PRESEPI NEI MUSEI

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PRESEPI NEI MUSEIGenova, 8 dicembre 2011 - 5 febbraio 2012

Dal Seicento fino al XIX secolo, Genova si affermò, accanto a Napoli, come uno dei centri italiani più attivi nella produzione di figure da presepe. Nei musei genovesi si possono visitare due esempi di questa arte.

Un presepe genovese del Settecento a Palazzo RossoUn presepe genovese del Settecento a Palazzo Rosso

Uno storico presepe settecentesco con statuine finemente intagliate e vestite con abiti d’epoca.

Musei di Strada Nuova - Galleria di Palazzo Rosso
Dall’8 dicembre 2011 al 5 febbraio 2012

Orario: 8 dicembre: 10-19 (apertura straordinaria); dal martedì al giovedì: 9-19; venerdì: 9-23; sabato e domenica: 10-19. Chiuso il lunedì.

A cura di Simonetta Maione e Giulio Sommariva

Dalla prima metà del Seicento fino ai primi decenni del XIX secolo, Genova si affermò, accanto a Napoli, come uno dei centri italiani più attivi nella produzione di figure da presepe.

Una tradizione tanto radicata quanto priva di fondamento scientifico attribuisce ad Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739) - il più celebre esponente della scultura lignea tardo barocca in Liguria - la maggior parte delle figure presepiali oggi conservate.

Anche se non è documentato un impegno diretto del Maragliano in questa attività, è peraltro credibile che nell'ambito della sua bottega, la più attiva e prestigiosa in città, si fosse sviluppata una produzione di figure da presepe ad opera degli allievi.

Alla lezione maraglianesca fu sensibile, in particolare, Pasquale Navone (Genova 1746-1791), il più prolifico scultore impegnato in questo tipo di attività artistica. Dalla bottega di questo raffinato intagliatore uscirono splendide figure dai volti fortemente espressivi, accuratamente indagati nelle fisionomie, caratterizzate da zigomi alti, da uno sguardo profondo e sottilmente malinconico e da capigliature a ciocche capricciosamente cesellate a colpi di sgorbia.

Un importante nucleo di figure del Navone, eccezionali per qualità e stato di conservazione, appartiene alle collezioni del museo Giannettino Luxoro ed è stato utilizzato per l'allestimento proposto quest'anno. La scenografia si ispira alla documentazione archivistica relativa ai presepi allestiti per conto dei Brignole-Sale a Palazzo Rosso, negli anni Trenta del Settecento e utilizza, come allora, “...casette di cartone, corbe di erba, fasci di rami, ghiara, carta colorita...”.

Una novità è oggi la presenza di “visitatori” in abiti settecenteschi. Si è voluto, con questo espediente scenico, rendere evidente la corrispondenza fra le vesti indossate dalle figurine e quelle in uso fra nobili e popolani nel XVIII secolo. I visitatori potevano dunque “specchiarsi” nella scena allestita di fronte alla grotta della Natività, identificandosi con i pastori accorsi alla notizia del sacro evento.

Un'identificazione che non vedeva esclusi: accanto a nobili e popolani ecco orientali rasati col codino all'occipite, mori ricciuti, gruppi di zingari, mendicanti lividi, in abiti sdruciti. Figure tutte presenti nella Genova del Settecento come testimoniano le fonti storiche e iconografiche del tempo.

INFORMAZIONI

Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso

Via Garibaldi 18, 16124 Genova
Tel. 010 5574792 fax 010 5574793
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.palazzorosso.museidigenova.it

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Scene dal presepe barocco: la presentazione al Tempio al Museo LuxoroScene dal presepe barocco: la presentazione al Tempio al Museo Luxoro

Viene messa in scena la Presentazione al Tempio, rara figurazione negli antichi presepi genovesi.

Museo Giannettino Luxoro
Dall’8 dicembre 2011 al 5 febbraio 2012

Orario: 8 dicembre 10-19 (apertura straordinaria) da martedì a venerdì 9-13; sabato 10-13; domenica e lunedì chiuso. Chiuso il lunedì.

Il documento più antico relativo all´esistenza di un presepe a Genova, costituito dalla cronaca manoscritta del Convento genovese di Monte Oliveto, presso Multedo, alla data di Natale del 1610 registra: “....il P.re Alberto Honeto la prima volta espone in publico nella capella della Croce nella chiesa il misterio dello Presepio di figure di legno vestite d´habiti proporzionati à dette figure vagamente contesti (...) che con mutando d´habiti serve ancora a rappresentare il misterio dell´offerta dè Regi; e dell´appresentazione di N.o S.e nel Tempio”.

La cronaca attesta per la prima volta a Genova, l'uso di manichini articolati e vestiti per un presepe e, contemporaneamente, la sua scansione temporale in scene successive: Adorazione dei pastori, Adorazione dei Magi e Presentazione al Tempio.

Quest’ultima scena veniva allestita attorno al 2 febbraio, data che chiude il ciclo natalizio con la festa popolare della Candelora, cosiddetta per l’usanza di benedire le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”. La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata impura per il periodo di 40 giorni che seguiva il parto di un maschio e fino a quando non andava al Tempio per purificarsi.

La testimonianza più vicina a noi dell'allestimento di questa scena risale al 1903 quando Luigi Augusto Cervetto riferisce che alla Purificazione la capanna veniva sostituita da un tempio “architettonicamente foggiato sullo stile usato da Raffaello nel celebre quadro dello Sposalizio che conservasi a Brera”.

Il ricordo visivo di questo quadro evangelico è affidato, invece, ad una fotografia che riproduce appunto la scena allestita nel Santuario della Madonnetta con elementi architettonici e manichini opportunamente abbigliati.

A questi elementi e notazioni si ispira l'allestimento proposto quest’anno in museo: sotto il portico di un tempio periptero, che ricorda quello citato dal Cervetto, la Madonna presenta il Bambino Gesù al sommo Sacerdote, affiancato da due Leviti e dalla profetessa Anna, che, secondo il Vangelo di Luca riconosce il Bambino come il Messia. Nella cella le Tavole del Decalogo ricordano l’Antico Testamento, mentre il cestino con le colombe è testimonianza dell'offerta rituale prescritta dalla Legge.

Come lasciano supporre i racconti sopra citati, restano nella scenografia alcune figure di pastori testimoni della vicenda.

INFORMAZIONI

Museo “Giannettino Luxoro”

Via Mafalda di Savoia, 3 16167 Genova
Tel. 010 322673 fax 010 3200333
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.museoluxoro.museidigenova.it

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