Impresa dei vogatori trevigiani a Torino - In occasione della 31a Regata Internazionale di Gran Fondo denominata “D’Inverno sul Po”, sabato 15 e domenica 16 febbraio 2014, il gruppo Canottaggio del DLF Treviso, “Cigno Bruno”, mette tutti in fila. Una gara classica per equipaggi dell’otto con l’armo trevigiano Under 40 e con una scommessa nata per gioco.
Questo gruppo si è allenato lungo il Sile dall’autunno scorso per portare a termine l’impegno e, rispolverata l’ammiraglia del 1936, ha riportato in auge la società del Dopolavoro Ferroviario, in una competizione ideata presso la
società piemontese fondata nel 1892. Sei i chilometri d’acqua che dividono le boe di partenza da quelle d’arrivo, direttamente a fiume vivo e, con l’allenamento fatto sulle “Jole del DLF” nel Sile, il gruppo Cigno Bruno è decollato.
Questi i nostri canottieri: Stefano Pozzobon, Nicola Zanatta, Luca Dotto, Tiziano Camatta, Marco Carniato, Giovanni De Luca, Diego Maruffi, Andrea Bortolotto, Nicola Ancilotto e Sebastiano Ladillo e Davide Villalta al timone.
A premiare l’armo trevigiano il presidente della Federazione Italiana Canottaggio "Giuseppe Abbagnale", che ha ricordato la tradizione olimpica italiana, ma soprattutto il pride trevigiano.
Il campo di regata si snoda lungo un percorso suggestivo tra parchi, collina e centro storico cittadino ed è interamente visibile dalle rive del fiume. L’itinerario di 6000 metri è a favore di corrente con partenza, a cronometro ogni 20 secondi, presso l’isolotto di Moncalieri e arrivo di fronte alla Società Canottieri Esperia - Torino, proprio davanti ai Murazzi, posizione ideale perché tutti possano assaporare le fasi finali della gara direttamente dal centro città.
D’inverno sul Po è una grande festa del canottaggio resa possibile dalla passione e dalla collaborazione di tutti i canottieri di Torino, é un’occasione unica per portare il fiume all’attenzione di tutti i torinesi perché tornino a frequentare il fiume non solo lungo le sue sponde, ma anche navigandolo a remi, come fecero qui a Torino i fondatori del Rowing club Italiano a fine dell’Ottocento e come oggi fanno tutti i giorni centinaia di appassionati: bambini, adulti e disabili.
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