Genova, fino al 30 novembre 2014.
Silvia Rastelli alle Raccolte Frugone, Musei di Nervi, con più di trenta opere, molte delle quali site specific, frutto di un dialogo creato in loco con le raccolte museali e il paesaggio circostante.
In occasione dell’inaugurazione, il 27 settembre, è stata eseguita una performance en plein air dell’artista, accompagnata dal quartetto ClarySax, e uno speech dell’architetto paesaggista Paolo Mighetto (AIAPP - Sezione Piemonte e Valle d’Aosta) per approfondire il tema dell’esposizione in relazione all’architettura del paesaggio.
L’evento è il settimo appuntamento della rassegna “Natura ConTemporanea” ideata e curata da Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei per due musei di Genova Nervi - la Galleria D’Arte Moderna e le Raccolte Frugone - ed è la volta di una giovane artista e performer che, in virtù della sua passione per la pittura e per la danza, del suo interesse per il contesto naturale, riesce a sintetizzare e a sottolineare in modo efficace le peculiarità di Nervi, la sua straordinaria e variegata essenza tra arte e natura.
Se il segno grafico e la pittura mostrano la realtà delle forme costrette dentro una griglia bidimensionale e statica, il balletto è invece un linguaggio performativo, costruito sul corpo tangibile del danzatore per dare vita a un’oggettività dinamica attiva nello spazio a più profondità.
Due discipline apparentemente inconciliabili, ma che se esplorate attraverso vari metalinguaggi dispongono le fondamenta di una grammatica unitaria, appropriata alla creazione di categorie trasversali di cui in futuro saranno tracciate le movenze.
Infatti, da qualche tempo è consuetudine di Silvia Rastelli accompagnare le sue mostre con attività concomitanti, dove la combinazione di entrambe le arti esamina il tema espositivo e propone nuovi progetti.
Il suo orizzonte di pittrice incrocia, a Nervi, quello della splendide collezioni permanenti delle Raccolte Frugone con le quali non esita a intavolare un colloquio per porgere al pubblico insospettabili letture destrutturanti di celebri ritratti d’epoca, a cominciare dalla Contessa Van Bylandt di Boldini, per terminare con L’edera di Silvestro Lega.
Dal ritratto storico alla contemporaneità, il salto è breve e percorre, nell’opera di Rastelli, terreno di vivide etnie al femminile, passate sotto la ente d’ingrandimento artistico, per ribadire, con appassionata sensibilità, il potere di un’arte senza frontiere razziali e ideologiche in un’attualità vicina e lontana che, purtroppo, non riesce a eliminare, a cancellare definitivamente brutalità e violenze di discriminazioni d’ogni segno.
In questa rassegna, le tele di illustri pittori presenti nella collezione storica dialogano con quelle di Silvia Rastelli, per l’occasione impegnata a promuovere un confronto sistematico tra alcune di queste opere e le sue reinterpretazioni.
Un esercizio di riscrittura ma non di copiatura, dove la pittura e il disegno precisano le differenze e le tensioni poetiche tra le diverse generazioni di ritrattisti e i loro soggetti e indicano il senso delle trasformazioni avvenute nella nostra società nel corso degli ultimi 150 anni, con l’ingresso dei nuovi media, la libertà assoluta dell’immagine conquistata dalla nascita della fotografia a oggi, la sua destrutturazione, la rappresentazione di soggetti astratti, l’assenza della committenza e la presenza di un mercato cinico e globalizzante.
Il nome dato a questa mostra è Luna Rossa, perché l’arte di Silvia Rastelli è lunare, algida, tipicamente femminile, costruita su percorsi psicologici e d’indagine interiore, tesa a manifestarsi tramite i profili dei volti di individui studiati per diventare i protagonisti delle sue opere. Puliti da fronzoli e orpelli decorativi, quei volti diventano allegorie indicative dell’animo e della storia delle persone cui appartengono, evidenziandone l’intimità delle emozioni e la loro profondità, ma senza per questo entrare in empatia con le loro agitazioni.
Il focus enunciato non ha la tempra solare, ma quella dell’astro notturno, portatore di un messaggio che tende a isolare e togliere piuttosto che a diffondere e moltiplicare.
Questo trattare con distacco la materia d’interesse nasconde la psicologia della donna che attraverso l’arte muove le sue attitudini alla ricerca di una propria identità. Simile alla Luna che nei 29 giorni del ciclo sinodico frammenta la sua immagine, proponendo all’osservatore inquadrature diverse della sua rappresentazione, le figure di Silvia Rastelli si frammentano nello sfondo di supporti colorati, quasi a volere seguire ed imitare i comportamenti e le trasfigurazione morfologiche presentate dal satellite terrestre.
L’eliminazione delle passioni, nella pittura come nella danza, è sostituita dal rigore tecnico, dalla tenacia e dalla decisione diretta a ottenere precisi risultati tecnici, appropriati alla performance individuale.
Il rimando continuo al sentimento e la fredda risolutezza della tecnica impostano i valori della dicotomia che regge l’impianto formale e rende originale la ricerca di Silvia Rastelli. Le sue riflessioni vibrano in assonanza con le energie della luna rossa: la cangiante superficie lunare specchia sul suo corpo le forme, i colori degli oceani, delle foreste, dei deserti, senza mai entrare in contatto diretto con loro, ma sfiorandoli e attirandoli a se con il magnetismo della sua forza.
Cenni biografici
Silvia Rastelli nasce a Piacenza nel 1983. Fin dalla giovane età inizia i suoi studi in vari campi artistici e in particolare si dedica alla pittura e alla danza. Consegue due lauree presso l’Accademia di Brera di Milano e contemporaneamente studia danza classica ballando come solista e performer.
Silvia espone in svariate mostre personali in Italia e all’estero (Kiev e Parigi) e nel 2012 nei DOCKS dell’Arsenale di Venezia in concomitanza con la 13° Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia. Il percorso artistico di Silvia è segnato dalla presenza di vari curatori tra i quali Stefano Fugazza, Daniele Usellini, Silvia Fabbri, Maria Flora Giubilei e Fortunato D’Amico. Attualmente Silvia vive e lavora nella campagna piacentina coltivando, ogni giorno, la sua dedizione per le arti.
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INFORMAZIONI
Musei di Nervi - Raccolte Frugone
Villa Grimaldi Fassio - Via Capolungo 9, 16167 Genova Nervi
Tel. 010 322396 fax 010 3200333
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.raccoltefrugone.museidigenova.it
Orari di apertura: martedì - venerdì 9-19; sabato - domenica 10-19
Ingresso mostra: Intero € 5,00 - Ridotto € 4,00
Info e prenotazioni visite guidate: 010 3726025 / 010 5574739