Il Giardino della Biodiversità

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Giardino della Biodiversità, nuova ampia ed innovativa sezione dello storico Orto Botanico dell’Università di PadovaPadova, Orto Botanico, dal 15 settembre 2014.

Ha aperto al pubblico il Giardino della Biodiversità, nuova ampia ed innovativa sezione dello storico Orto Botanico dell’Università di Padova. Grande mostra di Giovanni Frangi allestita al Centro Espositivo del nuovo Giardino.

La nuova area, grazie alle avanguardistiche serre, conferma e amplia la vocazione dell’Orto alla conservazione delle biodiversità. Solo il 10% delle specie vegetali presenti sulla Terra è conosciuto, mentre si stima che ogni giorno si estinguano centinaia di specie mai conosciute.

Giovanni Frangi è stato scelto per la mostra inaugurale del nuovo Giardino della Biodiversità, lo spettacolare “giardino del mondo” annesso all’Orto Botanico di Padova, il più antico al mondo, Patrimonio dell’Umanità. La mostra, a cura di Giovanni Agosti, resterà allestita sino all’11 gennaio 2015.
Giovanni Frangi, Samoa, 2007Tre le sezioni della grande mostra allestita al Centro Espositivo del nuovo Giardino. In apertura del percorso, Frangi propone un ampio nucleo di opere di grandi dimensione create appositamente per l’apertura del Giardino della biodiversità. Con il titolo Alles ist Blatt, esteso all’intera mostra, Frangi presenta una serie di nove opere ispirate alla flora tropicale del Guardino padovano, affiancate dai bozzetti preparatori.

La mostra prosegue al primo piano del Centro Espositivo dove l’artista presenta “Pasadena”, il ciclo di 30 incisioni ispirate all’Orto botanico della città americana, eseguito nel 2008. Infine, nel grande salone del Centro, troveranno sede otto grandi dipinti della famosa serie degli “Underwater” i cui i soggetti sono tratti dalle piante subacque: alghe, spugne e anemoni marini.

A destare il maggiore interesse saranno naturalmente i nuovi lavori di Giovanni Frangi focalizzati intorno al concetto Alles ist Blatt (Tutto è foglia), in omaggio alle riflessioni di Goethe, che si soffermò a lungo nell’antico Orto patavino all’ombra del Santo, studiando la natura delle piante e delle foglie in particolare. Derivandone il pensiero che la foglia è il vero “Proteo della pianta” che dà forma a tutti gli organi. Passeggiando nell’Orto Goethe focalizzò l’intuizione sulla Metamorfosi delle piante che gli parve trovare conferma nella palma corifoidea dell’Orto patavino: la “Palma di Goethe”, ancora oggi oggetto di ammirazione da parte del pubblico.

Giovanni Frangi, Sunflowers, 2008Foglie e fogli: i dipinti di Frangi sono infatti come dei grandi schermi sui cui si rifrangono rami, arbusti e foglie per l’appunto, a riverberare la natura che si ammira dalle grandi vetrate della sede espositiva.
La natura è da sempre stata motivo di ispirazione nella opera di Frangi. Dal Richiamo della Foresta (1999, Galleria Stelline, Milano) dove veniva ricostruito un bosco attraverso l’artificio della pittura, a Nobu at Elba (2004, Villa Panza di Biumio, Varese) dove il motivo era la notte ai bordi di un fiume, per giungere ai Wiev Master (2006, Poggiali e Forconi, Firenze) dedicati alla natura sottomarina. E ancora SassiSassi (2008, Raphael, Francoforte) o Giardini pubblici (2010, Mart, Rovereto).

Frangi si è anche occupato dei celebri Huntington Botanical Gardens di Pasedena dando una vita a una serie di trenta incisioni al carborundum tutte ispirate a immagini catturate nel famoso orto botanico americano. La suite di “Pasadena” e' stata esposta la prima volta nel 2008 alla Gamud, la galleria d’arte moderna di Udine, e riproposta successivamente in altre sedi museali europee.
Il catalogo di Giovanni Frangi Alles ist Blatt, a cura di Giovanni Agosti, è edito da Padova University Press, la casa editrice dell’Ateneo di Padova.

L’antico Orto pativino, il più antico del mondo, Patrimonio dell’Umanità, dal lontano 1545 ha visto passare dai suoi cancelli semi di piante all’epoca sconosciute in Italia e in Europa e poi da qui diffuse nel continente sino a diventare comuni: la patata, il sesamo, il girasole, tra le molte. Tutt’ora, al riparo delle sue antiche mura, vegetano specie rare, altrove minacciate d’estinzione e altre già scomparse in natura.

Giardino della Biodiversità, nuova ampia ed innovativa sezione dello storico Orto Botanico dell’Università di PadovaLe serre del Giardino della Biodiversità sono una ideale sezione del pianeta Terra, dall’Equatore ai Poli, dalle foreste più fitte ai territori desertici, alle paludi ricche di ninfee e altre meravigliose essenze.

Il tutto nel cuore di Padova, tra l’antico Orto tuttora conservato e le Basiliche di Sant’Antonio e di Santa Giustina.

Al di là della ricchezza e spettacolarità delle collezioni botaniche che vi si possono conoscere, il nuovo Giardino della Biodiversità si presenta unico al mondo per l’innovazione dell’impianto, per la totale autosufficienza di acque e energia, per e soluzioni tecnologiche qui sperimentate anche con il concorso della Nasa.

In riconoscimento di questo progetto e della lunga storia che l’Ateneo di Padova vanta nella diversa conoscenza delle biodiversità nel mondo vegetale, è nata anche una partnership con EXPO 2015 che ha offerto uno spazio espositivo all'ateneo e all'Orto botanico nel Padiglione Italia.

Giardino della Biodiversità, nuova ampia ed innovativa sezione dello storico Orto Botanico dell’Università di Padova

INFORMAZIONI

Ufficio Stampa dell’Università di Padova: Dr.ssa Carla Menaldo
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Comunicazione:

Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
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