Danza, teatro, nuovo circo, arte, musica e DIGITAL LIFE.
Roma, dal 29 settembre al 30 novembre 2014.
Fondazione Romaeuropa presenta la 29a edizione di ROMAEUROPA FESTIVAL 2014, nei luoghi: Accademia Di Francia - Villa Medici | Auditorium Conciliazione | Carrozzerie N.O.T. | Istituto Svizzero | La Pelanda | Lanificio | MAXXI | Opificio Romaeuropa | Teatro Argentina | Teatro Brancaccio | Teatro della Pergola (FI) | Teatro Eliseo| Teatro Orologio | Teatro Piccolo Eliseo | Teatro Vascello.
Al via il 24 settembre la 29a edizione del Romaeuropa Festival, 52 appuntamenti per 118 recite da 19 paesi diversi, con le nuove sonorità e le nuove espressioni della creazione contemporanea di cui 20 in prima italiana, 5 in prima assoluta e 10 installazioni sonore in mostra a Digital Life-PLAY, alla sua quinta edizione negli spazi de La Pelanda.
Il programma è stato presentato a maggio 2014 all’Opificio, sede della Fondazione, da Monique Veaute, Presidente Fondazione Romaeuropa, Francesca Barracciu, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lidia Ravera, Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Regione Lazio, Michela Di Biase, Presidente Commissione Cultura di Roma Capitale, Ercole Pietro Pellicanò, Vice Presidente Fondazione Roma-Mediterraneo, Alain Fleischer, Direttore Le Fresnoy-Studio National des Arts Contemporaines, Fabrizio Grifasi, Direttore Fondazione Romaeuropa.
La danza di Akram Khan e Israel Galván, Hofesh Shechter, Frédérick Gravel, il teatro di Angélica Liddell, ricci/forte, Giorgio Barberio Corsetti, Emma Dante, il nuovo circo di Acrobates, Dada Masilo, l’arte e soprattutto la musica con Digital Life, Alain Platel, Lucia Ronchetti, Letizia Renzini, Motus, Tempo Reale, le Luci della Centrale Elettrica, gli ascolti di Deezer, la sezione Afropolitan, tra i tanti artisti, attraverseranno i due mesi di programmazione nei 15 spazi associati al Festival, trasformando Roma in un grande spazio per la creazione contemporanea.
“La città, l’orizzonte internazionale, il valore delle opere degli artisti contemporanei, il rapporto con il pubblico sono da sempre i nostri punti di riferimento, e da questi ripartiamo con questa nuova avventura” ha spiegato Grifasi. “Fin dalla sua nascita”, ha continuato il Presidente Veaute, “la Fondazione ha creduto nell'Europa come indica il suo stesso nome, e, quest'anno in cui l'Italia assume la Presidenza del Semestre Europeo, dedichiamo il Festival a questa idea realizzata, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, e da migliorare anche con il contributo del mondo della cultura”.
Apre il programma Torobaka di Akram Khan e Israel Galván, due universi coreografici diversissimi - il khatak e il flamenco - a confronto in un nuovo territorio tutto da inventare.
Reinterpreta antiche tradizioni in chiave contemporanea anche Hofesh Shechter, di origini israeliane e ora di base a Brighton, in una coreografia indemoniata, Sun, che illumina gli aspetti oscuri del potere, mentre arriva dal Québec Frédérick Gravel, coreografo, danzatore, musicista, per la prima volta in Italia, con un lavoro sulla seduzione, Usually Beauty Fails.
Figura di punta della danza contemporanea sudafricana, Dada Masilo torna al Festival con una originalissima Carmen dove danza contemporanea, africana e balletto classico, sono fuse alla malia del flamenco.
Focus sulla danza emergente italiana e internazionale con la rassegna DNA curata da Anna Lea Antolini che quest’anno intreccia i diversi linguaggi di Jefta Van Dinther (Svezia) e Thiago Granato (Brasile), Louise Vanneste (Belgio), Sharon Fridman (Spagna), Claudia Catarzi, Arno Schuitemaker (Olanda), Itamar Serussi (Olanda), Noè Soulier (Francia), Raffaella Giordano, Daniele Ninarello, Manfredi Perego, i DNAppunti coreografici, la vetrina Anticorpi XL, le coreografie Tacita Muta di Adriana Borriello, e Indigene di Virgilio Sieni, entrambe dal progetto Vita Nova di Sieni dedicato ai giovani interpreti.
