Si è tenuta sabato 22 aprile 2023 al lago di Chiusi una manifestazione solidaristico-sportiva: la prima uscita sulle acque del Chiaro di una ventina di “vogatrici”, un timoniere e un “capovoga” che con il tamburo dettava il ritmo delle pagaiate, a bordo della DRAGON BOAT, lunga imbarcazione a remi in stile cinese, per il progetto CANOTTAGGIO SPORT TERAPIA INTEGRATA, promosso dall'associazione IoSempreDonna e da ASD Canottieri DLF Chiusi.
La manifestazione, organizzata dalla ASD Canottieri DLF Chiusi, con gli allenatori Chiara Sacco, Feri Federico, Michele Sacco, è promossa dall’associazione IoSempreDonna, che raggruppa molte donne che hanno avuto a che fare con il tumore al seno. Donne combattive. Che nella pratica sportiva, nella fattispecie il canottaggio, hanno trovato una terapia integrata, che offre i benefici dell’attività fisica a chi deve riabilitare movimenti, articolazioni, muscolatura, favorendo al tempo stesso la prevenzione… Si tratta di un vero e proprio progetto, denominato CANOTTAGGIO SPORT TERAPIA INTEGRATA, portato avanti dai due sodalizi, con la supervisione della Asl. Questa attività sportiva permette alle donne di attuare un corretto stile di vita tra alimentazione, attività sportiva e prevenzione.
All’iniziativa del 22 aprile hanno partecipato l’amministrazione comunale, la presidente dell’associazione iosempredonna, il responsabile del reparto di oncologia di Nottola, le donne della Canottieri Limite Firenze e il presidente DLF Chiusi, Lineo Perugini.
“Un’iniziativa importante di condivisione - afferma l’assessora al Sociale del Comune di Chiusi, Maura Talozzi - quella organizzata da queste associazioni, che permette di realizzare progetti di alto valore in ambito sociale a disposizione di coloro che hanno avuto importanti patologie mediche pregresse”.
Per tutta la giornata di sabato, la lunga imbarcazione a remi ha solcato le acque del Chiaro. Poi le partecipanti si sono cimentate anche in “lezioni” di canottaggio su canoa singola, sotto gli occhi e i “comandi” di Chiara Sacco, che nella specialità è una campionessa.
Dragon boat hanno chiamato l’imbarcazione in stile cinese, arrivata da Limite sull’Arno e varata per l’occasione, mentre loro, le partecipanti, si sono definite “dragonesse”, richiamando sì il nome dello scafo, ma anche la loro tenacia. E la tenacia, che da queste parti dicesi “tigna”, molto spesso aiuta a vincere le malattie quanto la medicina.
L'Associazione DLF Chiusi partecipa al progetto offrendo lo spazio del bocciodromo per gli allenamenti invernali. Oltre a un contributo economico, DLF Chiusi provvederà alla sistemazione della sponda del lago in cui si trova una piattaforma galleggiante da dove partono le imbarcazioni.
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