Reggio Emilia, fino al 28 giugno 2015.
A Palazzo Magnani di Reggio Emilia una grande mostra su Piero della Francesca. Cento opere che vedono accanto al Maestro di Sansepolcro, i grandi protagonisti della teoria e della pratica del disegno prospettico e architettonico dei secoli XV-XVI: Lorenzo Ghiberti, Leon Battista Alberti, Ercole de’ Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Francesco di Giorgio, Albrecht Dürer, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Amico Aspertini, Michelangelo, e molti altri.
Mostra a cura di Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro, Luigi Grasselli.
Vi sono personaggi, nella storia dell’arte, che sono portatori di novità tali da innescare una vera e propria rivoluzione. Uno di questi è sicuramente Piero della Francesca che è protagonista della mostra “PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza”, curata da Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro e Luigi Grasselli, in programma a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dal 14 marzo al 28 giugno 2015.
Attorno al Maestro di Sansepolcro aleggia da sempre un velo di mistero e di enigmaticità dovuto sia ai pochi documenti che lo riguardano, sia alla singolarità del suo linguaggio espressivo che coniuga, magicamente in equilibrio perfetto, la plasticità e la monumentalità di Giotto e Masaccio con una straordinaria capacità di astrazione e sospensione. Un’essenzialità e purezza di forme che trovano fondamento nei suoi interessi matematici e geometrici mirabilmente espressi nei trattati che ci ha lasciato: l’Abaco, il Libellus de quinque corporibus regularibus, il De Prospecitva pingendi e il da poco scoperto Archimede. Ed è proprio su questi preziosi testimoni dell’opera scritto-grafica di Piero, in specie sul De prospectiva pingendi, che la mostra di Palazzo Magnani prende corpo.
“PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza” presenta la figura del grande Maestro di Sansepolcro nella sua doppia veste di disegnatore e grande matematico. Per l’occasione è riunito a Palazzo Magnani - fatto straordinario, per la prima volta da mezzo millennio - l’intero corpus grafico e teorico di Piero della Francesca: i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi (conservati a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi, Parma, Reggio Emilia) i due codici dell’Abaco (Firenze), il Libellus de quinque corporibus regularibus (Città del Vaticano) e Archimede (Firenze).
Ma la mostra non è ‘solo’ l’occasione, prima e unica, per ammirare tutte insieme le opere grafiche del Maestro di Sansepolcro (evento, di per sé, straordinariamente importante per gli studiosi d’ogni Paese); essa è anche un viaggio straordinario nel Rinascimento, unicità italiana che ha influenzato per secoli l’arte e il sapere dell’Occidente (e non solo) producendo i più grandi capolavori, oggi icone insuperate, della cultura figurativa mondiale e dell’immaginario collettivo.
Un viaggio, commentato nell’audioguida da Piergiorgio Odifreddi, conduce il visitatore tra le opere grafiche e pittoriche di Piero (è esposto il suo magnifico affresco staccato del “San Ludovico da Tolosa” del Museo di Sansepolcro) e tra i capolavori pittorici e grafici di altri grandi maestri del XV e XVI secolo quali Lorenzo Ghiberti, Ercole de’ Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Francesco di Giorgio, Albrecht Dürer, Bernardo Zenale, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Amico Aspertini, Michelangelo, e molti altri; opere concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere (Sbb-Pk Staatsbibliothek di Berlino, Bibliothèque Municipale di Bordeaux, Bibliothèque Nationale de France, British Museum, British Library, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Galleria Nazionale dell'Umbria, Musei Vaticani, Biblioteca Medicea-Laurenziana, Biblioteca Nazionale di Firenze, Biblioteca Ambrosiana, Biblioteca Palatina di Parma, Galleria Estense di Modena, Museo Comunale di Sansepolcro... solo per citarne alcune).
Fulcro dell’esposizione è l’esemplare del De Prospectiva Pingendi della Biblioteca “Panizzi” di Reggio Emilia, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera prospettica di Piero della Francesca. Il manoscritto, opera di un copista, reca numerose correzioni, note marginali ed estese aggiunte di mano di Piero. Esso fa fede del lavoro di continua revisione del testo e ospita nei suoi 110 fogli numerosi disegni di mano dell’artista: linee sottilissime che solcano le pagine del codice a illustrazione del testo, manifestando la straordinaria perizia grafica dell’autore.
I cosiddetti “maestri della prospettiva”, ossia gli intarsiatori, fondarono la propria arte sul repertorio di temi e di immagini contenuto nel trattato e l’amicizia fraterna che legava Piero ai fratelli Lorenzo e Cristoforo Canozi da Lendinara, intarsiatori per eccellenza, fu degna della menzione di Luca Pacioli. Albrect Dürer dimostra in più luoghi dei suoi scritti la conoscenza del trattato di Piero, mentre Daniele Barbaro compilò addirittura gran parte del suo celebre trattato prospettico (1569) seguendo il De Prospectiva Pingendi.
Se risale solo a Constantin Winterberg (1899) la notizia - mai dimostrata né rintracciata - che Leonardo, dopo aver saputo da Pacioli che Piero aveva compilato un trattato di prospettiva, rinunciò a redigerne uno suo, è però un fatto non trascurabile per la fortuna dell’opera maggiore pierfrancescana che si sia voluto sottolinearne l’eccezionalità e la novità con un paragone eccellente, che pone Piero teorico al di sopra di tutti i pittori prospettici della sua epoca.
