Il capotreno dell’Espresso per Siracusa restò sorpreso e si sentì in imbarazzo quando si presentò per prendere servizio e gli furono consegnati due telefonini e un libretto d’istruzione su come usarli. In quel periodo, secondo il suo modo di lavorare, nelle Ferrovie dello Stato stavano cambiando troppe cose!
Lui era un tranquillo capotreno tradizionale e avrebbe preferito andare avanti a lavorare nel vecchio sistema, si adattava difficilmente a tutti quei cambiamenti.
“E questi cosa sono?” chiese.
“Due supposte! Ma non vedi che sono dei telefoni cellulari? Va bene che tu sei abituato solo al “cellulare” della polizia, quando ti viene a prendere per portarti dentro, ma sarebbe ora che ti aggiornassi un po’, Palieri!” lo rimproverò il Capo Personale Viaggiante. “Cosa ti mandiamo a fare a scuola, per scaldare i banchi?”
“E come si usano?”
“Lanciandoli contro il primo capostazione che incontri, come hai sempre fatto con il rotolo di carta igienica! Oppure, se ti capita, prova a leggere le istruzioni!”
“Io preferivo lanciare la carta igienica con i messaggi, quando passavo dalle stazioni!”
“I tempi cambiano e dobbiamo cambiare anche noi!”
“Ma dobbiamo proprio usarli?”
“I telefoni cellulari delle Ferrovie sono in fase sperimentale, per questo bisogna fare almeno tre o quattro telefonate per ogni treno che scorti. Un telefono lo tieni tu, l’altro lo dai al macchinista del tuo treno. E ricordati che devono essere sempre accesi: potrebbero essere gli altri a chiamarti.”
Il capotreno Palieri guardò insicuro i due telefoni cellulari, li pose nella borsa di servizio e andò al treno per Siracusa. Tempo dopo, sul treno intercity Roma - Torino, il capotreno sentì squillare il telefono.
“Pronto?...” disse, premendo il tasto verde.
“Reciprocamente uno a Reciprocamente due. Passo...”
“Chi sei?”
“Sono Reciprocamente uno, il capotreno dell’Espresso per Siracusa. Tu sei Reciprocamente due?...”
“Chi?”
“Reciprocamente due...”
“Ma cosa dici?”
“Insomma, sei o non sei Reciprocamente due?”
“Io sono Bertinni, il capotreno del rapido Roma-Torino delle...”
“Ah, ciao Bertinni; io sono Palieri, sono sul treno per Siracusa. Scusa, ma sulle istruzioni c’è scritto di chiamarsi Reciprocamente. Siccome io ho telefonato per primo, mi sono chiamato Reciprocamente uno. Ma se vuoi chiamarti tu Reciprocamente uno, io mi chiamerò Reciprocamente due...
“A Palie’, ma come hanno fatto a farti capotreno?” chiese stupito Bertinni, chiudendo la comunicazione, mentre il treno rapido stava per raggiungere la stazione di Alessandria.
Bertinni si stava domandando perché il conduttore, al quale aveva dato l’incarico di fare l’annuncio, ancora non lo avesse fatto, quando sentì il segnale dell’impianto sonoro. “Bene” pensò. “Speriamo che non si sbagli e che si ricordi della persona portatore di handicap, così come gli ho detto! Che Dio ce la mandi buona!” Restò ad ascoltare la voce del conduttore che arrivava forte e chiara, proprio come nei film dei marines americani...
“Si avvisano i Signori viaggiatori che tra alcuni minuti arriveremo nella stazione di Alessandria. Prossima fermata Alessandria. I signori viaggiatori diretti ad Alessandria, sono pregati di portarsi in centro treno per la discesa, causa limitata lunghezza del marciapiede...”
Il capotreno si sentì orgoglioso dell’annuncio che il conduttore in servizio sul suo treno stava facendo. Di sicuro, se fosse stato presente un ispettore delle Ferrovie, gli avrebbe fatto i complimenti. Si sentì più tranquillo, tanto da ritornare nel compartimento a lui riservato. Mentre attraversava la vettura ristorante, dove non vi era l’impianto sonoro, non sentì il resto dell’annuncio fatto dal conduttore...
“L’handicappato che ha chiesto di essere aiutato per la discesa, è pregato di portarsi in testa dal capotreno per comunicazioni...”
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Domenico Ippolito
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