Verona, fino al 24 giugno 2012
La mostra che l’Università Iuav di Venezia propone, con il supporto del Comune di Verona - Assessorato alla Cultura, Museo di Castelvecchio, è un prologo, inizio di studi per introdursi nell’arte di un architetto che ha molto amato la sua città.
Arrigo Rudi (1929-2007) è personalità complessa: eminente nel mondo universitario per il valore degli studi; ricercato referente nel dibattito sulle arti figurative; noto allievo e collaboratore di Carlo Scarpa; rispettato osservatore dei fatti urbani veronesi; stimato (temuto) polemista. Ma, invero, poco conosciuto nella sua architettura.
La mostra è parte di un programma che intende promuoverne la conoscenza attraverso alcuni momenti fondamentali del suo intenso operare come architetto, come cultore e studioso delle arti in genere, come cittadino e amante di Verona: nutrito dall’interesse di conoscenza sui modi di vivere, gestire e costruire la città oggi.
L’esposizione documenta principalmente il suo modo di progettare: schizzi di studio, iniziali e no (ogni opera ha tanti cominciamenti), stati di avanzamento con varianti e dettagli esecutivi, per constatare che talune decisioni, in certi casi, sono prese assistendo all’esecuzione: luogo necessario per ogni meditazione architettonica, per sapere come un’opera si fa.
Ecco allora intrecciarsi il lavoro compiuto con Carlo Scarpa (con il Maestro ha collaborato al restauro e alla sistemazione museale di Castelvecchio, 1958-1964, e all’ampliamento della sede del Banco Popolare di Verona, 1974-78), con le numerose occasioni di interventi nel campo delle opere pubbliche (specie nelle operazioni di restauro) e, in particolare, della museografia, con le operazioni di allestimento, spesso condotte in profonda sintonia con gli artisti interessati.
Di più, una vocazione inaspettata: quella dell’attore - il regista Augusto Tretti, che gli ha affidato parti in alcuni film, ottenendo consigli di sceneggiatura e regia, lo giudica attore nato - vocazione che non va considerata un di più, un’eccedenza da dilettante.
Questi sono i motivi della mostra, della scelta delle opere, del modo di presentarle e rappresentare la multiformità dell’ingegno.
Le architetture sono presentate e raggruppate secondo temi che spiccano nell’ambito della sua produzione che, a partire dalla fine degli anni sessanta copre un quarantennio: i progetti per gli allestimenti espositivi e museali - le mostre allestite con continuità alla Gran Guardia e a Castelvecchio, l’Expo di Siviglia (1991-1992), le sistemazioni museali per Santa Giulia a Brescia (1979-1999), per palazzo Farnese a Piacenza (1982-1983) e per palazzo Trinci Deli a Foligno (1986), per Giazza e ancora per i musei lapidari Maffeiano a Verona (1976-1982) ed Estense a Modena (1982-1983 e 2000-2003); i progetti per edifici pubblici e il restauro di complessi monumentali - la sede storica della Banca Popolare a Verona (1979-1984), il restauro dell’Ospizio dei Malaspina a Verona (1968-1975) la biblioteca di Foligno (1998-2000); e ancora i progetti per abitazioni private, tra queste le case-laboratorio realizzate per amici artisti e collezionisti veronesi.
Disegni e foto sono raccolti su due gruppi di cavalletti - gli stessi che Arrigo Rudi ha disegnato nel 1982 per esporre i disegni di Carlo Scarpa per il progetto museale di Castelvecchio, che il museo ha rigorosamente conservato - e su una serie di pannelli a muro che insieme formano, per così dire, le proposizioni base ed i complementi, i quali ricevono addizioni di spicco da grandi foto retro-illuminate. Vi è favorito un girovagare in mostra tra proposizioni e complementi anche per la presenza di straordinari pezzi scultorei degli artisti-amici Pino Castagna e Novello Finotti, alcuni con supporti progettati dallo stesso Rudi, ma soprattutto memento della solidarietà artistica. Al girovagare si intercalano effetti sonori e cinematici: le proiezioni dei film, divertimento integrato, e fotomontaggi a interpretazione di due momenti museali: il Lapidario Maffeiano e il complesso di Foligno.
Promosso dall’Università Iuav di Venezia, il progetto e la cura della mostra sono dovute ai professori Valeriano Pastor, Sergio Los e Umberto Tubini, con la collaborazione dell’architetto Luigi Pavan. L’Archivio Progetti ha assicurato il coordinamento e l’organizzazione del progetto, oltre alla schedatura e digitalizzazione dei documenti d’archivio. Il Laboratorio fotografico, con Umberto Ferro e Maurizio Tarlà, e il Laboratorio di supporto al progetto, con Carlo Ferro, hanno realizzato la campagna fotografica delle opere e curato il montaggio dei video.
L’impegno di Sara Fracastoro Rudi e di Barnaba Simone Rudi ha dato impulso a tutte le iniziative in corso e ha contribuito con conoscenze ed esperienze dirette al lungo lavoro di studio e di ricerca sulle carte dell’archivio di Arrigo Rudi. I disegni, i quaderni e gli schizzi sono esposti in mostra per gentile prestito della famiglia Rudi.
L’allestimento è a cura di Barnaba Simone Rudi e Daniele Balzanelli con gli architetti Giovanni Poletti, Paolo Porcu, Giuseppe Risegato, Andrea Venturini e il geometra Sergio Gallina.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona e la Direzione del Museo di Castelvecchio hanno messo a disposizione la struttura organizzativa e operativa per l’allestimento, la comunicazione e i servizi didattici della mostra, ospitandola nella magnifica cornice di Sala Boggian. Un luogo nel quale Arrigo Rudi si è spesso cimentato con importanti allestimenti temporanei e con interventi museografici significativi che oggi sono parte integrante del percorso museale di Castelvecchio, dove ha realizzato la sistemazione delle sculture provenienti dal recinto delle Arche Scaligere, le vetrine per i reperti longobardi e la Sala delle Armi, diversi supporti per sculture e iscrizioni medievali che convivono con l’intervento scarpiano.
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno di Fondazione Cariverona.
Visite guidate con prenotazione obbligatoria:
Aster tel. 045 8036353 tel./fax 045 597140
lunedì - venerdì 9-13 / 14-16.00
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La mostra, inaugurata venerdì 30 marzo alle ore 18, rimane aperta fino al 24 giugno 2012
La mostra è visitabile al Museo di Castelvecchio, Sala Boggian, dalle 8.30 alle 19.30 e il lunedì dalle 13.30 alle 19.30.
- Biglietto intero Mostra e Museo euro 6,00. Ridotto euro 4,5. Solo Mostra Ridotto speciale euro 1,00
- Gruppi oltre le 15 persone euro 4,50
- Scuole primarie e secondarie euro 1,00
- Università euro 4,50
INFORMAZIONI
Museo di Castelvecchio
Corso Castelvecchio 2, Verona
Tel. 045 8062611
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