WITJAI, il gene verde della razza umana

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Genova, fino al 21 settembre 2018, Castello D'Albertis, Museo delle culture del mondo - La mostra "WITJAI il gene verde della razza umana" è parte del progetto Witjai, “io esisto”, una mostra fotografica e un libro risultato di un lungo percorso, che l’artista e fotografo Gianluca Balocco ha iniziato nella foresta amazzonica. In Ecuador ha conosciuto il popolo Shuar e le sue relazioni ancestrali con il genere vegetale.

Un mondo dove “Nulla vive per se stesso e tutto è in relazione con tutto”: come le piante, l’uomo, anche se inconsapevole, può esistere solo all’interno di un sistema di connessioni con l’ambiente naturale in cui vive. Dai viaggi di Gianluca Balocco in Ecuador tra il 2014 e il 2016 e dal suo incontro con le popolazioni Shuar, nasce l’opera Witjai, "io esisto".

La mostra "WITJAI il gene verde della razza umana" espone circa 40 fotografie frutto della collaborazione con clan e famiglie indigene e le affianca ad oggetti Shuar arrivati a Genova nel 1892, in occasione del quarto centenario colombiano, che oggi sono parte delle collezioni etnografiche del museo.

La maggior parte delle fotografie è costituita da ritratti in cui i soggetti si mostrano "armati delle proprie piante", impugnate come elementi di lotta in difesa della loro cultura, identità, esistenza e della foresta in cui vivono. Balocco non ha usato un set fotografico e non ha fatto ulteriori modifiche tecniche, in modo che gli Shuar fossero liberi di esprimersi e il risultato fosse autentico e spontaneo.

L’opera nella sua totalità è un ritratto collettivo di un popolo che considera piante, alberi e radici esseri sacri e intelligenti, messi a disposizione dell’uomo dal pianeta affinché possa purificarsi, curarsi, nutrirsi e vivere. Osservando le immagini diventa evidente che "nulla vive per se stesso e tutto è in relazione con tutto": l’uomo condivide il 26% del suo DNA con le piante e può esistere solo all’interno di un sistema di connessioni con l’ambiente naturale in cui vive.

Gianluca Balocco

Artista - fotografo, usa la fotografia come strumento scientifico in progetti definiti al limite tra la biologia evoluzionista e l’antropologia contemporanea ispirata al pensiero sull’anacronismo storico di George Didi-Hubermann. Da alcuni anni privilegia i temi di un’ecologia che parte dalla consapevolezza delle relazioni sistemiche necessarie alla vita e all’evoluzione dell’uomo, il tutto volto a sottendere anche una riflessione su sostenibilità, inquinamento ambientale, problemi energetici, futuro del Pianeta.

Nella costruzione dei suoi set fotografici, spesso di impostazione concettuale, l’ambiente umano e sociale viene rivisitato attraverso una visione sistemica che lo connette al mondo intelligente vegetale per rivelarsi nella propria accezione anacronistica. In questo modo, la fotografia è lo straordinario medium che può raccontare e rivelare il valore della biodiversità e della vita come un microscopio per un biologo.
(www.gianlucabalocco.com)

EVENTI COLLATERALI

Giovedì 14 giugno, ore 18
Conoscenza è un sentiero che ha un cuore: perché condividere la cosmovisione indigena oggi è vitale.
Incontro con Grazia Francescato, leader ambientalista, giornalista, scrittrice.
Come ambientalista, Grazia Francescato si è ritrovata più volte, negli scorsi decenni, a fianco dei popoli indigeni dell'America Latina per difendere la foresta e la loro identità culturale minacciate dall'assedio del cosiddetto 'progresso'. E ha capito perché comprendere la loro cosmovisione tradizionale, basata sulla relazione profonda tra gli esseri umani e Madre Terra, sia per tutti noi una necessità urgente, un salto di qualità della coscienza collettiva per uscire dal 'malpasso' che minaccia il pianeta e la nostra stessa sopravvivenza.

INFORMAZIONI

Musei Civici di Genova - Castello D’Albertis, Museo delle Culture del Mondo
Tel. 010 2723820
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web www.museidigenova.it

ORARIO
martedì - mercoledì e venerdì: 10-18
giovedì: 13-22
sabato e domenica: 10-19 (ultimo ingresso ore 18)
Chiuso: lunedì