Piccole stazioni crescono

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Prosegue con successo il progetto di Rete Ferroviaria Italiana per la cessione in uso delle piccole stazioni impresenziate. A vantaggio del territorio e dei cittadini. Dove una volta c'erano bigliettaio e capostazione adesso fioriscono progetti benefici e di riqualificazione territoriale. È la seconda vita delle piccole stazioni impresenziate, cioè senza personale ferroviario perché automatizzate, prese in gestione gratuitamente da associazioni di solidarietà o di promozione turistica.

“Correvano il rischio di finire degradate e diventare poco appetibili per i nostri clienti che quotidianamente le utilizzano”, spiega Fabrizio Torella, responsabile delle Attività Sociali d'Impresa di Ferrovie dello Stato Italiane. “Dopo numerose esperienze positive con organizzazioni minori, ora stiamo lavorando a un piano di valorizzazione di respiro nazionale, d'intesa con enti locali e grandi reti associative italiane come Legambiente, CSVnet, Associazione Turismo Responsabile e Lega Coop Sociali, per mettere a sistema le buone pratiche maturate negli anni. Oltre alle idee vogliamo però che il progetto di riutilizzo abbia un piano di finanziamento adeguato”. RFI, infatti, concede i locali in comodato d'uso gratuito, ma i gestori devono impegnarsi a mantenerli puliti, agibili, funzionanti e, se necessario, a ristrutturarli.

Due studi approfondiscono le esperienze di rinascita di 52 piccoli terminal impresenziati: la ricerca Presenze sociali, realizzata da Ludovica Jona dell'Agenzia Redattore Sociale, e l'indagine Euricse L'impatto della rigenerazione, a cura di Flaviano Zandonai. Oggi sono 400 gli immobili disponibili e 45mila i m2 già assegnati a enti locali e organizzazioni con finalità sociali, culturali e ambientali.

È il caso della mensa per le persone in difficoltà alla stazione di Cervia. “Se gli spazi fossero stati a pagamento non ce l'avremmo fatta”, testimonia Silvia Berlati, presidente della onlus Un posto a tavola. “Diamo da mangiare a 80 persone al giorno finanziandoci con donazioni volontarie. È chiaro che se avessimo dovuto versare un affitto sarebbe stato molto più difficile”. E sottolinea che anche il luogo ha favorito lo sviluppo dell'attività, “soprattutto per la credibilità guadagnata nel tempo con la nostra presenza accanto ai binari”.

Un altro traguardo coinvolge la tutela dell'ambiente. Ad Anguillara Sabazia, in provincia di Roma, l'associazione Terra Tua ha aperto un centro dedicato alla promozione del turismo responsabile nell'area del Parco naturale regionale di Bracciano-Martignano: “L’obiettivo è educare le persone al rispetto dei beni paesaggistici”, racconta Elena Riccioni, titolare della no profit. “Soltanto se conosci un territorio puoi iniziare ad amarlo. E questo non vale esclusivamente per i visitatori, ma anche per i residenti”. L’offerta è ampia: escursioni in bici, a piedi o a cavallo in Etruria, in battello sul lago, assistiti da guide locali, oltre a diverse attività pensate per chi vive in zona, come il bookcrossing e la raccolta differenziata. “Lo scalo di Anguillara è fondamentale peri collegamenti con la Capitale. Noi ce ne prendiamo cura e la nostra presenza scoraggia persino chi compie atti vandalici”, conclude Elena.

Un progetto simile è nato anche a Porto Empedocle (AG) grazie all'impegno dell'associazione Ferrovie Kaos, che organizza treni speciali alla scoperta della Valle dei Templi. Mentre a Boscoreale, vicino Napoli, la onlus Stella Cometa ha recuperato i locali di RFI, prima in stato di abbandono, ora sede di corsi di cucito. musica e teatro. “Le condizioni di partenza erano pessime, ma grazie all'aiuto dei volontari abbiamo pulito e ristrutturato ogni stanza, riportando alla luce un bene che appartiene agli abitanti di Boscoreale”, dichiara soddisfatto il presidente Vincenzo Martire.

GreenStations è invece il centro servizi di Legambiente nato a Pescara Centrale per la gestione ambientale e sociale del territorio. “Siamo molto orgogliosi di questa opportunità che ci consente di essere più vicini agli abitanti, nel segno della sostenibilità e di un futuro più amico della natura”, commenta Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo.

Non solo attività senza scopro di lucro, però. Anche i privati possono impegnarsi e investire in iniziative imprenditoriali accanto ai binari. In tal caso si prevede il contratto di locazione o la vendita dell'intero immobile, laddove possibile (per informazioni consultare il sito ferservizi.it).

Le stazioni impresenziate sono salite a 1.900, con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni. Il Gruppo FSI favorisce la loro trasformazione da luogo dedicato esclusivamente al viaggio a spazio sociale in grado di produrre valore per il contesto umano e territoriale.

A cura di Luigi Cipriani. (La Freccia Magazine, dicembre 2014)

INFORMAZIONI

Internet www.fsnews.it