del DLF al Centro Bocciofila dell’Ortica. Milano, 6 gennaio 2016 - Il tempo scorre regolarmente, anche se a volte ci sembra non mantenere costantemente la medesima velocità, ma questo dipende dal nostro stato d’animo, che spesso ci fa percepire tutto ciò che ci circonda in diverse dimensioni. Sembra ieri che eravamo qui a festeggiare l’analoga ricorrenza, l’Epifania.
Il Dopolavoro Ferroviario di Milano, da quattro anni a questa parte, ha ripreso ad onorare le vecchie tradizioni, come la rinomata Befana del DLF. Per i ferrovieri che hanno i bambini ancora piccoli, è una festa veramente eccezionale, in cui sembra di essere tornati indietro nel tempo, a rivivere dei bei ricordi.
I bambini sanno in anticipo che arriverà la Befana e sanno bene di dover mandare la letterina alla sede DLF Milano per essere inseriti nell’elenco dei partecipanti.
Pomeriggio del 6 gennaio, sesto giorno del nuovo anno 2016, il Centro Bocciofila dell’Ortica è in gran fermento, gli organizzatori sono indaffarati nell’allestimento della sala denominata “il salone delle feste”, elegantemente arredata, tavoli e sedie allineati, tendaggi in rosso porpora, un piccolo palcoscenico e dall’alto ciuffi di strisce sfavillanti che scendono e sembrano muoversi a tempo di musica, giacché con l’inizio della festa è costantemente diffusa, ed i riflessi dei raggi delle luminarie producono l’effetto di stelle filanti.
Dalle quinte fuoriescono due personaggi “Attori/Animatori” di nome Caramella e Giambellino, vestiti da clown. Chiamano a raduno tutti i bambini che, attraverso prove da superare e sfide da affrontare dovranno sconfiggere il cattivo che ha rapito la Befana.
Gli animatori spiegano ai bambini la trama del fantastico racconto e consegnano l’arma - una spada gonfiabile - con cui devono affrontare il cattivo “CARBONUS”.
Tutti i bambini sono partecipi e combattivi per sconfiggere il feroce nemico; in questo racconto come in tutte fiabe il bene vince sempre sul male, anche i nostri eroi hanno vinto la loro battaglia e hanno liberato la Befana.
Intermezzo. Gli Animatori invitano tutti, piccoli e grandi alla tavola imbandita, alquanto ricca di: panini, tramezzini, crostate, panettone, pandoro, bevande in quantità, e per i più grandi, vino bianco e rosso.
Dopo questa pausa ristoratrice riprende il programma. La Befana, un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia, brutta e gobba, con il naso adunco ed il mento aguzzo, vestita di stracci, un cappellaccio in testa e le scarpe rotte, è coperta di fuliggine, perché entra nelle case attraverso il camino e, come dicono le leggende, porta i doni ai bambini buoni.
E’ giunto il momento della tradizionale calza ed i magnifici doni della Befana. Una strana atmosfera si annuncia, si abbassano le luci, si sente una musica a bassissimo volume che adagio aumenta e, dal lato opposto al palcoscenico, si sente il classico cigolio di una porta che si apre. Nel semi-buio una figura compare, accompagnata da due paggi, piano-piano le luci s’illuminano ed ecco la grande sorpresa, non solo per i bambini ma anche per i grandi.
Doppia sorpresa per i grandi nel riconoscere chi impersona la Befana, che altri non è che il più arzillo tra gli anziani colleghi della quarta età, Vincenzo. Una bambina vicino mi ha detto: Senta un po’ ma la Befana si chiama Vincenzo? Allora è un Befano!
La Festa della Befana 2016 ha raggiunto il massimo dei consensi, a testimonianza di ciò il grande entusiasmo, l’allegria che si leggeva negli occhi dei bambini, la partecipazione dei genitori, degli zii, dei nonni, tutti attenti e consapevoli.
Inesorabilmente le lancette dell’orologio segnano il tempo, la festa è finita, cordialmente un abbraccio a tutti e con i buoni auspici di rincontrarci il prossimo anno con lo stesso spirito di serena fratellanza ed onorare tutti insieme le nostre tradizioni.
Con la certezza di esprimere il pensiero dei partecipanti piccoli e grandi, complimenti al coordinatore Stefano Scuncia, anima dei festeggiamenti, ed allo Staff Organizzativo del Dopolavoro Ferroviario di Milano, grazie e Buon Anno a tutti!
INFORMAZIONI
Sante Mazziero
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