LA BEFANA IN BALERA

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Milano, 6 gennaio 2017 - La Befana porta via con sé tutte le feste, questa è l'espressione tradizionale; a noi però ha lasciato un segno d’allegria e di serenità. Alla Balera dell’Ortica, il pomeriggio del 6 gennaio 2017, l'aria che si respira è quella della festa... La grande sala è gremita: tanti bambini accompagnati dai genitori e da altri famigliari, quindi una platea di circa 200 partecipanti; tutto è pronto: lunghe file di tavoli con tanto di stoviglie attendono il conviviale banchetto.

Dal piccolo palco vengono presentati gli animatori che ne inventeranno di tutti i colori, c’è inoltre il duetto musicale “Taka Banda”, non manca nulla per trascorrere un pomeriggio da non dimenticare. Il Presidente del DLF Milano, Pino Tuscano, ci dà il benvenuto ed esprime un particolare augurio di prosperità per il novello anno 2017: “un caloroso abbraccio a tutti i bambini e che la Befana non porti carbone ma dei magnifici doni. Buon pranzo a tutti!”

INIZIA LA COMPLICATISSIMA ED ALLEGRA AVVENTURA

Strani presagi inducevano a pensare che qualcosa stesse per interrompere la lieta giornata: “la Befana è sparita! Tutti i bambini a rapporto con le animatrici Priscilla e Braghella. La situazione è complicata... bisogna studiare un piano... si vocifera che l'Esercito dei Carbonus sia nei paraggi... non c'è tempo da perdere!”

Attraverso prove, giochi e sfide, piccoli e grandi si sono uniti alla ricerca della Befana! Per sdrammatizzare la situazione, poi, i grandi hanno messo in scena un’improvvisazione teatrale de La Bella addormentata nel bosco. Da questa trama è venuta fuori una simpatica parodia, impersonata dagli stessi genitori nei diversi ruoli: le tre fatine, la regina cattiva, la strega malefica, la principessa Aurora che, punta dal becco di un uccellino, si è addormentata; e il principe, cui è giunta la notizia, che ha raggiunto la bella nel bosco per risvegliarla con un magico bacio (tutte le fiabe hanno un fine lieto). Grande entusiasmo in tutta la sala.

Allo stesso tempo proseguiva l’affannosa ricerca della Befana attraverso i più innovativi mezzi di comunicazione, di cui molti bambini sono utilizzatori disinvolti (eh già, intorno a loro, ovunque guardino, vedono persone che si collegano in Internet, parlano al cellulare, consultano i tablet; ormai i bambini passano dalle prime paroline buffe a quelle complicatissime come chattare, navigare, googlare, ecc.).

I bambini erano preoccupati perché, nonostante i numerosi messaggi inviati, la Befana non dava segno di vita. Alla fine si è saputo che si era addormentata in bagno mentre si ritoccava il trucco... povera vecchietta in questi giorni è super affaticata, ecco quindi perché non rispondeva agli SMS. Però l’Esercito dei Carbonus, bene aggiornato sulle nuove tecnologie della comunicazione e dei trasporti, a questo punto ha potuto realizzare il suo criminoso progetto: il rapimento della Befana!

I bambini hanno messo in allarme tutti i mezzi d’informazione. Hanno interpellato persino RAI 3, il programma “Chi l’ha visto”, attraverso il quale hanno intercettato il percorso ed il luogo dove era stata portata. Intanto il gruppo operativo ha pensato di chiedere aiuto all’Ente Spaziale NASA di Houston, il quale, in comunicazione con l’A.S.I. Agenzia Spaziale Italiana, ha informato l’Astronauta Samantha Cristoforetti dell’accaduto, la quale immediatamente ha fornito alla base una mappa con i punti essenziali per prelevare la Befana, che si trovava molto lontano, nientemeno che nei paraggi di Serbarius a Carbonia in Sardegna, presso un grande magazzino di carbone della miniera di Bacu Abis, ancora addormentata.

La Befana stessa al suo risveglio si è resa conto del ritardo accumulato, ed era preoccupata di non poter arrivare a tempo ai suoi appuntamenti. Si sono prodigati tutti per trovare un mezzo veloce che dal punto in cui si trovava potesse raggiungere il Centro Bocciofila dell’Ortica.

Con un razzo spaziale a corto raggio, per modo di dire, in pochi secondi il prezioso carico è arrivato all’aeroporto di Linate, poiché l’area della Balera non era sufficiente per farvi scalo. All’aeroporto tutto era già predisposto, come per un “pit-stop” di Formula Uno, per l’inserimento di una capsula ultrasonica alla scopa della Befana che in un baleno ha raggiunto il centro dei festeggiamenti.

Tutto ad un tratto abbiamo udito un sibilare armonioso, si sono spalancate le porte ed è entrata finalmente la regina della festa, accompagnata da due paggi e da grandi esclamazioni: “Sì, sì! E’ proprio lei!”. Dopo le peripezie subite, tutti si aspettavano di vedere una specie di automa, vestito con tuta fosforescente, contornato di led luminosi intermittenti, scortato da due alieni... E invece no, era quella che conosciamo bene tutti, piccoli e grandi, la Befana con la “B” maiuscola, la nostra: brutta, gobba, vestita di stracci, un cappellaccio, il sacco sulle spalle, un bastone che l’aiuta a camminare e la classica scopa con la quale si sposta. Era la Befana che amiamo, che ci fa vivere il presente e ricordare il passato con le nostre tradizioni, che sono ricche di significato, di fede, di fratellanza e di generosità.

Nel mondo delle Befane c’è un grande fermento, tutte continuano ad osservare sbigottite nella grande sfera magica ciò che succede sulla Terra, tutto sta evolvendosi troppo rapidamente e la tecnologia la fa ormai da padrona. Le Befane moderne, grazie alle tecnologie spaziali, possono ormai viaggiare a velocità ultrasonica come i nostri astronauti.
Fortunatamente però, sono ancora molte le letterine che arrivano sino a loro! Dal canto nostro, e per la gioia dei bambini, pensiamo che essere aggiornati ai tempi moderni è favoloso. Staremo vedere come sarà la Befana il prossimo anno, siamo fiduciosi che, comunque vada, il valore simbolico sarà sempre di grande attualità.

Infine, è arrivato il momento tanto atteso da tutti i bambini, la Befana ha estratto dal suo sacco un registro su cui sono segnati i corrispettivi, lo ha consegnato ad uno dei suoi paggi al quale ha raccomandato di scandire bene i nomi su scritti ad alta voce, intanto che l’altro paggio consegnava i magnifici doni, ben distinti tra femminucce e maschietti; la Befana, con l’augurio di rivederci il prossimo anno, ha consegnato così le fatidiche calze.
Si è conclusa gioiosamente questa splendida giornata e, come di consueto, un caloroso ringraziamento va a tutto lo staff organizzativo del Dopolavoro Ferroviario di Milano.

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