Le opere presenti in mostra - un centinaio tra dipinti, disegni, manoscritti, opere a stampa, incisioni, sculture, tarsie, maioliche e medaglie - accompagnano il visitatore in un percorso che segue a grandi linee le tematiche affrontate nei capitoli del De Prospectiva Pingendi e attraversare le sale è un po’ come sfogliarne le pagine. Si inizia dai principi geometrici e si prosegue con le figure piane, i corpi geometrici, l’architettura, la figura umana, la proiezione delle ombre e l’anamorfosi.
La mostra è inoltre concepita come uno strumento e una “macchina didattica” che consente di entrare nell’arte e nella creatività di questo singolarissimo artista. I disegni del trattato sono trasformati in modelli tridimensionali per illustrare al meglio la logica delle loro costruzioni geometriche, mentre una serie di macchine matematiche dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia riproducono scientificamente gli strumenti della bottega dell’artista rinascimentale, permettendo al visitatore di toccare con mano e comprendere gli accorgimenti tecnici adottati dai pittori per sfruttare creativamente gli inganni della visione.
Suggestive installazioni multimediali sono parte integrante del percorso di mostra. Alcuni apparati multimediali e app di navigazione in realtà aumentata permettono di comprendere meglio la celebre “Città ideale” di Urbino, uno dei capolavori della prospettiva rinascimentale, necessario complemento della trattatistica prospettica.
Per la realizzazione di questi supporti la Fondazione Palazzo Magnani si è avvalsa della preziosa collaborazione scientifica di Imago rerum team/Università Iuav di Venezia/dCP Dip. Culture del Progetto, del DICEA (Dip. Ingegneria Civile Edile e Architettura) e del DII (Dip. Ingegneria del'Informazione) dell'Università Politecnica delle Marche - con la partecipazione della Soprintendenza SBAE Marche - e di Cr-Forma di Cremona che ha condotto le analisi scientifiche sul codice reggiano del De prospectiva pingendi.
È inoltre consultabile in mostra la Biblioteca digitale tematica sui Codici del De prospectiva pingendi a cura del Museo Galileo di Firenze.
La mostra si svolge in Palazzo Magnani che tuttavia è al centro di una rete di luoghi e segni che coinvolgeranno l’intera città. Infatti, parte integrante del percorso di mostra è la Basilica di San Prospero dove gli stalli del coro cinquecentesco focalizzeranno l’attenzione sulla produzione emiliana di tarsie lignee. Atra tappa, rivolta principalmente alle scuole, è l’allestimento presso la sede modenese dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di una nutrita sezione dedicata alle macchine matematiche che è interessata da laboratori didattici per bambini, adolescenti e adulti.
“PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza” è dunque un appuntamento imperdibile, di rilevanza internazionale, che consente di comprendere il linguaggio espressivo di Piero della Francesca - “Monarca a li dì nostri della pictura e architectura” come lo definì Luca Pacioli nella Divina proportione (1509) -, e di decifrare i codici di lettura della sua opera, gettando nuova luce su un artista che ha tramutato la scienza in arte e che ha saputo influenzare, a distanza di tempo, le Avanguardie del primo Novecento e la pittura Metafisica.
In occasione di Expo le mostre “Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza” di Palazzo Magnani, “Leonardo 1452-1519” in programma a Palazzo Reale di Milano dal 15 aprile al 19 luglio 2015 e “Arte lombarda dai Visconti agli Sforza” Palazzo Reale Milano dal 12 marzo 2015 al 28 giugno 2015, hanno attivato una collaborazione che prevede una scontistica reciproca sui biglietti di ingresso.
PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza
Palazzo Magnani Reggio Emilia dal 14 marzo al 28 giugno 2015
Realizzata con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nell’ambito degli eventi culturali Expo Milano 2015.
La mostra è uno degli appuntamenti principali del progetto di “Reggio Emilia per Expo 2015” promosso dal Comitato locale che riunisce le istituzioni del territorio reggiano".
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Palazzo Magnani
Biglietteria tel. 0522 454437 - 444446
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.palazzomagnani.it
Clicca per INGRESSI E ORARI
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Tel. 049.663499
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.studioesseci.net
Orari
- Dal 24 aprile al 28 giugno 2015 dal martedì al giovedì 10.00/19.00 - venerdì e sabato 10.00/22.30 - domenica 10.00/20.00, Lunedì solo per le scuole
Orari Basilica di San Prospero
- Mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 10.00 /12.00
- Domenica 16.00 / 18.00
Mostra Macchine Matematiche Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
MODENA nella sede di Via Camatta 15.
Alcuni dei modelli esposti nella mostra sono di proprietà dell’Università di Modena e Reggio Emilia che li ha messi a disposizione a titolo gratuito. Gli insegnanti delle scuola secondarie superiori interessati ad abbinare alla vista della Mostra di Piero a Reggio Emilia un laboratorio didattico sulle macchine della prospettiva sono invitati a contattare l’associazione Macchine Matematiche cell. 340 7012734, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.macchinematematiche.org