Anche quest'anno, in occasione della 53a “Sagra della Varola”, abbiamo regalato ai nostri Soci sensazioni altrimenti perdute. Perdute perché oggi che tutto è corsa, stress e indifferenza alle bellezze che la vita ci offre, effettuare un viaggio su un treno con vetture storiche (le Centoporte) ha evocato ricordi e sensazioni straordinarie, sia in chi un tempo ha utilizzato quei treni, sia a chi immagina l’importanza che ha avuto in passato il treno come mezzo di trasporto.
Fare un viaggio in treno partendo dalla Puglia, attraversando la Basilicata, a velocità contenuta, regala uno splendido scenario che va dal mare Ionio, con la sua sabbia bianchissima, alle inebrianti pinete di macchia mediterranea e agli scenari delle Dolomiti Lucane, di cui molti non conoscono l’esistenza.
I bambini, stupiti, hanno guardato mandrie di bufali, mucche e cavalli che pascolavano tranquillamente. Immagini magari viste alla tv, che diventavano improvvisamente reali.
All'arrivo a Melfi, cittadina dove si svolge la Sagra della Varola, ognuno di noi in piccoli gruppi si è portato nella piazza in centro, dove i componenti del comitato organizzatore offrivano le castagne arrosto, accompagnate da un bicchiere di vino locale. Per le stradine del borgo antico, gli abitanti di Melfi esponevano e vendevano ai visitatori le delizie della loro produzione locale, ossia miele, castagne, salumi, ortaggi, verdure di vario genere e, in particolar modo, una quantità enorme di zucche di varie forme e colore.
Continuando il percorso, ci siamo recati alla residenza di caccia di Federico II, all'interno della quale sono conservati e valorizzati resti tombali, dipinti e statue di inestimabile valore; quindi è stata la volta della Cattedrale Normanna con l'annesso campanile, da dove si può ammirare il panorama della cittadina. In ultimo, abbiamo visitato il Palazzo Diocesano, ove sono conservati ed esposti manoscritti e tele.
I partecipanti alla bella iniziativa del treno storico alla Sagra della Varola sono stati circa 900, di cui 175 soci del DLF Taranto.
Il Presidente DLF Taranto, Antimo Strusi.
La Sagra della Varola si festeggia nei giorni di sabato e domenica della penultima settimana di ottobre di ogni anno. La festa è organizzata dalla Pro Loco di Melfi per celebrare i sapori e la bontà del marroncino del Vulture, dal sapore delizioso, che si appresta a ricevere il marchio IGP per la sua ottima qualità. Il Vulture melfese, la zona nord-orientale della Basilicata, è quasi tutto ricoperto di piante di castagne, che alcuni sostengono siano state importate dall'Imperatore Federico II dalla Turchia.
Melfi ospita questa festa nella centralissima Piazza Umberto I e lungo tutte le strade del centro storico. Nei giorni della sagra la piazza si trasforma in un grande bosco, con stand dalla forma di tipici rifugi montani, dove vengono esposti tantissimi alimenti prodotti con questo frutto: il castagnaccio, i dolci e il gelato di marroni, la birra di Castagne, le tavolate con pasta ottenuta dalla farina di castagne e la carne condita con crema di marroni e perfino la pizza al marroncino il tutto innaffiato dal rigoglioso vino rosso doc della zona, l'Aglianico del Vulture.
Questa manifestazione riunisce migliaia di turisti e curiosi, che invadono Melfi per gustare la famose caldarroste allietati da numerosi gruppi musicali e popolari che si esibiscono lungo strade e piazzette all'interno dell'itinerario della sagra.
Ogni anno almeno 30.000 persone visitano Melfi nelle due giornate di festa giungendo da tutte le parti d'Italia con gruppi organizzati , che oltre a gustare la classica "varolata" (nome dato alle caldarroste e anche al recipiente pieno di fori in cui vengono arrostite) girano tra i mercatini, mostre e sopratutto visitano i tanti monumenti che sono il richiamo turistico di una città ricca di storia di cultura e sopratutto di ospitalità.
(Da: www.cittadimelfi.it)
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