Verona, dall’11 giugno al 19 settembre 2010
Venerdì 11 giugno 2010 alle ore 12.00 si è inaugurata al Museo di Castelvecchio la mostra Oltre il reale, Carlo Guarienti. La mostra presenta dipinti e sculture eseguiti dall’artista tra il 2004 e il 2010 ed è accompagnata da una straordinaria opera-ambiente realizzata dall’artista in palazzo Canossa, cinquecentesca architettura capitale di Michele Sanmicheli e presente in Sala Boggian tramite un video appositamente realizzato.
Carlo Guarienti, esponente di un’antica famiglia veronese, è il ‘decano’ degli artisti scaligeri, notissimo in campo nazionale e internazionale per la sua lunga e qualificata ricerca poetica e tecnica in sintonia tanto profonda quanto originale con movimenti fondamentali del Novecento come la Metafisica.
La mostra si articola in due momenti speculari: al Museo di Castelvecchio vengono esposti lavori pittorici e sculture appartenenti all’ultimo periodo della produzione artistica di Carlo Guarienti. Il secondo momento è costituito dall’apertura straordinaria degli studi di Palazzo Canossa, dimora dell’artista durante la sua giovinezza. Nelle sale di questa simbolica opera di Sanmicheli, Guarienti dialoga con le antiche decorazioni di Bernardino India e Battista Del Moro, applicando alle pareti tavole mobili realizzate su metallo con la tecnica dell’affresco.
E’ con questo edificio, Palazzo Canossa, che Michele Sanmicheli introduce a Verona, sua città natale, la novità del Rinascimento centroitaliano, dando avvio a una trasformazione dell’architettura, dell’urbanistica, delle fortificazioni che conformerà indelebilmente la struttura e l’immagine urbane. Ma le novità del Cinquecento non finiscono qui, perché l’interno della dimora signorile è uno dei poli, insieme con la distrutta Villa Soranza nel trevigiano, in cui un piccolo gruppo di “creati” veronesi di Sanmicheli elabora un nuovo sistema decorativo, ad affresco che, pur rendendo omaggio alle riscoperte archeologiche della Roma di Raffaello esportate dai suoi allievi, le supera in una chiave monumentale e illusionistica, confrontandosi direttamente con lo spazio architettonico. Si vuole che proprio qui abbia mosso i primi passi Paolo Caliari, il grande Veronese. E il Settecento non è da meno; infatti Giambattista Tiepolo prima di partire per la Spagna dipinge al piano nobile uno dei suoi più bei soffitti, il Trionfo di Ercole, purtroppo danneggiato durante la guerra. In questo luogo paradigmatico, Guarienti mette in scena il suo “affresco simulato”, creando, nel gioco delle stratificazioni, uno spaesamento suggestivo e trasognato.
Racconti fantastici, surrealismo, ironia, poetica dell’incompiuto: sono questi i tratti più evidenti della poetica pittorica di Guarienti. Le superfici delle tavole, se da una parte presentano un aspetto denso e materico, alludendo a certe ricerche delle avanguardie novecentesche, dall’altra sembrano sgretolarsi sotto l’effetto del tempo, conferendo alle opere un’aura di antichità, che viene tuttavia negata dall’ironia narrativa dei soggetti.
Le aree pittoriche vengono a costituire degli onirici palinsesti dove le figure, gli schizzi, i dettagli anatomici, le ammiccanti maschere che alludono alla tradizione veronese come quella di Papà del Gnocco, si sovrascrivono gli uni sugli altri, animando una fantasiosa mitologia autobiografica.
E’ con questo straordinario avvenimento che il museo si apre alla città, offrendo la possibilità di fruire di spazi normalmente inaccessibili e impreziositi da interventi artistici di così alto spessore poetico nel gioco delle stratificazioni, uno spaesamento suggestivo e trasognato.
Carlo Guarienti (Treviso, 1923)
Laureato in Medicina, si è dedicato esclusivamente alla pittura a partire dal 1949, da una iniziale vena metafisica, seguendo uno stile di tipo surrealista, la sua pittura si è successivamente incentrata sul linguaggio della deformazione espressiva della figura umana. Negli ultimi anni ha sviluppato dei temi metaforici ricavati da opere del passato, come Simone Martini, Pisanello, Piero della Francesca, Giorgione, Tiziano, Dürer, Zötl, Füssli, ma anche Carrà, Pirandello e Dubuffet. Nel 1953, a Roma, presso la Galleria L'Obelisco, tiene la sua prima mostra personale e sempre nello stesso anno espone a Parigi e a Milano. Dal 1954 l'artista ha partecipato a numerosissime collettive nelle più importanti gallerie italiane ed estere. Nel 1956 è invitato alla XXVII edizione della Biennale di Venezia e alla Royal Accademy Exhibition di Londra, nel 1957 alla Permanente di Milano e nel 1959 alla Quadriennale di Roma. Ha esposto inoltre alla principali rassegne internazionali dell'arte fra cui va ricordata la Kunstmesse Art di Basilea. E stato autore di scenografie televisive e di prestigiose illustrazioni editoriali. Vive e lavora a Roma.
Sedi espositive:
- Palazzo Canossa, Corso Cavour 44, Verona
- Museo di Castelvecchio, Corso Castelvecchio 2, Verona
Apertura:
L’esposizione avrà luogo fino al 19 settembre 2010 e sarà visitabile con i seguenti orari:
- Museo di Castelvecchio (8.30-19.30 martedì-domenica; 13.30-19.30 lunedì)
- Palazzo Canossa (10.00-19.00 martedì-domenica;13.30-19.00 lunedì)
La mostra è visitabile con il biglietto d'ingresso al Museo.
Organizzato da: Comune di Verona, Assessorato alla Cultura; Direzione Musei d'Arte e Monumenti con il sostegno della Regione del Veneto e della Fondazione Cariverona.
INFORMAZIONI
Museo di Castelvecchio
Corso Castelvecchio 2, 37121 Verona
Tel. 045 80626211 fax 045 8010729
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.