Aulularia (La Pentola d'oro)

LA COMPAGNIA

Il nucleo portante della Compagnia dell’Associazione Culturale La rOsa dei 20 (ci piace chiamarci in realtà La Compagnia della rOsa), proviene da una esperienza ventennale di palcoscenico maturata all’interno di un’altra associazione culturale montanarese la cui esperienza si era con il tempo ormai esaurita. Nel mese di agosto del 2009, nella nuova veste e sotto il nome della rOsa, che ha adottato scopi e strategie artistiche di più ampio respiro, la Compagnia della rOsa ha condotto un’intensissima attività in campo teatrale.

Il cavallo di battaglia della rOsa è stato La Cena dei cretini che ha avuto un grandissimo successo in vari spazi e teatri del torinese e del canavese e che ci viene, di volta in volta richiesta in replica. Grande successo anche per la Passio Domini secundum rOsam, dramma incentrato sulla passione di Cristo, che di anno in anno arricchisce ed aumenta il testo e le scene proposte e gli spazi in cui viene proposta e rappresentata.

Sul fronte della commedia l’attività di spettacolo è proseguita con diversi successi di pubblico: Si piglia chi si somiglia, commedia musicale tutta “fatta in casa”, Uomini sull’orlo di nervi di Galli e Capone, e, recentemente Aulularia, riadattamento di una delle più famose opere del commediografo latino Plauto. L’impegno della compagnia si è poi distinto in ambito sociale con lo spettacolo I nuovi santi, dimenticati, che tratta la delicata tematica delle morti sul lavoro e che è stato inserito nella “Settimana della sicurezza” in ricordo del tragico rogo della Thyssen di Torino in collaborazione con l’Associazione torinese “Sicurezza e Lavoro”.

Si piglia chi si somiglia e Uomini sull’orlo di una crisi di nervi hanno avuto riconoscimenti in concorsi-rassegna per le categorie: miglior attore protagonista, non protagonista, regia e scenografia.

AULULARIA, un testo antico ma sempre attuale

È la commedia più famosa del grande commediografo latino Plauto, indiscusso capolavoro del teatro classico. Protagonista è il vecchio avaro Euclione, che, scavando nella sua abitazione, rinviene una pentola colma d'oro, e da quel momento è terrorizzato che gli venga rubata; per scongiurare tale pericolo, sospettando dei servi e di chiunque si avvicini alla sua casa.

Quando Megadoro, anziano anche lui ma ricco e benestante, si dimostra disposto a sposare la giovane figlia di Euclione (Fedria) anche senza dote, l'avaro accetta, ma comincia presto a sospettare che la richiesta di matrimonio abbia per fine il progetto di sottrargli la pentola.

I cuochi; Antrace e Congrione, capeggiati dal buon Strobilo, sono impegnati nei preparativi per le nozze, entrano ed escono dalla sua porta carichi di vivande, diventano per Euclione motivo di sospetto. Potrebbero scoprire la pentola piena d'oro.

Fra accessi d'ira e di sconforto, egli decide allora di spostare la pentola e di seppellirla nel santuario della Buona Fede. La serva Stàfila fa sapere, nel frattempo, che queste nozze sono assai difficili da farsi, poiché Fedria è incinta del giovane Liconide, nipote dello stesso Megadoro. Liconide, infatti, confessa allo zio di esser stato con la ragazza, ottenebrato dai fumi dell'alcol e così facendo ottiene che egli rinunci al matrimonio. Liconide stesso è intenzionato a chiedere la mano di Fedria. Pitodico, il servo fedele di Liconide, sempre attento a tutto ciò che succede, origlia un discorso del vecchio Euclione circa il nascondiglio in cui metter la pentola.

E ora che il tesoro sembra esser svelato... Che altro succederà?

NOTE DI REGIA

Portare sulla scena un testo di 2.250 anni fa è una sfida importante ed impervia allo stesso tempo. Come trasportare la comicità sfrenata di Plauto nei canoni della comicità moderna? Il percorso parte dallo studio dell’autore e della commedia specifica analizzando uno ad uno i luoghi in cui l’autore si diverte ad interagire con il pubblico, dove colloca le gag e innesca i paradossi dell’intreccio per poter idealmente trasportare quella comicità in un linguaggio moderno senza togliere alla commedia il suo spirito originario.

I personaggi, fortemente caratterizzati, contribuiscono alla verve comico-brillante. La commedia non è ambientata nel suo scenario originale l’Atene del tempo dei romani ma sospesa in una ideale città di quella culla della civiltà dove la cultura ha avuto origine, sulle sponde di quel “mare nostrum” che ha forgiato la nostra identità.

Regia: Roberto BENA
Scenografia: Marco MANCIN
Tecnico luci e suono: Daniele ZAFFARONI
Assistente tecnico: Emanuele SESSA

GLI ATTORI

• Euclione, Francesco Fratarcangeli
• Stafila, Daniela Ventura
• Liconide, Marco Mancin
• Pitodico, Chiara Vercellini
• Megadoro, Roberto Bena
• Eunomia, Renata Vitali
• Strobilo, Nicholas Bena
• Fedria, Elisa Scalas
• Congrione, Romina Braggion
• Il Lare, Tiziana Lugli
• Antrace, Alessandro Brondi
• Un servo, Emanuele Sessa

INFORMAZIONI

Associazione culturale La rOsa dei 20

Via Caviglietti 2, 10017 Montanaro (TO)
Cell. 349 1979020 - 340 7258445
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.larosadei20.org