Livorno, 7 ottobre 2011 (Seconda parte) - Sirio Bardelli e Giuliano Bagnoli per il 150° - Sarebbe meglio dire attenti a quei TRE, perché oltre ai conosciuti (sulla cronaca DLF) Sirio Bardelli pisano e Giuliano Bagnoli livornese, Giuseppe è il terzo “incomodo”. Il signor Giuseppe, però, ha dato avviso che se insistiamo a disturbarlo, non avrà difficoltà a spronarci contro i suoi valorosi “MILLE”.
O Giuseppe, ma noi vogliamo soltanto festeggiare in un modo diverso i 150 anni dell’Unità che tu hai fatto e la vogliamo festeggiare con gioia e in allegria.
Pensa Giuseppe, se tu non ci fossi riuscito, probabilmente saremmo divisi in chissà quanti staterelli o addirittura divisi in due, dove il confine tra Nord e Sud poteva passare giusto fra Pisa e Livorno. Pensa un po’ o Giuseppe; uno di quelli che “comanda” una mattina si alza con una delle sue solite idee, prende la riga e il lapis e tira una riga, dove ho ipotizzato: e il mio amico Sirio? Lui non è abituato a mangiar polenta e neppure a soffrire il freddo del Nord, sarebbe come distruggergli quel suo spirito libero di scorrazzare per tutta l’Italia dal Nord al profondo Sud, con la sua mimica, il suo spirito, la sua saggezza, la sua volontà irrefrenabile di stare insieme alla “gente tutta”.
Ci sarebbe anche il rischio che, da amici come siamo, cominciasse a guardarmi come un “nordista”.
Ed io a ricordargli: o Sirio, ma i chilometri che ci dividono sono sempre venti e non di più, perché questo tuo nuovo atteggiamento? Vedi, caro Giuliano - lui mi risponde - noi pisani siamo più laboriosi, abbiamo ancora il sapore della Repubblica Marinara nelle vene e poi, se te la devo dire tutta, noi siamo sempre arrabbiati con voi livornesi perché ci rubaste il porto. Insomma siete più ignoranti di noi e non ci piace neppure il colore della vostra pelle diventata troppo scura forse a causa del salmastro, “c’avete rubbato anco vello”.
Il cappello su esposto è stato adoperato per inserire un po’ di colore toscano, sui festeggiamenti del 150° dell’UNITA’ D’ITALIA; un brio e uno spirito impareggiabili che nascono su una tavolozza dove primeggiano in forte evidenza i tre colori nazionali.
Sirio e Giuliano, infatti, con la solita lunga e coerente amicizia oggi hanno pranzato insieme e guarda caso anche i colori delle pietanze hanno concordato con le loro idee: c’era, infatti, il VERDE dei fagiolini lessi, il BIANCO morbido delle polpe delle orate e il ROSSO del fiasco (noi sur pescio e ci si beve anco rosso). C'è di più: per chi non “volesse intende” i fagiolini venivano dal Sud il pesce dal CENTRO e il vino dal NORD (sai, noi siamo “abboccati” e quando c’è da mangiare non guardiamo tanto ai confini e neppure al tipo di seggiola, basta averla!)
Per finire il pranzo, un tocchetto di Parmigiano Reggiano prodotto a Reggio Emilia dalla recuperata ed ottima razza delle mucche rosse.
Sirio per l’ennesima volta si è levato “le grinze” dallo stomaco. Ora è tornato a casa, felice di aver passato alcune ore in serena amicizia, con la pancia piena e con le fotografie che gli ho scattato. Si è vestito di rosso e parte per un secondo sbarco DEI MILLE con l’organizzazione UNICOOP FIRENZE e Agenzia ARGONAUTA. C’era già stato in Sicilia insieme con me, ma lui insiste perché è convinto che molti debbano ancora acquisire un certo “spirito nazionale”. A guardarlo bene, nella foto, anche l’aspetto ha del Garibaldino di razza!
La bella storia di "Attenti a quei due" continua…
Giuliano Bagnoli è Socio DLF appartenente al Gruppo Fotografico DLF Livorno, di cui è stato in passato Presidente.
Sirio Bardelli vive a Pisa, è Ferroviere in pensione, nutre molteplici interessi, è un affezionato partecipante della Settimana della Cultura ed ha… 87 anni!
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