UNA VALIGIA PIENA DI DOLLARI

“…quello che rimane sono case vuote, edifici diroccati attaccati dal vento e dal tempo, vecchie contadine che trasportano grossi pesi sulla testa masticando proverbi in un dialetto dimenticato. E il ricordo dello stupore e della poesia che ci riempivano guardando il lento procedere di una lumaca su un sasso.”

& UNA VALIGIA PIENA DI DOLLARI

laboratorio sull'attore-narratore

Martedì 26 aprile 2011 dalle 21.00 alle 23.30
Mercoledì 27 aprile 2011 dalle 18.00 alle 20.30

Ingresso

• Intero: € 10
• Ridotto: € 8 (Soci DLF e Associazione Popoli Migranti)
• Laboratorio + spettacolo: € 30

LO SPETTACOLO

Sono emigrata nel 1997 come la maggior parte dei miei coetanei e, come molti di loro, non sono più tornata a casa. Io non lo so, sinceramente, non lo so, cosa ognuno di noi si è portato dietro, non lo so, cosa ognuno di noi ha conservato di quella terra.

Ma parlando con i vecchi compagni di scuola e gli amici di un tempo torna, spesso, fuori, il ricordo di una terra dell’infanzia, in cui la realtà delle cose si mescolava felicemente all’immaginario e all’incomprensibile, in cui un lupo mannaro aveva la stessa dignità e tangibilità di un prete o di un sindaco comunista e le giornate erano lunghe, infinite, antiche come le case attorno a noi.

Ho raccolto per un paio d’anni ricordi, esperienze mie e altrui, proverbi, ricercato tradizioni di cui avevo sentito parlare da piccina. Ho rivisitato i luoghi e le case, confrontato fotografie, incontrato persone che mi avevano conosciuta da piccola e non si ricordavano più chi fossi.

Non posso e non voglio parlare di uno studio, di un lavoro rigoroso e metodico, ma di un accidentato e tortuoso percorso fatto seguendo quello che Piervittorio Tondelli chiamava “l’odore”, un sentire profondo, nascosto e viscerale.

Alla fine di questo percorso è nato “Una valigia piena di dollari”.

IL LABORATORIO

Il laboratorio, composto da cinque ore divise in due giornate lavorative, è rivolto a chiunque sia interessato a fare un percorso sul racconto e sulla narrazione. Attraverso una serie di esercizi e di giochi, il breve stage servirà a far scoprire ai partecipanti le proprie potenzialità e capacità di raccontare, di divertire, di attrarre, partendo dalla conoscenza di se stessi e degli altri.

Una valigia piena di dollari breve laboratorio di teatro e narrazione nasce con l'intenzione di creare uno spazio di riflessione e conoscenza attraverso il teatro.

Il laboratorio sarà rivolto a chiunque, con o senza esperienza teatrale, abbia voglia di fare un breve percorso sul racconto e sulla narrazione teatrale. Avrà la durata di 5 ore, divise in due giornate consecutive.

Il teatro è un luogo di sperimentazione e di gioco, all'interno del quale le specificità di ogni essere umano diventano potenzialità, sorprese, scoperte. All'interno di un laboratorio teatrale lasciamo temporaneamente da parte quei sentimenti di chiusura e di paura verso l'altro, il diverso da noi, e ci poniamo in un atteggiamento di ascolto e di apertura.

L'idea è dunque quella di svolgere un breve percorso focalizzato sulla narrazione, all'interno del quale i partecipanti e le partecipanti possano, in un clima di gioco e di non giudizio, fare un percorso di conoscenza e di approfondimento, partendo dall'esplorazione di loro stessi/e e dell'altro/a.

Sviluppo

Il laboratorio sarà suddiviso in due incontri di due ore e mezzo ore ciascuno, da tenere in due giornate consecutive.

Durante le ore di lavoro si procederà, attraverso una serie di giochi ed esercizi individuali, di coppia e di gruppo, all'esplorazione di queste risorse, allo scopo di creare una essenziale grammatica condivisa tra i partecipanti, che sarà poi il linguaggio attraverso il quale essi interagiranno all'interno dello spazio laboratoriale.
Contemporaneamente si procederà all'elaborazione e allo sviluppo di piccole narrazioni individuali sulle quali si lavorerà fino a giungere a brevi racconti teatrali.
Infine si studieranno i fondamenti di una buona lettura di racconti già strutturati, che saranno forniti dagli allievi.

Indicazioni:

• si lavora con abiti comodi, no jeans
• nella fase di riscaldamento si lavora scalzi o con i calzini
• ogni partecipante deve portare con sé un oggetto cui è particolarmente legato e un testo a memoria (teatro di narrazione, monologo o simili, evitare testi poetici)

Carla Vitantonio

Attrice campobassana, si trasferisce in Veneto a Padova dopo aver conseguito la maturità scientifica. Avendo scoperto il "fuoco sacro" dell'arte scenica già da giovanissima nella sua città d'origine, perfeziona le sue capacità artistiche conseguendo nel 2000 il Diploma di attrice di prosa presso il Teatro Stabile di Venezia "Carlo Goldoni" e contestualmente studia presso l'Università degli Studi di Padova, laureandosi col massimo dei voti in Scienze della Comunicazione nel 2002. Fra i suoi studi anche il Corso di formazione professionale per attori (a Rovigo nel 2002) e la International School of Corporeal Mime (a Londra nel 2010).

Oltre ad essere una ottima interprete è anche l'autrice di molti dei suoi lavori fra cui Brigante se more (in cui racconta di una brigantessa all'indomani dell'Unità d'Italia del 1860), Otto (excursus delle difficoltà dei giovani d'oggi ad inserirsi nel mondo del lavoro), Non vengo dalla luna (critica di costume contro la corruzione morale - e non solo - della politica italiana). Fra gli altri spettacoli di cui è stata protagonista 2023 Ulysse dov'è? (rappresentato anche a Campobasso nel 2002).

E' speaker radiofonica (collabora con diverse emittenti radio della provincia di Bologna) e insegnante di teatro e di scrittura teatrale.

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Internet www.lucilleidi.net

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Cell. 338 4118604
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