Il 10 luglio 1944, 76 anni fa, la stazione ferroviaria di Cremona ed i rioni S. Ambrogio e Porta Milano vennero colpiti da un violento bombardamento che causò molte vittime fra i ferrovieri e gli abitanti dei rioni. Inverno 2020, il mondo intero è stato travolto dalla pandemia covid-19, la città di Cremona e la regione Emilia Romagna sono state particolarmente colpite.
Il Dopolavoro Ferroviario di Cremona-Mantova e il Comune di Cremona, nel rispetto delle norne imposte dalla pandemia, il giorno 10 luglio 2020 hanno commemorato le vittime dei tragici eventi.
Alle ore 9.45 appuntamento a Cremona per la cerimonia al monumento ai ferrovieri caduti, in Via San Francesco d'Assisi. Dopo gli interventi delle autorità, benedizione da parte di Don Carlo Rodolfi del monumento e della corona di alloro. Alle ore 10.30, nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio, SS. Messa in suffragio delle vittime.
Commemorate le vittime del bombardamento del '44. Omaggio ai morti per Covid-19
Rinnovato venerdì 10 luglio 2020 il ricordo di tutte le persone morte a causa del bombardamento che colpì duramente Cremona 76 anni fa. La cerimonia, organizzata dal Comune e dall’Associazione DLF Cremona-Mantova, presenti le autorità civili e militari ed i rappresentanti delle associazioni partigiane, d’arma e combattentistiche, si è tenuta davanti al monumento dedicato ai ferrovieri caduti in Via S. Francesco d’Assisi, dove è stata esposta una grande foto del bombardamento. Quest’anno è stato reso omaggio non solo alle vittime del ‘44, ma anche a tutti coloro che hanno perso la vita nella più grande tragedia che ha colpito profondamente la città di Cremona dalla fine della seconda guerra mondiale, la pandemia da Covid-19.
La commemorazione è stata introdotta dal Presidente del DLF Cremona-Mantova, Virgilio Ferrari. A seguire, Giorgio Rampi, Consigliere DLF, consigliere comunale a Malagnino e consigliere ANFFAS Cremona Onlus, ha portato la sua testimonianza di volontario che nei mesi scorsi, come tanti altri cremonesi, si è prodigato per aiutare e sostenere i più fragili, in particolare gli anziani e i disabili.
Ha preso infine la parola il sindaco Gianluca Galimberti. Nel suo intervento, Galimberti, andando con la mente al ricordo del fratello della nonna deceduto sotto il bombardamento del luglio del ‘44 e alla febbrile attesa di notizie del congiunto, ha sottolineato come spesso, nei momenti drammatici, “all’attesa si accompagni purtroppo il dolore”. “Così - ha aggiunto il sindaco - è avvenuto anche nei tre lunghi mesi dell’emergenza sanitaria e del conseguente lockdown, con i propri cari ricoverati in ospedale, certamente ben accuditi, ma che non era possibile non solo abbracciare, ma nemmeno vedere, rimanendo in attesa di notizie sulle loro condizioni, notizie che a volte hanno causato profondo dolore”.
Dopo il discorso del Sindaco è stata deposta una corona d’alloro da parte delle autorità presenti ed il parroco di Sant’Ambrogio, mons. Carlo Rodolfi, ha impartito la benedizione. La corona è stata successivamente portata sotto la lapide, collocata su un edificio di quella che un tempo era conosciuta come Porta Milano, ora Piazza Risorgimento, e che reca la seguente epigrafe: Come questa pietra immutabile il ricordo ed il compianto per i cremonesi vittime innocenti di bombardamento aereo vivranno eterni ammonendo pace tra i popoli.
In rappresentanza del Comune, sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti, gli Assessori Rodolfo Bona, Barbara Manfredini e Simona Pasquali. La cerimonia si è chiusa nell’adiacente chiesa di S. Ambrogio dove è stata celebrata la SS. Messa in suffragio di tutti coloro che perirono sotto le bombe.
10 luglio 2020
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