Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David Seymour.
Cremona, Museo del Violino, fino all'8 febbraio 2015.
Il 22 maggio 1947 viene fondata a New York la “Magnum Photos”, quella che ben presto diventerà la più celebre agenzia fotografica del mondo. La fondarono Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David ‘Chim’ Seymour e William Vandivert. Alla base di questa scelta vi era la comune volontà di tutelare il proprio lavoro fotografico e garantirne il pieno controllo sulla diffusione delle immagini.
Fin dall’inizio venne prevista, per ogni fotografo, un’area geografica di riferimento dove operare: Henri Cartier-Bresson l’Oriente, David Seymour l’Europa, William Vandivert l’America, George Rodger il Medio Oriente e l’Africa e Robert Capa piena libertà d’azione nel mondo.
La mostra, introdotta da una sezione dedicata alle celebri fotografie di Robert Capa, raccoglie assieme, per la prima volta in assoluto, i reportage di questi fotografi che segnarono l’avvio di questa agenzia che influenzò in maniera determinante l’evoluzione del fotogiornalismo.
Una straordinaria opportunità per ammirare e confrontare le fotografie di questi celebri fotografi e riflettere sul ruolo delle immagini nel mondo dell’informazione.
“La nascita di MAGNUM. Robert Capa Henri Cartier-Bresson George Rodger David Seymour” esplora la nascita della più celebre agenzia fotografica del mondo, la Magnum Photos. E lo fa al nuovo Museo del Violino, in un percorso ospitato all’interno di questa nuova struttura museale che rimarca il legame antico e indissolubile fra Cremona e la liuteria.
Il 22 maggio del 1947, dopo alcune riunioni presso il ristorante del Museum of Modern Art di New York, viene iscritta al registro delle attività americane la “Magnum Photos Inc”, nome che prendeva spunto dalla celebre bottiglia di champagne. A firmare erano Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David Seymour e William Vandivert. Nasceva così una realtà che era concretizzazione di una lunga riflessione avviata da Robert Capa durante la guerra civile spagnola e che, negli anni, era stata estesa anche ai fotografi che frequentava.
Un progetto che si fondava sulla tutela del lavoro del fotografo e sul rispetto degli associati diritti fotografici. Attraverso la formula della cooperativa, i fotografi diventavano proprietari del loro lavoro, prendevano decisioni collettivamente, proponevano autonomamente alle testate i propri lavori per non rimanere assoggettati alle esigenze editoriali delle riviste, e rimanevano proprietari dei negativi, garantendo così un pieno controllo sulla diffusione delle immagini. Un controllo che si estendeva anche ad un minuzioso controllo dei testi delle didascalie associate alle foto e al perentorio divieto di manipolare le immagini. Con questi presupposti, e con la qualità del lavoro dei suoi soci, Magnum diventa ben presto un riferimento nel mondo del fotogiornalismo.
Magnum rappresentava così una diretta conseguenza del grande sviluppo nella stampa illustrata e delle agenzie fotogiornalistiche che era avvenuto durante i due conflitti mondiali.
Fin dai suoi esordi viene prevista, per ogni fotografo, una suddivisione geografica dove operare: Henri Cartier-Bresson in Oriente, David Seymour l’Europa, William Vandivert l’America, George Rodger il Medio Oriente e l’Africa e Robert Capa piena libertà d’azione nel mondo.
L’avventura di Magnum, o meglio gli esordi di essa, viene raccontata al Museo del Violino da un corpus di ben centodieci fotografie che rappresentano una vera eccezionalità: per la prima volta infatti i primi reportage dei fondatori di Magnum vengono raccolti assieme permettendo di costruire uno straordinario spaccato sull’avvio di questa agenzia. Inoltre è occasione per avviare una riflessione sul ruolo del fotogiornalismo e sulle trasformazione che Magnum innescò in questo settore.
Ad introdurre il percorso espositivo è una sezione dedicata a Robert Capa “prima di Magnum”, con celebri immagini della guerra civile spagnola, di quella del conflitto fra Cina e Giappone e della seconda guerra mondiale. A seguire, quattro selezioni legate ai primi reportage realizzati di Rodger, Cartier-Bresson, Seymour e dallo stesso Capa per Magnum. Si tratta del reportage di Capa dedicato alla nascita dello stato di Israele con una particolare attenzione ai campi di rifugiati, il reportage di George Rodger dedicato alla tribù dei Nubas in Sudan, il lavoro di Henri Cartier-Bresson dedicato all’India con le ultime fotografie scattate a Gandhi prima che fosse assassinato nel gennaio del 1948 ed infine le fotografie di David Seymour incentrato sulle conseguenze del secondo conflitto mondiale in Europa, con una particolare attenzione al dramma degli orfani di guerra.
La mostra sarà arricchita da una serie di iniziative dedicate ad approfondire il lavoro di ognuno di questi grandi fotografi, ma contemporaneamente offrire occasioni di riflessione sul ruolo del fotogiornalismo.
Il catalogo, firmato Silvana Editoriale, raccoglierà una serie di interviste ad importanti figure del mondo della fotografia a livello internazionale incentrate sul ruolo del fotogiornalista. Come afferma il curatore Marco Minuz “questo progetto reso possibile grazie ad una forte partnership con Magnum, permetterà al visitatore di comprendere un passaggio fondamentale della storia del fotogiornalismo che è rappresentato dalla nascita di Magnum. Per la prima volta questi reportage vengono confrontanti assieme permettendo di cogliere le straordinarie personalità di questi fotografi, ma al contempo riflettere sul ruolo del fotogiornalismo nel mondo dell’informazione”.
La nascita di MAGNUM. Robert Capa Henri Cartier-Bresson George Rodger David Seymour.
Cremona, Museo del Violino.
Mostra a cura di Marco Minuz.
Apertura: dal martedì al giovedì dalle 10.00 alle 18.00; dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00. Lunedì chiuso
INFORMAZIONI
Museo del Violino
Piazza Guglielmo Marconi, Cremona
Infoline 0372 808804
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Internet www.mostramagnumcremona.it
Ufficio Stampa: Studio ESSECI Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499
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Internet www.studioesseci.net