Passeggiata alla scoperta della storia...

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Domenica 13 novembre 2022 si è svolta un’altra delle camminate organizzate dal Gruppo Passeggiatori dell'Associazione DLF Arezzo alla scoperta della storia del territorio aretino, stavolta seguendo le tracce della nobile famiglia dei Barbolani di Montauto. La prima traccia certa dei Conti risale all’anno 967, quando l'imperatore Ottone I confermò a Goffredo Barbolani il possesso dei territori nell’alta Valtiberina. (Di Paolo Chiasserini)

Un gruppo di 24 persone, partendo dal valico della Scheggia, si è diretto verso la prima tappa del percorso, l’antica chiesa di San Niccolò a Gello, donata ai frati Camaldolesi dal conte Bernardino nel 1104 insieme a tutto il colle di Gello, pur mantenendone il patronato. Il complesso edilizio, che ha ben 38 posti letto e un’attrezzata cucina, è utilizzato dall’Azione Cattolica aretina, soprattutto in estate.

 

 

Dopo aver visitato Gello ci siamo incamminati per strada boschiva verso il castello di Galbino che si trova più a valle in direzione di Anghiari. L’imponenza del maniero ci ha accolti con la sua limonaia e le sue quattro torri angolari, tra alte siepi di bosso, ben curate, da cui si protendevano verso di noi i rami di alcune piante di cachi con i loro numerosi frutti arancioni. Davanti all’entrata del maniero ci siamo rifocillati sotto lo sguardo della bella veranda seicentesca.

Proseguendo la camminata per un tratto di strada bianca e di asfalto, ci siamo diretti verso il castello/Villa Barbolana, maestosa costruzione con torre centrale, che domina una vasta proprietà terriera dei Conti. Percorrendo un antico viale costeggiato da secolari cipressi, siamo saliti al Cenacolo francescano di Montauto, luogo sacro risalente alla seconda metà del cinquecento, voluto dai Conti per onorare la memoria di S. Francesco.

Continuando il nostro itinerario siamo giunti ad una fonte, protetta da un’edicola, che la tradizione vuole essere stata fatta scaturire da S. Francesco nel 1224. Nel bosco attorno alla fonte sono stati posizionati dei tavoli, luogo ideale per consumare il nostro pranzo al sacco e fermarsi un attimo a meditare all’interno del luogo sacro.

Riprendendo il cammino, ci siamo diretti verso la vetta del monte dove si trova il maestoso castello di Montauto che domina buona parte dell’alta valle del Tevere. Quello che resta oggi è una minima parte dell’antico potente insediamento fortificato che, nel medioevo, aveva anche il potere di battere moneta. All’interno della cinta di mura esiste l’antica chiesa dove era conservato il saio, oggi esposto al santuario di La Verna, che S. Francesco donò al conte Alberto nel suo ultimo viaggio verso Assisi. Il conte fece cucire un nuovo saio per il santo, quello con il quale è sepolto.

Usciti da questo affascinante luogo d’altura, siamo rientrati alle nostre auto dopo aver percorso circa 19 km, soddisfatti di aver conosciuto da vicino i luoghi più importanti legati alla storia della nobile famiglia dei Barbolani di Montauto.

 

 

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