E’ trascorso un sacco di tempo da quando feci il mio primo soggiorno estivo al mare. Eppure me lo ricordo come fosse stato l’anno scorso. Raggiunsi in auto Cittanova, in lingua croata Novigrad, una località istriana lungo la costa frastagliata e bassa, con spiagge selvagge in pietra e ghiaia. Quel posto vantava allora uno dei mari più puliti dell’Adriatico. L’acqua azzurro turchese era limpida e cristallina. Da fuori si poteva vedere il fondo marino disseminato di ricci di mare e di pesci dalle svariate dimensioni che pascolavano in piccoli branchi.
Durante la mia prima crociera nelle isole greche, mi ricordo di aver fatto un bagno ristoratore in un mare dalla trasparenza incredibile. Mi trovavo a Lindos, una graziosa località dalle case tutte bianche, nella baia dominata dalle rovine dell’antico tempio dorico.
Dopo aver trascorso per due anni consecutivi le vacanze estive a San Giuliano Mare, sulle affollate spiagge dorate della riviera romagnola, fu la volta del mio soggiorno marino in un tranquillo residence immerso nel verde dell’isola di Veglia, ancora territorio jugoslavo.
Poi raggiunsi in treno la Spagna per un soggiorno a Lloret de Mar, una delle località turistiche di maggior spicco della costa Brava, molto rinomata per la vita notturna a buon prezzo. L’albergo, confinava con una lunga spiaggia dalla sabbia color oro, affollata di bagnanti. Durante quel soggiorno in terra catalana avevo conosciuto una famiglia sarda di Oristano che andai a trovare l’estate successiva a Torre Grande, una spiaggia ventilata sul Mare di Sardegna.
Gli anni Novanta mi regalarono esperienze e paesaggi da sogno. Prima a Santo Domingo e poi per due anni consecutivi a Cuba con l’azzurro turchese del Mar dei Caraibi. Acque limpide, cristalline, tiepide e dai bassi fondali nei pressi delle barriere coralline. Paradisi tropicali con lunghe spiagge di sabbia bianca all’ombra di altissime palme agitate dalla brezza costante dei venti alisei.
Erano anche gli anni dei voli nel sud della Tunisia dove, sulla spiaggia dorata di Mhadia avevo visto sfilare cammelli e asini cavalcati e greggi guidati da pastori. E poi a Maiorca, la più grande isola dell’arcipelago spagnolo delle Baleari, dove mi ero innamorato di Cala Mandia, una piccola spiaggia di sabbia soffice, finissima e bianca che si trovava all’interno di un’insenatura limitata da una serie di scogliere basse sovrastate da pini marittimi.
Nell’estate del Duemila feci la conoscenza di Ischia, isola del Tirreno, le cui acque termali erano ben conosciute e utilizzate a scopi terapeutici fin dai tempi antichi. Poi i miei grandi viaggi più recenti con lo snorkeling nel Mar Rosso sulla stupefacente barriera corallina nei pressi di Sharm el Sheikh e l’escursione nell’oceano Pacifico tra le rocciose isole Ballestas del guano, dove il volo degli uccelli oscurava la luce del sole.
Ma in questa rassegna di affascinanti posti di mare del mondo, quello che mi è rimasto più caro è la vicina Grado. L’isola del sole con le sue calli, la sua laguna selvaggia, l’azzurro del suo mare aperto e l’aria profumata di salsedine mi emozionò moltissimo quando, all’età di cinque anni, mia nonna Maria mi portò a fare il bagno per la prima volta: “Le onde scendevano dall’orizzonte e venivano verso di me spumeggiando. Da lontano si udiva sommessa la loro voce che si disperdeva sulla sabbia dorata. Alcune barche, con le vele dai colori sgargianti, galleggiavano silenziosamente.” Quel quadro della mia infanzia è rimasto appeso nella mia memoria.
Spiagge selvagge e scogli marini. Sabbie dorate e coralline. Paradisi tropicali. Luoghi affascinanti!
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