Dal Festival dei ferrovieri scrittori alle porte del paradiso

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Salerno, 22 e 23 giugno 2024 - In viaggio su un treno di parole, di musica e di vita. Romanzieri, saggisti, storici, poeti. Storie, personalità, sensibilità diverse tra loro, ma accomunate da un solido filo conduttore collettivo: l’appartenenza alla categoria dei ferrovieri, in servizio o in pensione. Di festival letterari ce ne sono tanti, più o meno famosi, ma quello intitolato “Treni di parole” e organizzato dal Dopolavoro Ferroviario è assolutamente il primo (e unico) nel suo genere.

Si è tenuto il 22 e 23 giugno 2024 a Salerno, con un successo di partecipazione forse perfino superiore alle aspettative dei promotori, il DLF nazionale e il DLF territoriale salernitano. Comprensibile, quindi, la soddisfazione dei rispettivi presidenti, Pino Tuscano e Domenico D'Orilia, che ne hanno dato merito non solo ai colleghi-autori protagonisti del Festival - un centinaio le opere presentate - ma anche a tutti i volontari che hanno contribuito all’organizzazione, a partire dal direttore artistico Ivano Ciminari. “Non voleva essere e non è stato un concorso vero e proprio - hanno spiegato - Lo spirito è quello di un momento collettivo di conoscenza, di confronto, di circolazione delle idee, nel quale vincono tutti, in coerenza con lo spirito di solidarietà e di promozione sociale e culturale che caratterizza le attività della nostra associazione”. Ciò premesso e ribadito, alcuni “vincitori” sono stati comunque indicati. Una apposita commissione, il Book Club DLF Salerno, ha dapprima selezionato come finaliste quindici opere, suddivise in cinque diverse categorie. Poi, nella serata conclusiva, ha premiato un autore per ciascuna categoria: Luigi Ditella con “Sul binario per Matera” (sezione poesia), Marco Quarin con “Il bosco di Marx” (sezione narrativa), Luca Morici con “Viaggio al centro del cervello” (sezione saggistica), Armando Bussi con “Due vite, tante vite” (sezione storia delle ferrovie), Daniele Trucchia con “Storia di Libro” (sezione menzione speciale).

 

I TAVOLI DEGLI AUTORI NELL'AREA FESTIVAL AL DLF SALERNO, VIA DALMAZIA 14, SABATO 22 GIUGNO 2024.

 

L’attenzione e l’apprezzamento per la manifestazione sono andati oltre i confini del DLF. Lo conferma la presenza in entrambe le giornate di un ospite come il dott. Stefano Cuzzilla, numero uno di Trenitalia e di Federmanager. “La vostra organizzazione è stata impeccabile - ha poi scritto il dott. Cuzzilla in una lettera di ringraziamento inviata a Pino Tuscano e Ivano Ciminari - Questa prima edizione ha dimostrato da subito lo spirito di corpo tra i ferrovieri. La vostra passione e la vostra dedizione sono state contagiose e hanno creato un’atmosfera accogliente e stimolante per tutti. Vi chiedo di estendere i miei ringraziamenti a tutte e tutti gli organizzatori e ai responsabili territoriali del DLF”. Oltre che portando il proprio saluto e partecipando alle premiazioni, il dott. Cuzzilla ha contribuito all’evento letterario anche presentando il libro “Il buon lavoro. Benessere e cura delle persone nelle imprese italiane”, da lui recentemente pubblicato insieme alla giornalista Manuela Marrone per le edizioni Luiss, con prefazione a cura di Ferruccio de Bortoli. “Il mondo del lavoro è molto cambiato - spiega il dott. Cuzzilla - Con questo libro ho provato a riflettere su come sia possibile stare bene sul posto di lavoro, sia ottenendone un giusto reddito che rendendolo conciliabile con le aspirazioni e con le esigenze di vita delle persone”.

 

Da sinistra a destra: Dott. Stefano CUZZILLA, Presidente Trenitalia. Giacomo D'ORILIA, Presidente DLF Salerno. Maria Carla CIANCIO, Ufficio stampa. Alessandro FERRARA, Assessore Comune di Salerno. Ivano CIMINARI, Direttore artistico. Pino TUSCANO, Presidente Associazione Nazionale DLF.

 

Il Festival dei ferrovieri scrittori è stato anche l’occasione per il lancio di un altro libro, in questo caso fresco di stampa, ideato e scritto da Pino Tuscano in collaborazione con Stefano Maggi, che in gioventù fu ferroviere e poi è diventato docente di storia contemporanea all’Università di Siena, e con Fabrizio Barabesi, giornalista e conduttore radiofonico. La prefazione è di Stefano Pierini, direttore finanziario del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FSI), anche lui appassionato di musica. Il libro si intitola “Il treno alle porte del paradiso. Ferrovia, musica, canzoni, storie”, è pubblicato dalla casa editrice Arcana e si articola in tre capitoli. Nel primo, il prof. Maggi spiega come e perché la presenza della ferrovia nelle composizioni musicali deve essere considerata storia sociale. Nel secondo, Tuscano racconta in che modo il mito del treno vive nei pezzi di quattordici grandi nomi americani e inglesi del rock e del blues. Nel terzo, Barabesi propone un analogo viaggio attraverso le canzoni e i musicisti made in Italy.

Con questo suggestivo viaggio nel tempo e nello spazio, Pino Tuscano ricongiunge anche i binari paralleli che hanno segnato il suo personale percorso di lavoro e di vita. Da una parte il binario professionale della ferrovia, che lo ha condotto prima dalla Calabria all’Emilia, come giovane tecnico degli impianti elettrici; poi in Lombardia, come sindacalista e presidente del DLF milanese; infine in giro per tutta Italia, come presidente del DLF nazionale. Dall’altra parte il binario della passione per il rock, che da batterista in erba nel complessino del paese natale lo ha portato ad organizzare per diversi anni grandi concerti rock “tra la via Emilia e il West”. E, ancora adesso, eventi culturali dedicati alla musica. 

Il libro è ricco di storie, di personaggi, di riflessioni su tutto ciò che il treno e il viaggio rappresentano nell’immaginario individuale e collettivo. A volte il la tristezza per l’abbandono della propria terra e dei propri affetti, la malinconia, la solitudine. Altre volte la fuga dalle costrizioni e dalle sofferenze, la lotta per la libertà, l’uguaglianza, il riscatto sociale. La speranza di una vita migliore: quella terrena e quella spirituale. Perché a questo treno - recita un pezzo famoso che, non per caso, la brava cantante Eleonora Massai ha riproposto al termine della presentazione - “non importa se sei bianco o nero, non gli importa. Tutti sono trattati soltanto come esseri umani. Questo treno è diretto verso la gloria, questo treno”.

(Stefano Morselli, giornalista, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

LA SERATA DI GALA A CONCLUSIONE DELLA KERMESSE SI E' SVOLTA SULLA TERRAZZA PANORAMICA DEL GRAND HOTEL SALERNO**** DOMENICA 23 GIUGNO 2024.

 

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