Un bagno al giorno in Corsica

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Il tour autunnale dei “Turisti in moto” ha visto i componenti del gruppo dal 3 all’11 novembre 2024 dirigersi verso la Corsica. È iniziato con la pioggia lungo tutto il percorso per l'imbarco da Caserta a Livorno. Una volta a bordo e con l'arrivo che sembrava in anticipo rispetto la marcia prevista, con le nuvole che si aprivano mostrandoci il sole, ci è sembrato di vedere scritto in cielo: La terra che non arriva mai!

Restiamo in rada al largo della costa, vedendo l'isola dove non sbarchiamo. Una continua speranza di avvicinarci che scompare poco dopo nella virata che ci allontana. Situazione che si ripresenta in ben 27 ore. Alle 17.00 del giorno successivo scendiamo finalmente dal traghetto e via verso Monticello, con una strada che passa tra colline di macchia mediterranea dove corbezzolo e leccio la fanno da padroni. Il panorama ci offre la vasta veduta del mare e sui ripidi pendii si arrampica il fico d'India. Ad accoglierci sull’isola Gianni Romeo e Paolo Gorlani.

 

 

In questi giorni la vista si perde tra roccia granitica e rossa, erosa dal vento nel corso del tempo a creare sculture naturali. La luce del tramonto ne esalta la plasticità e nel vespro la mente resta affascinata dalla linea netta e frastagliata dei bellissimi profili di promontori.

 

 

Saliti al passo più alto dell'isola, il Col de Vergio, alcuni scorci ci ricordano l’Abruzzo, le Marche, piccoli quadri di ruscelli e pietre ricordano le Alpi. Dal passo, che separa idealmente il confine tra la Corsica settentrionale e meridionale, siamo scesi giù per la D84 che costeggia il canyon De la Ruda nella valle di Restonica per arrivare, passando vicino al ponte ferroviario progettato da Eiffel, alla città di Corti. Raggiungiamo poi le Isle Sanguinares, così chiamate poiché al tramonto si tingono di rosso. Ma, a causa del maltempo, di cremisi non v'è stato neppure un riflesso; in compenso, ci è stato regalato un panorama dal sapore quasi scozzese.

Uniti con gli altri amici savonesi: Salvatore Ricci, Fabio Di Martino ed il giovane Andrea Poggioli, siamo partiti per la spiaggia di Palombaggia e poi, a piedi verso Tamaricciu, il percorso lungo la costa ci ha donato il fascino del granito che scende al mare.

 

 

Abbiamo girato in lungo e in largo, l’isola è bella, sempre affascinante e selvaggia. Nonostante le disavventure della moto in panne di Sandro Lucciola e la pioggia che non ci mollava mai. Un'avventura che possiamo raccontare nelle serata di pioggia in compagnia degli amici, ricordando un bagno al giorno nelle terre del popolo corso.

(Luca Iazzetta)

 

 

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