Il coreografo fiorentino presenterà inoltre il nuovo lavoro Dolce Vita, cinque quadri coreografici sul racconto evangelico della Passione di Cristo, alla ricerca di un rinnovato senso della comunità.
Il corpo, la ritualità, la musica di Monteverdi in uno dei debutti più attesi sul palcoscenico di Romaeuropa, Tandy, della spagnola Angélica Liddell, personalità anarchica e inafferrabile del panorama teatrale europeo. Con l’eccezione di Liddell, unica incursione oltre frontiera, è consacrata alla scena italiana la programmazione teatrale del festival.
Andrea Baraccori maneggia il più complesso tra i testi di Shakespeare nel suo Hamlet complici la compagnia Biancofango, Luca Brinchi e Roberta Zanardo del collettivo Santasangre.
Anagoor lavora sul rapporto tra arte, retorica e potere attraversando le pagine dell’Eneide in Virgilio brucia, ricci/forte affronta di petto il nostro tempo con un cortocircuito dal teatro al reality a ritmo di hard rock, Darling, sguardo sul presente filtrato dall’Orestea di Eschilo e la malinconia tutta contemporanea di Edward Hopper.
Attorno a un testo inedito in Italia, Gospodin, del giovane drammaturgo Philipp Löhle, ruota la messa in scena di Giorgio Barberio Corsetti, storia di un antieroe tragicomico che si ribella al capitalismo, così come ribelli sono i morti viventi di Elvira Frosini e Daniele Timpano, autori, registi e interpreti di Zombitudine.
Contesa dai teatri europei, acclamata dal pubblico, torna a Romaeuropa Emma Dante con Operetta burlesca, storia di un ragazzo omosessuale dalla passionalità vulcanica, rassegnato alla soffocante staticità della provincia in cui vive.
Inaugura la collaborazione tra Romaeuropa e il Teatro della Pergola di Firenze il riallestimento dello storico Ubu and the truth commission di William Kentridge e la Handspring Puppet Company, primo appuntamento di un nuovo rapporto artistico che allarga i confini del Festival.
Tante e diverse le musiche di Romaeuropa, e il repertorio barocco affiora nelle creazioni di artisti radicalmente differenti.
Il lamento della Ninfa di Claudio Monteverdi, nel già citato Tandy di Angélica Liddell e nel concerto Ninfa in lamento di Letizia Renzini e Sabina Meyer, quest’ultimo presentato a Villa Medici così come il secondo spettacolo delle due artiste in programma al Festival, il Ballo delle ingrate, anch’esso da Monteverdi.
Non è nuovo al repertorio barocco Alain Platel, e il suo Coup fatal è soprattutto un concerto dove la musica antica, reinterpretata dal compositore Fabrizio Cassol, si colora di cultura congolese con il controtenore Serge Kakudji e i 14 musicisti in scena.
Un raffinato gioco di specchi esalta le tensioni tra parola e canto nel King Arthur di Motus con Sezione Aurea, su musica di Henry Purcell e testo di John Dryden, mentre è ispirato ai madrigali della tradizione italiana tardo-cinquecentesca Anatra al sal, teatro in concerto dal gusto fortemente contemporaneo firmato dallo scrittore e drammaturgo Ermanno Cavazzoni e dalla compositrice Lucia Ronchetti, con la direzione musicale di Gianluca Ruggeri. Insieme al Ready Made Ensemble, il musicista eseguirà inoltre le musiche di Tandye, con Ars Ludi, Feedback e risonanze, tre opere per feed-drum di Michelangelo Lupone prodotte dal CRM-Centro ricerche musicali, che vedono in scena una splendida interprete come Alessandra Cristiani.
Lo spazio della musica contemporanea si allarga, inoltre, all’Omaggio a Giacinto Scelsi con l’integrale del ciclo pianistico e della Suite Xlb, inedita, eseguita da Fabrizio Ottaviucci, e alla performance di teatro sonoro Many more voices, interazione tra la voce di David Moss, tra i più innovativi interpreti di musica contemporanea, e l’universo elettroacustico di Tempo Reale.
