Ancora sulle orme di SISTER ROSETTA THARPE

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Mercoledì 8 marzo 2023 - SISTER ROSETTA THARPE, la donna che inventò il rock'n'roll, è ricordata in questo articolo da Pino Tuscano, Presidente dell'Associazione Nazionale DLF, per celebrare in modo speciale la Festa della Donna e per valorizzare le donne di tutto il mondo.

8 marzo, per celebrare la Festa della Donna, il Presidente Tuscano ha scelto come simbolo la cantante statunitense Sister Rosetta Tharpe (1915–1973), una donna davvero speciale e sicuramente fuori dal comune: nera in una società dove comandavano i bianchi, musicista in un campo dove erano gli uomini a farla da padrone, pluri-divorziata e bisessuale in un tempo in cui bastava poco per fare scandalo, la Tharpe era religiosa (come lascia intendere il nome che aveva scelto) ma profondamente trasgressiva.

Con il suo stile chitarristico, le sue tematiche e il suo carisma, Sister Rosetta Tharpe ha influenzato molti musicisti fra cui Elvis Presley, Jerry Lee Lewis,  Johnny Cash e Little Richard.

 

 

“Sister Rosetta Tharpe era tutto tranne che ordinaria e insignificante. Era una grande, bella donna, e divina, per non dire sublime e splendida. Era una potente forza della natura.”

(Bob Dylan)

 

SISTER ROSETTA THARPE, una donna, una madonna, una divinità dimenticata

di Pino TUSCANO*

Come è difficile raccontare la storia di una donna nera, che nasce nel lontano 1915, nel sud degli Stati Uniti d’America, ove i genitori raccolgono il cotone. E che poi, negli anni, volando, cantando e predicando, affronta la durezza della vita. In viaggio sempre verso la “gloria” con il suo “THIS TRAIN”, il treno della vita. Cercando, lungo il percorso, la città o il luogo della gioia.

Non era facile, nonostante il genio musicale, dormire sugli autobus e consumare i pasti dalle entrate posteriori dei ristoranti a causa del colore della pelle.

Il cammino della vita di Rosetta - come capita spesso alle “divinità” - non è durato a lungo. Se ne è andata nel 1973, all'età di 58 anni. Anni trascorsi in una luce sottile, tra il sacro e il profano, a illuminare la sua breve esistenza e i nostri ricordi. Il suo stile dl vita, il ritmo delle sue canzoni, la sua chitarra, avevano aperto la porta al movimento frenetico del corpo, dei cuori, delle emozioni. Era l'aria della nuova musica, stava nascendo il rock ‘n’ roll.

Rosetta è stata la madre di tutte le fusioni musicali, ha spinto le note verso un nuovo sound a ha aperto la strada ad un'era di note e musicisti straordinari. La sua storia di musicista e chitarrista, in anni maledettamente difficili, segnati da un cupo oscurantismo, non è solo artistica. È la storia di una persona che ha influenzato attraverso canzoni, atteggiamenti e stili di vita il futuro della musica americana e mondiale.

A quattro anni si esibisce nelle comunità evangeliste e nelle chiese del sud. Un fenomeno naturale, mentre intorno a lei era un recinto di muri chiusi: culturali, religiosi, sociali. Passano gli anni e Rosetta diventa, come i genitori, predicatrice evangelica e voce gospel. Si sposa nel 1934 con il reverendo Thomas: un matrimonio infelice con un uomo dispotico e violento. Lei fugge con la madre. Si risposa più volte. Fino a quando non incontra un'altra donna speciale, la cantante Marie Knight. Collaborarono per anni e vissero insieme. Donna, nera, rocker, lesbica. Una rivoluzione per quei tempi. E anche per i nostri, a dirla tutta. Basta ascoltare un brano, magari cercandolo su YouTube - uno su tutti: “Strange Things Happening Every Day” - per avere voglia di saperne di più sulla vita di una donna cosi. Una donna che ha elogiato Dio e i piaceri profani e ha rotto le convenzioni andando in tour con un coro di bianchi.

È inspiegabile, imperdonabile, il ritardo nell’ammissione alla “Rock and Roll Hall of Fame” nel 2018.

In questa era contemporanea, nella quale per sembrare qualcuno sono importanti i click e i like, dovremmo provare a guardare in alto. Dire anche a noi stessi: “Su la testa, coglioni!”

Guardando in cielo, i nostri occhi diventano anche orecchie e possiamo sentire le note di Rosetta. Cercare le storie di una vita veramente vissuta, mai banale. Di una madre del rock, non meno grande del miti: Elvis, Chuck Barry, Little Richard, Rolling Stones, Springsteen.

È stata Rosetta a portare in alto la musica religiosa afroamericana e a fondere per prima - dieci anni prima di “Rock around the clock” generi come jazz, blues e gospel. Ha tracciato la strada, la sua vita fin dalla nascita è stata durissima. Sister Rosetta Tharpe è un’icona di orgoglio e senso della vita. È riuscita ad andare oltre le barriere e i limiti di una società chiusa e conservatrice.

Ricordarla oggi, nella Giornata Internazionale della donna, serve a far conoscere e a valorizzare la sua storia quasi dimenticata.

Serve ad alzare il volume sulle tante donne che nel mondo combattono per promuovere, insieme ai loro diritti, una nuova umanità.

 

 

(*) Pino TUSCANO è promotore dell’appello all’UNESCO per il rock ‘n’ roll come patrimonio immateriale dell’umanità e Presidente dell’Associazione Nazionale Dopolavoro Ferroviario.

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