anche Destinée e My own, racconta la storia di Annapoorna ed il suo disperato tentativo di crescere i suoi figli nonostante la morte improvvisa del marito. Seguì nel 1999 Vanaprastham, con il titolo inglese The final dance, in cui si racconta con incredibile sensibilità e passione la crisi d‘identità di un attore. Nel 2002 diresse Nishad. Numerosi sono anche i documentari da lui diretti, come Wild life of Kerala (1979), Kerala Carnival (1980), Kannikal (1986), Sham’s vision (1996), Bhavam (1998), G. Aravindan (2000), Big man, Small world (2002) e AKG (2007). Film e documentari hanno ricevuti premi e riconoscimenti in India e nel resto del mondo. Attualmente sono in uscita e produzione e scrittura, rispettivamente: Kutty Shranku, Suryamukhi e Kadal”.
(Anna Giosuè, 7/12/2009)
- Il film è online con sottotitoli in tedesco, francese e in parte in inglese su: www.youtube.com
Una poesia al giorno
Lasciando l’ombra fresca degli alberi, di Sumitranandan Pant
Lasciando l’ombra fresca degli alberi
lacerando il mio amore per la natura,
cara,come potrei impigliare i miei occhi
nella fitta rete dei tuoi capelli,
dimenticando per sempre questo mio mondo?
Lasciando le libere onde
e i colori dell’arcobaleno,
come potrebbe essere trafitto dalle frecce dei tuoi occhi
il mio cuore di cervo,
dimenticando per sempre questo mio mondo?
C’è la dolce melodia del cucù
e il soave canto del flauto;
dimmi, cara, come potrei riempire le mie orecchie
solamente della tua voce,
dimenticando per sempre questo mio mondo?
il ciuffo di fiori, schiuso dal sorriso dell’alba,
la pioggia scesa dai raggi del sole;
no! Come potrei cullar la mia vita
solo nell’ebbrezza del nettare delle tue labbra,
dimenticando per sempre questo mio mondo?
Un fatto al giorno
La battaglia di Magenta “fu combattuta il 4 giugno 1859, nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza, fra gli austriaci e i franco-piemontesi. Il combattimento, impegnato al ponte di San Martino, sul Ticino, si concluse con la sconfitta delle truppe austriache, che si ritirarono nel quadrilatero lasciando libera la via di Milano ai franco-piemontesi”.
(Enciclopedia Treccani)
La filastrocca per bambini dedicata alla Battaglia di Magenta
L’era un bel dì
la battaglia di Magenta.
Che bel vedere cavalcare i cavalieri.
Cavalieri, al passo!
Al trotto! Al galoppo! Con una mano!
L’era un bel dì
la battaglia di Magenta.
Che bel vedere cavalcare i cavalieri.
Cavalieri, al passo!
Al trotto! Al galoppo! Con una mano! Con due mani!
L’era un bel dì
la battaglia di Magenta.
Che bel vedere cavalcare i cavalieri.
Cavalieri, al passo!
Al trotto! Al galoppo! Con una mano! Con due mani! Con un piede!
L’era un bel dì
la battaglia di Magenta.
Che bel vedere cavalcare i cavalieri.
Cavalieri, al passo!
Al trotto! Al galoppo! Con una mano! Con due mani! Con un piede! Con due piedi!
L’era un bel dì
la battaglia di Magenta.
Che bel vedere cavalcare i cavalieri.
Cavalieri, al passo!
Al trotto! Al galoppo! Con una mano! Con due mani! Con un piede! Con due piedi! Con la testa!
Con una mano: ricominciate battendo a ritmo la mano destra sulla gamba destra.
Con una mano, con due mani: ricominciate battendo ambedue la mani sulle gambe.
Con un piede: ricominciate battendo un piede per terra.
Con un piede, con due piedi: ricominciate saltando su ambedue i piedi.
Con la testa: scuotete il capo, battete ambedue le mani sulle gambe e saltate su ambedue i piedi.
Una frase al giorno
“En politique il faut guérir les maux, jamais les venger” (In politica è necessario curare i mali, non vendicarli).
(Napoleone III, nato Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, 1808-1873, imperatore di Francia).
Un brano al giorno
Igor Stravinsky, Funeral song, Op. 5/ Chant Funèbre opus 5
Ugo Brusaporco
Laureato all’Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea Dams. E’ stato aiuto regista per documentari storici e autore di alcuni video e film. E’ direttore artistico dello storico Cine Club Verona. Collabora con i quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Brescia Oggi, e lo svizzero La Regione Ticino. Scrive di cinema sul settimanale La Turia di Valencia (Spagna), e su Quaderni di Cinema Sud e Cinema Società. Responsabile e ideatore di alcuni Festival sul cinema. Nel 1991 fonda e dirige il Garda Film Festival, nel 1994 Le Arti al Cinema, nel 1995 il San Giò Video Festival. Ha tenuto lezioni sul cinema sperimentale alle Università di Verona e di Padova. È stato in Giuria al Festival di Locarno, in Svizzera, e di Lleida, in Spagna. Ha fondato un premio Internazionale, il Boccalino, al Festival di Locarno, uno, il Bisato d’Oro, alla Mostra di Venezia, e il prestigioso Giuseppe Becce Award al Festival di Berlino.
INFORMAZIONI
Ugo Brusaporco
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web www.brusaporco.org