Due appuntamenti dal forte impianto spettacolare e all’insegna del brit con il ritorno di Jamie McDermott, interprete delle Cabaret Songs di Benjamin Britten e di nuovi brani composti per lui dal musicista Conor Mitchelle dal drammaturgo Mark Ravenhill, e in concerto con The Irrepressibles in Nude: Viscera, il nuovo live della band britannica.
La musica a Romaeuropa è anche clubbing, cantautorato, nuove tendenze e ritmi etnici. L’elettronica pulsa nelle note di Ben Frost mentre La Pelanda si trasforma in un salotto musicale in cui si fondono le contaminazioni tra bit elettronici e tradizione africana della rassegna Afropolitan, presentata in collaborazione con Afrodisia, e i live video musicali di Addictive TV con la partecipazione di Frank Sent Us. Qui, anche un evento speciale costruito ad hoc per Romaeuropa da Vasco Brondi aka Le Luci Della Centrale Elettrica.
Altra novità la nuova partnership con Deezer, il primo servizio mondiale per la musica in streaming (disponibile in oltre 180 paesi grazie a un catalogo che supera i 30 milioni di brani).
Un nuovo linguaggio, sospeso tra danza e nuovo circo, celebra il corpo con gli Acrobates di Stéphane Ricordel e Olivier Meyrou; Hakanaï, di Adrien M e Claire B, solo coreografico reale in un cubo creato da luci laser e ologrammi; Plexus, ovvero intreccio, di Aurélien Bory plasmato sul movimento della giapponese Kaori Ito.
Quest’anno diventano 10 i percorsi INformazione, lungo i quali Romaeuropa coinvolge i più diversi pubblici in laboratori pratici e teorici, talks e incontri con gli artisti. Protagonisti saranno gli studenti di università e accademie, (IRIdico, L’altra Danza, DNA Memory_LAB, DNA Visioni), aspiranti fotografi (DNA pictures) ma anche bambini (DNA Juniors), danzatori (DNA movement#1), appassionati (DNA movement#2) e il grande pubblico (Coreographers Today, DNA words).
Prodotto dalla Fondazione Romaeuropa, RomaeuropaFestival 2014 è reso possibile da una preziosa rete di sostenitori, pubblico/privata, italiana ed europea. Ne fanno parte il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, gli Assessorati alle Politiche culturali di Regione Lazio e Comune di Roma, la Camera di Commercio di Roma, la Fondazione Roma Mediterraneo, il Gioco del Lotto e con il contributo di Invitalia; gli Istituti culturali, come l’Accademia di Francia, l’Institut Français Italia, l’Istituto Svizzero, la Delegazione del Québec, l’Istituto Cervantes, il Goethe Institut; le Ambasciate di Francia, Paesi Bassi, Spagna; le istituzioni romane, quali il Teatro di Roma, il Teatro Eliseo, il Teatro Vascello, il Teatro Brancaccio, l’Auditorium Conciliazione, il Teatro Orologio, il Teatro della Pergola a Firenze; gli spazi espositivi La Pelanda e il MAXXI; il centro di produzione artistica Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains; il Lanificio; la Fondazione Nuovi Mecenati; la Biennale Danza di Venezia; le reti culturali europee Theatron, Réseau Varèse, e Temps d’Image.
Il Gioco del Lotto è partner dell’edizione 2014 del Romaeuropa Festival, rinnovando il suo storico legame con l’arte e la cultura. In occasione del Festival, Il Gioco del Lotto offrirà ai giovani under 30 la possibilità di partecipare gratuitamente alle prove generali di due spettacoli, scelti tra le compagnie più rappresentative della scena contemporanea italiana e internazionale. Al contempo, il Gioco del Lotto sostiene Appena Fatto!, ciclo di 16 incontri curato dalla Fondazione Romaeuropa con Rai Radio 3 per un confronto diretto fra il pubblico e gli artisti con alcuni protagonisti del Festival.
INFORMAZIONI
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