DIGITAL LIFE 2013

Cultura e Spettacolo
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Romaeuropa è arte con la mostra Digital Life 2013, dal 10 ottobre al 10 dicembre al MACRO Testaccio e al MAXXILIQUID LANDSCAPES.

Roma, fino all'8 dicembre a Macro Testaccio e Opificio Telecom Italia. Fino al 10 novembre a MAXXI.

Romaeuropa è arte con la mostra Digital Life 2013, fulcro tecnologico del Festival, alla sua quarta edizione con il titolo Liquid Landscapes e 27 opere in mostra dal 10 ottobre al 10 dicembre al MACRO Testaccio e al MAXXI, selezionate dal comitato artistico coordinato da Monique Veaute assieme ad Alain Fleischer e Daniele Spanò.

GLI ARTISTI 

Installazioni multimediali, ambienti sonori, opere interattive, incontri, in un percorso in cui “denominatore comune è il paesaggio, con i suoi mutamenti ed evoluzioni, - spiegano Veaute e Spanò -, un paesaggio liquido, intangibile e multiforme, di cui si fa l’esperienza non solo attraverso la visione, ma una serie di dati elaborati digitalmente che si sommano di continuo a quelli ottenuti dall'esperienza cognitiva. Una realtà non solo aumentata, ma estesa e fluida, dove la rielaborazione delle immagini e dei suoni diviene parte integrante di un insieme complesso e ottenuto dalla stratificazione dei linguaggi e degli stati emotivi”.

Partner dell’edizione 2013 è non a caso Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains, centro di eccellenza per la produzione artistica legata al mondo del digitale, che corealizza il progetto - prodotto da Fondazione Romaeuropa in partnership con Telecom Italia e creato su impulso della Regione Lazio - con MACRO Comune di Roma, in collaborazione con MAXXI.

Unica opera attesa al MAXXI la nuova creazione di Daniele Puppi, artista friulano attivo tra Roma e Londra, che proporrà un lavoro creato appositamente per Digital Life, un dialogo tra immagine, spazio espositivo e mezzo artistico, mentre occupano i due capannoni del MACRO Testaccio le due sezioni:

Romaeuropa è arte con la mostra Digital Life 2013, dal 10 ottobre al 10 dicembre al MACRO Testaccio e al MAXXIThe World You Know, sulla città e i suoi mutamenti, con l’installazione interattiva L’empire di Aurelien Vernhes e Lermusiaux, che gioca sull’impatto della presenza umana sui luoghi; Mutations of matter di Carlos Franklin e Roque Rivas, rivisitazione della città di New York in musica e video; Ground di Ryoichi Kurokawa, frammentazione e distorsione digitale di immagini di territori investiti dai conflitti bellici; Ligne Verte di Laurent Mareschal, ancora sul tema del conflitto, dove il muro che separa Israele dai territori palestinesi è distrutto dall’intervento della natura; La Terre Outragé, lungometraggio dell’israeliana Michale Boganim, in cui, a Chernobyl, la natura torna a impossessarsi dello spazio strappatole dall'uomo; Monade del francese Alexander Maubert, un nuovo modo di pensare la città, tra le piccole comunità dell’America Latina; RBSC.01 di Mattia Casalegno, un bizzarro congegno autosufficiente in bilico tra impastatrice e ghigliottina; In Nubius project room 169,23 m3 di Marco Maria Scifo, osservazione e studio degli habitat, umano e animale, restituita per mezzo di proiezioni e disegni. Insolite possibilità di ‘visione’ in Falling Forward di Robin Rimbaud, o di rappresentazione dello spazio in 3MORE60 di Pietro Babina; la distruzione di un quartiere di Shanghai, osservata in un silenzio surreale dalla camera di Zhenchen Liu nel video Undercostuction e le zone di cintura esplorate da Devis Venturelli in Suburban Raphsody; una nuova apocalisse contemporanea tra le torri di Du Zhenjun in The flood, the wind, destruction;

The World You Own, il paesaggio ridisegnato dalla tecnologia, presenta Site specific di Carlo Bernardini che suggerisce, attraverso l’utilizzo della fibra ottica, la presenza di spazi virtuali sovrapposti a spazi reali; Coagulate dell’artista rumeno Mihai Grecu, distorce la visione per mezzo dell’acqua; Unità minime di sensibilità di Roberto Pugliese, rielabora in digitale i suoni catturati nell’ambiente; Tenore di Fondo, Narciso e Butterfly Effect tre opere di Donato Piccolo, in cui l’artista esamina la possibilità di controllo dei fenomeni fisici per svelarne l'effetto emozionale; Planet A di Momoko Seto, rappresenta in maniera visionaria e inquietante l’erosione di un paesaggio, restituito attraverso una originale interpretazione dalle immagini ritoccate a pastello di Paul Thorel e la nuova creazione del collettivo Quiet Ensemble.

