Pergine (TN), giornata conclusiva 8 giugno 2015 - Alla presenza delle autorità cittadine e ferroviarie, il giorno 8 giugno si è svolta la festa di chiusura presso l’Auditorium della Scuola “Don Milani” a Pergine Valsugana dove sono stati esposti gli elaborati prodotti dai ragazzi. Al progetto hanno partecipato le classi quinte delle Scuole elementari degli Istituti comprensivi “Pergine 1” e “Pergine 2”.
Il Progetto ha previsto una serie di lezioni in classe tenute da membri del Consiglio Direttivo e da soci del DLF Trento, in servizio e in pensione. Le lezioni sono state supportate da slide e da un filmato dell’Ansaldo che ripercorreva la storia dell’evoluzione dei mezzi ferroviari.
I ragazzi hanno dimostrato molto interesse con interventi puntuali e precisi, anche perché la materia ferroviaria racchiude argomenti multidisciplinari. Si sono toccati argomenti di geometria (linee parallele), di fisica (formazione del vapore), di storia (rivoluzione industriale), di meccanica (scambi), di ecologia.
Sono stati fatti riferimenti al territorio del Trentino illustrando la situazione della rete ferroviaria esistente confrontandola con quella attuale che ha visto la dismissione di alcune linee come la Ora-Predazzo e la Rovereto-Riva del Garda.
Nella fase successiva tutti i ragazzi hanno partecipato alla visita degli impianti della Stazione di Trento, dell’ex Officina guidati da personale qualificato e della sala del DCO alla Stazione della Ferrovia Trento-Malè, dove sono stati accolti da operatori specializzati che hanno illustrato “in diretta” il funzionamento di una sala operativa.
Il racconto della visita agli impianti lo lasciamo ad un tema di un ragazzo che ha partecipato all’uscita, pubblicato più sotto.
Nella giornata conclusiva è stato proiettato un video, con sottofondo musicale, nel quale erano riprese tutte le fasi dell’attività svolta nel corso del progetto e, durante tutta la proiezione, i ragazzi si sono “scatenati” accompagnando la visione con apprezzamenti entusiastici. Al termine, il coro di alcune classi ha cantato una canzoncina su testo di Gianni Rodari. Ai ragazzi, oltre al materiale didattico e cappellini donati dall’Associazione Nazionale DLF, sono stati consegnati dei gadget e una ricca merenda nel giorno di chiusura.
Si ringraziano:
- i consiglieri del DLF Trento, Marino Cavedine, Bruno Filippi, Enrico Tornatore
- i soci DLF Trento, Pietro Merlo, Giorgio Veronesi, Festi Adriano
- il Direttore RFI, ing. Enzo Mauli
- il Direttore di Trentino Trasporti Esercizio, ing. Ettore Salgemma
- i DCO della Trento-Malè, Mario Forni e Michele Nardelli
- il Presidente Carlo Peretti e tutti i collaboratori dell’Associazione Fermodellistica “A. Pocher”
- i fotografi (soci DLF Trento), Giusto Vallin, Riccardo Limelli e Danilo Chiesa
- i Dirigenti scolastici ed il personale docente degli Istituti Comprensivi Pergine 1 e Pergine 2
- il Sindaco di Pergine Valsugana, Roberto Oss Emer
- il Presidente della Cassa Rurale di Pergine, Franco Senesi
Il presidente dell’Associazione DLF Trento, Renato Nisco
VISITA ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI TRENTO
Il 25 marzo siamo partiti dalla stazione ferroviaria di Pergine per andare a quella di Trento. Alla stazione di Pergine abbiamo notato che c’erano delle campanelle che avevano due suoni diversi in base alla direzione che aveva il treno.
Quando siamo arrivati a Trento ci hanno subito portati a vedere la piattaforma girevole che serviva a ruotare i treni perché una volta essi avevano una sola cabina da un lato; se un treno arrivava da Verona e doveva ripartire per Verona doveva essere girato con la piattaforma girevole che funzionava grazie a delle ruote, che giravano su dei binari posti sotto. C’erano poi dei macchinari che servivano per dividere i treni: se un vagone doveva arrivare a Rovereto e un altro a Bolzano venivano separati con queste macchine che pesavano parecchie tonnellate ed andavano a gasolio.
