Roma, dal 10 al 16 luglio 2023 - L’associazione culturale Index Muta Imago presenta: “In una qualunque parte del pianeta”, un progetto di Muta Imago, Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, che ha l’obiettivo di sperimentare un formato artistico e di indagine urbana caratterizzato dalla forma partecipata e collettiva, tramite il diretto coinvolgimento di professionisti e non professionisti nel processo creativo.
PROGRAMMA
Dal 10 al 12 luglio 2023, ore 16-20.30
TeatroBasilica, Piazza di S. Giovanni in Laterano, 10
- TERMINI. IN UNA QUALUNQUE PARTE DEL PIANETA_LABORATORIO
Condotto da Antonio Tagliarini con incursioni di Daria Deflorian, Riccardo Fazi e Claudia Sorace
Dal 14 al 16 luglio 2023, ore 18-19.30
TeatroBasilica, Piazza di S. Giovanni in Laterano, 10
- RACCONTARE IL CONFINE. ESERCIZI DI NON-DEFINIZIONE
Dialoghi curati da Lorenzo Pavolini e Attilio Scarpellini
Una serie di dialoghi al TeatroBasilica, curati da Lorenzo Pavolini e Attilio Scarpellini, gratuita e aperta a tutta la cittadinanza, diventa un ulteriore tassello per tematizzare e accendere la riflessione attorno alla funzione degli spazi urbani, alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale della città, allo sviluppo di uno sguardo che ne valorizzi le differenze, le memorie, le ritualità, alla ricerca di una nuova e diversa mappa culturale dell’area della Stazione Termini, alla definizione di quei luoghi che frequentiamo indipendentemente dalla funzione per la quale nascono, alla scoperta di cosa succede quando un oggetto artistico entra in contatto con un contesto o un momento nel quale esso non era previsto.
Dal 14 al 16 luglio 2023, ore 18-19.30
Stazione Termini (Via Marsala, 44)
- TERMINI. IN UNA QUALUNQUE PARTE DEL PIANETA
Performance site-specific di e con Giovanni Onorato, Gabriele Portoghese, Arianna Pozzoli
Vi aspettiamo!
𝗖𝗹𝗶𝗰𝗰𝗮 𝗾𝘂𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗲𝗻𝗱𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗼: instagram.com
“Sì, sembra proprio che uno spiazzo qualsiasi in una qualunque parte del pianeta rappresenti nel suo piccolo questa nostra terra che paziente ancora ci porta e ci sopporta.”
(L’ora in cui non sapevamo niente uno dell’altro, Peter Handke)
IN UNA QUALUNQUE PARTE DEL PIANETA
Dove i micro-eventi della vita cittadina continuano inevitabilmente ad accadere, malgrado la società spinga sempre più le comunità e i singoli abitanti a sparire nel chiuso delle loro vite e degli spazi privati? Quali sono i luoghi che oggi svolgono la funzione che un tempo era riservata alle piazze? Da questo punto di vista l’Esquilino rappresenta uno speciale spazio di laboratorio urbano, un ecosistema vivo e in continua trasformazione, un quartiere cerniera che polverizza la dicotomia centro-periferia caratterizzato da luoghi deflagranti, nevralgici, problematici e problematicizzati, abitati e attraversati ogni giorno dalla più varia umanità, lontani dai tradizionali siti identificati o riconosciuti nella percezione della città. Primo fra tutti la Stazione Termini: in nessun altro luogo di Roma la città si apre di più al mondo, alla sua pluralità, agli scambi, agli incontri e alla corruzione dei corpi. E dunque, da nessun altro luogo, che non da quello di questa continua transizione, può ripartire un progetto ispirato a una ripresa della parola politica e della retorica pubblica.
L’obiettivo del progetto è quello di sperimentare un formato artistico e di indagine urbana caratterizzato dalla forma partecipata e collettiva, tramite il diretto coinvolgimento di professionisti e non professionisti nel processo creativo; dall’intervento inedito in uno spazio normalmente non deputato alla creazione artistica; dalla commistione e la multidisciplinarietà dei linguaggi artistici utilizzati; dal carattere sperimentale della scrittura scenica dell’evento. Un esperimento poetico e disturbante in cui il confine tra realtà e finzione smette di esistere e ad azioni comuni si sovrappongono presenze e apparizioni che da quel comune sembrano emergere per portarlo in un altrove immaginifico e poetico.
Vogliamo portare l’oggetto artistico nei luoghi in cui nasce, liberandoci e liberandoli via via che li osserviamo di preconcetti e paragoni che tendono a definire le nostre esperienze attraverso dicotomie come quelle di bellezza/bruttezza, vivibile/invivibile, memorabile/inutile; vogliamo guardare all’esistente non come sfondo ma come protagonista, ribaltando le priorità che di solito vedono le figure in primo piano; vogliamo riconoscere la natura affascinante di un luogo pubblico. Lo spettacolo è sempre perfetto, c’è sempre qualcosa da guardare, un evento sorprendente, un miracolo quotidiano.
Il progetto è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale "Estate Romana 2023-2024"
Muta Imago è un progetto di ricerca artistica e una compagnia teatrale nata a Roma nel 2006 e oggi con base a Roma e a Bruxelles. È guidata da Claudia Sorace (regista) e Riccardo Fazi (drammaturgo/sound designer). È composta da tutte le persone che sono state, sono e saranno coinvolte nella realizzazione dei progetti.
INFORMAZIONI
web defloriantagliarini.eu - mutaimago.com
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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