Completano il progetto gli incontri e workshop realizzati insieme ai protagonisti dell’innovazione, all’Opificio Telecom Italia, per presentare una visione trasversale della creatività e dei suoi fautori.

Il comitato artistico di Digital Life 2013 è composto da Monique Veaute, Presidente della Fondazione Romaeuropa, Fabrizio Grifasi, Direttore della Fondazione Romaeuropa, Alain Fleischer, cineasta e fotografo, Direttore di Le Fresnoy, Bartolomeo Pietromarchi, curatore e critico d’arte, e Daniele Spanò, artista e consulente artistico Fondazione Romaeuropa, in collaborazione con Nathalia Trébik (Responsabile Diffusione di Le Fresnoy) ed Eric Prigent (Direttore Pedagogico di Le Fresnoy).

ROMAEUROPA FESTIVAL 2013ROMAEUROPA FESTIVAL

Nato nel 1984 e coronato da sempre crescenti successi, il Romaeuropa Festival è ormai riconosciuto come il più importante festival italiano e il Wall Street Journal lo ha indicato, nel 2006, come uno dei quattro top festival in Europa. Cult e trendy allo stesso tempo, Romaeuropa Festival presenta al pubblico romano da quasi 3 decenni il meglio della creazione artistica contemporanea e vanta un pubblico di fedelissimi a cui si aggiungono ogni anno nuovi spettatori. Una platea composita, come composita è l’offerta culturale del festival, che abbatte le barriere tra cultura “alta” e “di massa”, all’insegna dello scambio, del connubio e dell’intreccio, tra culture e codici espressivi.

Ogni anno Europa, Asia, America, Oceania, Africa si incontrano nella Capitale in una partitura spettacolare fatta di danza, teatro, musica, cinema, incontri con gli artisti, arti visive e sfide tecnologiche. I suoni e le espressioni artistiche di cinque continenti costruiscono un’esperienza estetica intensa che distribuisce in un’articolata geografia di spazi il piacere dello spettacolo per oltre due mesi.

DIGITAL LIFE

Nato nel 2010 Digital Life è un progetto espositivo di ricerca che in questi ultimi anni si è configurato come il vero e proprio cuore tecnologico del Romaeuropa Festival. I linguaggi della creatività digitale, le sue fertili connessioni con le tecnologie più avanzate, le relazioni fra spazio, tecnologia ed arte sono i grandi temi di riflessione di questo progetto aperto e visionario in cui arte visiva, arte digitale, performing arts e fotografia, superano i rispettivi confini per fondersi nella quarta dimensione della creazione. E ci raccontano un futuro che è già presente nella nostra vita. Le straordinarie opportunità offerte da queste pratiche hanno investito profondamente il mondo dell’arte, rivoluzionando sia le modalità di realizzazione che quelle di fruizione, favorendo un approccio polisensoriale, totalizzante ed esperienziale, rendendo più indefiniti i confini tra spettatore e opera, allargando la partecipazione ad un pubblico ampio e trasversale.

Al fianco della proposta espositiva, ogni anno la programmazione di Digital Life si arricchisce di eventi collaterali, dai talks che animano l’Opificio Telecom Italia con i media guru e i grandi protagonisti dell’innovazione tecnologica alle serate dedicate alle sonorità digitali del contemporaneo. Attraverso Digital Lige la Fondazione Romaeuropa sviluppa ulteriormente il suo percorso di ricerca nelle culture digitali avviato nel corso dell’ultimo decennio con progetti come il Sonarsound Roma, la Festa Elettronica, Sensi Sotto Sopra, Romaeuropa Webfactory e Capitale Digitale.

ROMAEUROPA FESTIVAL 2013INFORMAZIONI

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OPIFICIO TELECOM ITALIA
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