Lì vicino c'era un'officina a forma di semicerchio con tante porte in cui entravano i binari per il treno. Il treno entrava in questo capannone in cui venivano fatti la manutenzione e i controlli necessari per garantire la sicurezza. Vicino all’officina antica c’era anche quella moderna che serviva per controllare sopra e sotto il treno e per fare la manutenzione degli angoli più nascosti.
Le guide poi ci hanno accompagnati a vedere i treni dei campi di concentramento che erano fermi nella stazione per far capire alla gente le cose brutte che sono state commesse in quei tempi e perché non accada più.
In seguito siamo andati a vedere i vari tipi di scambi: elettrici e manuali. In quelli elettrici c’era una centralina da cui uscivano dei cavi che arrivavano nel motore da dove fuoriuscivano dei bracci, precisamente quattro, due servivano per far spostare gli aghi, i rimanenti due erano di sicurezza. Tutto questo viene azionato dalla stanza di controllo. Gli scambi manuali avevano un peso chiamato “macaco” che veniva spostato nel lato opposto. Girando questo peso venivano mosse delle barre che permettevano all’ago di accostarsi al binario. Per avvicinarsi al binario gli aghi devono scivolare su dei cuscinetti che vengono lubrificati al bisogno, in modo che gli aghi non si blocchino.
In un secondo momento ci siamo portati verso due segmenti di binario, uno era più largo e l’altro più stretto. Quello largo apparteneva alle Ferrovie Italiane, quello stretto invece alla Ferrovia Trento-Malè.
Vicino ai due segmenti c’era il treno a vapore, tutto di colore nero. Il treno aveva un vagone attaccato dietro, dove era contenuto il carbone che alimentava il forno. Davanti c’era una cisterna per l’acqua, che veniva caricata nel treno tramite una fontana posizionata in ogni stazione.
In seguito siamo andati a vedere il nuovo treno di Trento. L’esperto ci ha detto che era stato costruito in Svizzera e che solitamente viaggiava in Alto Adige. Ci ha portati a visitare la cabina di guida che era piena di pulsanti, infatti i macchinisti hanno dovuto fare un corso di un paio di giorni per abituarsi al nuovo macchinario; lì c’erano monitor, tastiere, un telefono per comunicare, leve per accelerare e frenare.
Ci siamo poi recati nella sala di attesa dove abbiamo fatto merenda per poi essere divisi in due gruppi. Col primo gruppo siamo andati subito alla stazione di controllo Trento-Malè. C’erano quattro televisori che facevano vedere una linea retta che continuava. L’esperto ci ha raccontato che si trattava del tragitto schematizzato della ferrovia Trento-Malè e che quando un tratto della riga era rosso voleva dire che c’era sopra un treno o il binario era rotto, quando invece era blu significava che tutto il tragitto era libero. Si vedevano poi, ai lati, delle linee poste ad angolo retto che stavano a significare che lì c’era un passaggio a livello e quando la linea diventava orizzontale significava che il passaggio a livello era chiuso, quindi il treno poteva passare. Infine ci ha spiegato che i pallini che vedevamo sul monitor erano le “marmotte”.
In seguito abbiamo visitato la sala fermodellistica in cui si vedevano le riproduzioni in miniatura di treni di tutti i tipi. Per ultima cosa siamo saliti sul treno per ritornare a Pergine. Ad un certo punto però ci hanno riferito che potevamo andare a visitare la cabina del treno. Quando siamo entrati il macchinista ci ha spiegato a cosa servivano i vari pulsanti e le varie leve. Ci ha anche parlato della velocità massima del treno e di quella che poteva fare su quel tragitto. Alla fine siamo ritornati a scuola tutti felici per l’esperienza compiuta.
Roberto, classe 5C, Scuola Primaria “Gianni Rodari”, Pergine. Anno scolastico 2014-15.
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