Campobasso, mercoledì 22 febbraio 2017, ore 17.30. Appuntamento con il Melodramma, questo sconosciuto. I registri vocali della lirica da scaricare! - Si rinnovano gli appuntamenti con la cultura nella Sala Teatro dell’Associazione DLF Campobasso! Si svolgerà due volte al mese: “Il Melodramma, questo sconosciuto”, un ciclo di incontri per un approccio consapevole verso un’eccellenza italiana che, dopo oltre quattrocento anni di vita, conserva intatto tutto il suo fascino.
Pochi, purtroppo, quelli che hanno il privilegio di conoscerlo ed amarlo!
La storia, le varie forme in cui si è evoluto, le peculiarità, i compositori, i personaggi, gli interpreti, i miti di un’arte che unisce poesia, musica, canto, teatro, illustrati attraverso seminari ed ascolti guidati curati da Antonio D’Uva, artista lirico, docente e giornalista.
Scarica I registri vocali della lirica
Il Melodramma è l’ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo. Il genere è nato in Italia nel 1600 e, nonostante siano trascorsi oltre 400 anni, il nostro Paese conserva ancora il primato in questo genere musicale per diverse ragioni. Vediamo quali.
Il 70% dei libretti d’Opera è scritto in lingua italiana e ovunque si rappresentino le relative Opere liriche vengono cantate in italiano.
Verdi è ancora il musicista più rappresentato al mondo, seguito da Mozart. 2259, nelle ultime cinque stagioni, per l’italiano; 2124 per l’austriaco. L’Opera più eseguita, però, è del salisburghese, con 451 recite de “Il Flauto Magico”; “Traviata” si ferma a 447, solo quattro in meno.
Dopo Verdi primo e Mozart secondo, c’è Puccini a quota 1.732 recite, con “Bohème” (420) che stacca “Tosca” (379) e “Butterfly” (349). Molto lontano Wagner, quarto a quota 920, probabilmente penalizzato dal fatto di scrivere opere lunghe da ascoltare e così problematiche da mettere in scena. Seguono Rossini, Donizetti, Richard Strauss e Bizet.
Gli studenti di canto lirico, in ogni parte del mondo, studiano la lingua italiana e vengono a perfezionarsi nel nostro Paese.
Abbiamo i migliori teatri lirici di tradizione.
Il teatro all’italiana, a ferro di cavallo, conserva ancora tutto il suo fascino architettonico e la sua funzionalità acustica.
Anche i nostri teatri all’aperto, testimonianza dell’architettura greco-romana ed italica, non hanno uguali altrove (Arena di Verona, Arena Sferisterio di Macerata, Terme di Caracalla...).
I migliori cantanti lirici, che la tradizione vanti negli ultimi 400 anni, sono italiani. Seguono quelli di lingua spagnola e francese. Il primato degli italiani dipende non solo dalla tradizione e dalle scuole di canto - ormai pressoché estinte, purtroppo, nel nostro Paese - quanto dai fonemi della nostra lingua che aiutano il canto, così come quelli della lingua spagnola. Molto di meno aiutano i fonemi francesi e tedeschi.
Il Melodramma ha rappresentato, quasi un secolo e mezzo prima della Rivoluzione francese, un esempio di emancipazione culturale e sociale.
Nel 1637 l’apertura a Venezia del Teatro San Cassiano, primo teatro pubblico a pagamento, sancisce lo sdoganamento della musica da chiese e corti aristocratiche.
Ed oggi? Per molti è uno sconosciuto. Per altri è un fenomeno da baraccone legato più che altro alle voci dei cantanti lirici, un po’ come accadeva in epoca barocca quando i castrati conquistavano ed affascinavano la platea. I giovani lo ignorano quasi completamente.
La causa di ciò può essere un approccio difficile per diversi motivi: non si conoscono i libretti, vale a dire la sceneggiatura dei Melodrammi, e anche quando si leggono è difficile comprenderli perché sono scritti in versi; c’è una’ignoranza di fondo delle vicende storiche, letterarie e mitologiche dalle quali i libretti prendono spunto; non si conosce la struttura musicale dell’Opera, per cui tutto si riduce ad uno ascolto distratto, di tipo epidermico, dove alla fine prevale il “mi piace” o “non mi piace”, giudizio privo di un’analisi consapevole del discorso musicale.
Cosa fare? Diffonderne la conoscenza di base a partire dall’insegnamento ma allargata anche ad altri contesti sociali e culturali. Molta attenzione al metodo che deve essere leggero ed interessante. Cosa che tenterò di fare con voi a partire da stasera, chiedendovi scusa in anticipo se non ci riuscirò. GRAZIE.
Antonio D'Uva
Ogni secondo Venerdì del mese il ritrovo al DLF Campobasso è nel “Salotto Letterario”: poesie, monologhi inediti e non, a cura di Maria Lucia del Monaco.
La curatrice esorta: “Desidero rivolgermi a tutti coloro che, come me, amano la poesia ed affidano, ad una penna e ad un foglio, sentimenti, sensazioni e pensieri intimi. Poiché ritengo che spesso si è reticenti nel mettere a nudo la propria anima per pudore, per paura di giudizi o, più semplicemente, per mancanza di occasione, rivolgo un invito a tutti coloro che desiderano far conoscere la propria poesia ad intervenire al "Salotto Letterario" del Dopolavoro Ferroviario di Campobasso (ogni secondo venerdì del mese, dalle ore 17 alle ore 19) dove un ambiente familiare e sereno aiuterà a vincere eventuali inibizioni. Si potranno altresì leggere piccoli brani, monologhi di qualsiasi genere, anche di autori noti. Potremo così condividere un bel momento di reciproca conoscenza e respirare quel soffio di cultura che accomuna tutti coloro che dalla scrittura e dalla lettura traggono sollievo e benessere”.
Vi aspettiamo!
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