Genova, Loggia della Mercanzia, fino al 31 agosto 2018 - Una mostra che racconta passione e collezionismo di una magia lunga più di un secolo e che valorizza e fa conoscere un patrimonio come quello tre di importanti realtà genovesi: la Cineteca D.W. Griffith, la Collezione intitolata a Stefano Pittaluga e la Collezione Cine Ciak, rispettivamente centrate sul patrimonio filmico, sulla tecnologia cinematografica e sull’oggettistica.
Dal cinema prima del cinema ai più recenti sviluppi nel modo di vedere un film, una storia di cultura e di costume in tre raccolte, in larga parte mai mostrate al pubblico fino ad oggi.
L'esposizione è curata da Luca Malavasi - docente di Storia e Critica del Cinema presso l'Università di Genova - e nasce dal desiderio di valorizzare e far conoscere tre importanti realtà legate al cinema presenti in città: la Cineteca D.W. Griffith, fondata da Angelo Humouda, la Collezione intitolata a Stefano Pittaluga e la Collezione Cine Ciak, rispettivamente centrate sul patrimonio filmico, sulla tecnologia cinematografica e sull’oggettistica.
Tre raccolte, in larga parte mai mostrate al pubblico, estese dalle origini della storia del cinema a oggi, e simbolo di un collezionismo “spontaneo” che unisce ricerca storica e passione cinefila. È di questa passione - rigorosamente plurale, come esplicita il titolo - che la mostra racconta lo sviluppo storico e culturale, interpretando la ricchezza delle collezioni attraverso un percorso che privilegia l’impatto sociale, culturale e, appunto, passionale del cinema. Fin dalla sua comparsa, infatti, esso non si è limitato a popolare il mondo di storie e immagini, tra racconto della realtà e fughe nell’immaginazione, ma ha anche modificato profondamente il modo di vedere e conoscere noi stessi e ciò che ci circonda.
Il rapporto tra immagini e spettatori è dunque il perno attorno al quale si sviluppa il percorso della mostra, che inizia ricostruendo, grazie soprattutto alla lanterna magica, l’origine della moderna passione per le “visioni luminose”, per continuare con la storia della tecnologia, professionale ma anche amatoriale: una storia, quest’ultima, che è testimone, tra le altre cose, del precoce desiderio di fare del cinema anche uno strumento per il racconto e la memoria personali. Dalla “pesantezza” dei mezzi di produzione si passa quindi al flusso immateriale del film e al momento della visione che, nata come rituale collettivo, sta oggi evolvendo verso nuove pratiche e nuovi modelli, più individuali e soggettivi. Chiude la mostra una selezione di oggetti da collezione ispirati a celebri film, dagli anni Trenta del Novecento a oggi: una memoria tangibile che, tra le altre cose, contribuisce a espandere l’esperienza del film e il potere dell’immaginario cinematografico. E un ideale punto d’arrivo della passione che può unire film e spettatori, e che racconta, sul piano dell’immaginario, del passaggio del cinema da dispositivo tecnologico a dispositivo sociale, da pratica industriale a prassi culturale ed emozionale.
La mostra è divisa in quattro sezioni:
La prima sezione racconta il “cinema prima del cinema”, con un’installazione video a quattro canali creata appositamente per la mostra e all’esposizione di “macchine della visione” come lanterne magiche, vetrini per lanterna e camere ottiche.
La seconda sezione è interamente dedicata a una selezione di tecnologia cinematografica, suddivisa nella classica “filiera” della produzione: ripresa, edizione, proiezione. In questa sezione sono esposti macchinari sia professionali sia amatoriali, italiani e stranieri, dalle origini alla metà del Novecento.
La terza sezione del percorso conduce dalla “fabbrica” del cinema al suo prodotto finito, il film, insistendo in particolare sul momento della visione.
La quarta e ultima parte del percorso si concentra infine su alcune pratiche, sociali e culturali, che prolungano e “solidificano” il rapporto con il cinema: prima una piccola sezione di paratesti cartacei, che testimoniano di altre forme di passione come la cinefilia delle riviste e il divismo, e di rielaborazione dell’esperienza cinematografica nella critica. Poi un’ampia selezione di oggetti provenienti dalla collezione Cine Ciak: statue, busti, action figures, modellini, diorami, 3D recreations, giocattoli, manifesti, costumi, movie props, memorabilia, gadget e altro ancora, riferiti tanto ad alcuni film del passato quanto a blockbuster contemporanei, da Star Wars a Harry Potter, da Superman a Spiderman.
Dal punto di vista dell’allestimento, la mostra punta a immergere lo spettatore in una situazione ricca non soltanto di contenuti ma anche di stimoli visivi, audiovisivi e sonori, anche grazie al ricorso a installazioni video, contenuti in Realtà Virtuale, proiezioni cinematografiche e olografiche, come quella che accoglie il visitatore e che vede protagonista l’attore Stefano Annoni.
Orario
da lunedì a giovedì: ore 13-18
venerdì, sabato, domenica: ore 10-19
Biglietti
- Intero: 6 euro
- Ridotto DLF: 5 euro
- Ingresso gratuito: 0-5-anni, insegnanti accompagnatori classi, accompagnatori gruppi 1 ogni 15 persone, giornalisti in possesso del tesserino
I MUSEI CIVICI DI GENOVA SONO CONVENZIONATI CON DLF
PER LE SCUOLE
Biglietto ridotto scuole 3 euro a studente
Ingresso gratuito per gli insegnanti accompagnatori.
Apertura straordinaria anche al mattino con percorso guidato della durata di un’ora e trenta nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì SOLO SU APPUNTAMENTO.
Prima visita ore 9.30.
Seconda visita ore 11.
Costi del percorso guidato 40 euro per gruppo classe (max 25) + 3 euro a studente (biglietto ridotto scuole).
Pagamento presso la biglietteria della mostra.
Date le caratteristiche dell’esposizione la visita è riservata ad un solo gruppo classe per volta.
INFORMAZIONI
Musei Civici di Genova
Per informazioni (solo mattino): tel. 010 5574051
Per prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web www.genovacreativa.it
facebook www.facebook.com/cinepassioni