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John Phillips. Retrospettiva e reportage inedito dal San Giacomo di VeronaRetrospettiva e reportage inedito dal San Giacomo

Verona, fino al 30 gennaio 2011

Centro Internazionale di Fotografia, Scavi Scaligeri

La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona in collaborazione con l'Università di Verona - Sezione di Psichiatria e Psicologia Clinica, dell'Ulss 20 e dell'Azienda Ospedaliera Integrata e con la Fondazione John e Annamaria Phillips Foundation di New York, è dedicata a John Phillips, uno dei più importanti fotoreporter del XX secolo.

L’esposizione si apre con una breve retrospettiva (circa trenta) delle fotografie più note di Phillips, realizzate dalla fine degli anni trenta fino al sessanta.

Il fulcro e la ragione della mostra è però rappresentato dal reportage inedito dell’ospedale psichiatrico del San Giacomo di Verona.

Nato da padre gallese e madre americana, crebbe in Medio Oriente e in Francia, a contatto con una cultura cosmopolita e ricca di stimoli. Molto presto si dedicò alla fotografia e nel 1937 cominciò la sua collaborazione con la prestigiosa rivista Life, come inviato in Europa.

Come scrive Walter Guadagnini nell’introduzione del catalogo: “La figura e l'opera di John Phillips racchiudono l'essenza della grande stagione del reportage fotografico, iniziata negli anni Venti e protrattasi fino agli anni Sessanta”.

Una stagione che per Phillips si concluderà agli inizi degli anni 50, quando lasciò Life perché, come lui stesso scrisse “…. questa libertà d'azione faceva di noi dei giornalisti veri e propri: decidevamo l'argomento del servizio, prendevamo i contatti necessari, scattavamo le fotografie, scrivevamo le didascalie e trovavamo il modo più rapido per inviarle a New York. Eravamo autentici fotoreporter, un termine di cui hanno abusato i fotografi che in seguito avrebbero lavorato con un giornalista responsabile di progettare il servizio, organizzarlo, scrivere le didascalie, mentre tutto quello che loro dovevano fare era scattare fotografie in un ordine già predisposto. Sapevo che non avrei mai potuto lavorare in quel modo. Gli individualisti che procedevano a ruota libera come me avevano i giorni contati. Così decisi di prevenire la condanna a morte licenziandomi”.

Il progetto della mostra agli Scavi Scaligeri nasce dalla scoperta che presso la John and Annamaria Phillips Foundation esisteva un reportage inedito che Phillips aveva realizzato presso l’ospedale psichiatrico di Verona, San Giacomo della Tomba, nel 1959.

Nel 1959 Phillips è ospitato, insieme alla moglie Annamaria Borletti, dai cognati Ida Borletti e Michael Noble nella loro villa sul Lago di Garda.

Noble, che è uno scultore, segue presso il manicomio di San Giacomo degli “atelier” di pittura e scultura per i ricoverati. Phillips decide di documentare fotograficamente il lavoro del cognato, ma probabilmente si lascia catturare dal luogo e dalle centinaia di persone che lo abitano.

Scatta un gran numero di fotografie, riprendendo situazioni e volti. L’atteggiamento di Phillips è di attenta partecipazione, di delicata attenzione nei confronti dei ricoverati. Il suo non è uno sguardo di denuncia, quanto di documentazione di quello che vede.

Le fotografie dal San Giacomo in mostra sono circa 80, tra le quali sono esposte le 53 stampe originali realizzate dallo stesso Phillips per una pubblicazione che non è mai avvenuta.

Sono immagini di grande rigore formale e di forte impatto emotivo che, anche se non indulgono in nessuna crudezza esprimono, come scrive Phillips “ una spaventosa sensazione di solitudine e un profondo senso di desolazione”.

Per far comprendere meglio al visitatore il valore di questo straordinario reportage la mostra inizia con una breve retrospettiva del lavoro di fotogiornalista; 31 scatti, dal 1937 al 1962: dalle feste dell’alta società inglese alla passeggiata di Sophia Loren sul set di un suo film, dalle origini del nazismo fino al ghetto di Varsavia in macerie. Dal ritratto di Saint Exupery, l’autore del Piccolo Principe, poco prima della partenza per il suo ultimo volo, a quello del grande regista Erich Von Stroheim seduto sulla sella trasformata in sgabello.

Catalogo Silvana Editoriale con contributi di Vittorino Andreoli, Luciano Bonuzzi, Renato Fianco, Walter Guadagnini e Carole Tansella.
Mostra e catalogo realizzati grazie alla John And Annamaria Phillips Foundation.

INFORMAZIONI

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri

Cortile del Tribunale, Piazza Viviani, 37121 Verona
Tel. 045 8013732 - 8000574 - 8046922 - 8007020
Internet www.comune.verona.it/scaviscaligeri/

Biglietto

  • intero € 5,00
  • ridotto € 3,00
  • da 8 a 14 anni € 1,00
  • ingresso gratuito per i bambini fino agli 8 anni

Visite guidate alla domenica alle ore 16.00, costo compreso nel biglietto d’ingresso