I PREMI della 19° edizione - Verona, dal 23 al 27 luglio 2013.
É l'Europa, è il Mondo, che si muove, che cambia, che prova a scrollarsi da dosso incrostazioni millenarie per puntare con meno pesi al futuro. Quel Mondo che in cinque notti d'estate il San Giò Verona Video Festival ha provato a raccontare.
Concorso Corto
Giuria presieduta da Nino Battaglia, con Asal Emami, Ida Travi, Andrea Crozzoli, Paolo Micalizzi, Marco Ongaro, Vincente Perez Herrero, Sandro di Todaro
Miglior film
Premiers pas di Grégory Lecocq, Belgio 2012
Per il valore della regia, interpretazione e sceneggiatura al servizio di un tema umano di intramontabile attualità. I 18 minuti più avvincenti e intensi del festival.
Miglior Regia
Juan Pablo Zaramella per "Luminaris", Argentina 2012
Originali soluzioni visive nella fusione della storia tra musica e immagini. Con soluzioni tecnologiche di alto livello.
Miglior Fotografia
Mohammed Jano per "One Shot" di Hawre Bahyat, Kurdistan - Iraq, 2012
La capacità di passare dal piano sequenza dal biancoenero al colore.
Miglior Sceneggiatura
Velko Nedelkovski per "Obraz" di Stefan Sidovskj, Macedonia, 2012
Per l’incisività del racconto che mette in rilievo una storia sociale di miseria e sopraffazione.
Miglior Interpretazione
Mirko per "Shame and glasses" di Alessandro Riconda, Italia, 2013
A maggioranza la giuria assegna il premio a Mirko che con la sua ineffabile naturalezza recitativa aderisce perfettamente al personaggio superando l’infantile timidezza che nasconde un grande amore.
Miglior Musica
Lolly Jane Blue per "Requiem 2019" di Rutger Hauer e Sil van der Woerd, Danimarca, 2011
Per la compenetrazione drammatica tra l’immagine apocalittica e il sentimento di salvazione a un passo dalla fine espresso in un disegno armonico di lievissima commozione.
Menzione speciale
Al regista Paolo Zagaglia per il corto "Abattoire" per aver espresso con efficacia la differenza tra il mondo animale e quello degli uomini.
Menzione speciale
Ai registi Damiano Menegoni e Fabio Zocca per aver con "Genius Loci" essere riusciti a collocare gli antichi incubi del territorio nella dimensione cinematografica.
Menzione speciale
A Gerard Chaireski, autore di "Storia" per la ricercata armonia e sintesi tra musica storia e immagini verso un’efficace affabulazione.
Concorso Lunghi
Giuria presieduta da Abbas Gharib, con: Cristiana Albertini, Federico Brambilla, Ivan Olivieri, Davide Rossi, Simone Villani, Guido Zauli.
Miglior Film
"Gotthard Schuh - A sensual vision of the world" di Villi Hermann, Svizzera 2011 - 89'
Documentario intenso e denso di immagini di verità nel confronto tra passato e presente. Riesce a raggiungere un livello evocativo e poetico altissimo. Un documentario dove il confine con il film di finzione è labile proprio per la capacità evocativa del film che va oltre la narrazione biografica e ci fa intuire un futuro che ci richiama a nuove sfide.
Miglior Regia
Meysam Kazazi per "How soon we get used to it!", Iran 2012
Nonostante i limiti tecnici e l'aver dato per scontate alcune premesse relative al tessuto sociale iraniano e sposato il punto di vista della media borghesia, abbiamo ritenuto di attribuire il premio per la miglior regia a questa opera per aver messo l'accento sull'aspetto della relazione tra un gruppo di giovani e donne che aspirano alla propria emancipazione nel mito dell'Occidente, guidati dall'empatia profonda che li lega e li unisce rendendoli più forti.
Miglior Interpretazione
Lina Wendel per "Silvi" di Nico Sommer, Germania 2013
per la delicatezza con cui l'attrice ha saputo tratteggiare il desiderio e il coraggio di una donna di costruire un rapporto di coppia maturo, di fronte a un mondo maschile afflitto da una concezione deformata e impoverita della relazione tra uomo e donna.
Mezione Speciale
"Dans un jardin je suis entré" di Avi Mograbi, Israele - Francia - Svizzera 2012
Nel dialogo filmato tra il regista israeliano e il suo antico maestro palestinese, il film ancora una volta afferma la complessità della relazione israeliano-palestinese, dimostrando che una convivenza reciprocamente rispettosa è possibile e contesta la legittimità di confini artificiali che negano l'identità di culture e tradizioni esistenti di fatto.
Premi Speciali
Premio Unicef, per il video che meglio racconta la realtà dell'infanzia tradita
The Silent Caos di Antonio Spanò, Italia - Repubblica Democratica del Congo, 2012
Il film è da consigliare all'Unicef, perché documentala situazione sociale di alcuni bambini sordomuti del Congo, sui quali grava un pregiudizio di superstizione. La chiave di lettura del documentario gioca tra la rappresentazione del paesaggio africano e i piccoli drammi quotidiani.
Premio "Mario Dall'Argine" assegnato dal Cineclub Verona
Avi Mograbi regista di "Dans un jardin je suis entrè", perché autore capace di raccontare al Mondo il bisogno di Cultura e Pace, con il suo cinema fatto di serena semplicità.
Premio "Solidarietà" assegnato in collaborazione con Fevoss e Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona, per il video carattere sociale. Giuria presieduta dal regista Vincente Perez Herrero.
Obraz di Stefan Sidovski, Macedonia, 2012
Il video denuncia l'emarginazione che spinge al crimine e coinvolge lo spettatore a stare con empatia dalla parte di chi soffre e a spingere la società ad operare per evitare che si arrivi a tali situazioni. Un video che sa rappresentare la cultura della solidarietà come consapevolezza sociale.
Premi della Giuria Social Club
Composta da amiche e amici del Festival, guidati dal segretario Giuseppe Genovese, con Chiara Bottacini, Marta Covre, Simonetta Pellini, Carla Riolfi, Susanna Serafin, Paolo Braggio, Maurizio Carmeli, Giampaolo Veronese.
Premio "Soave Ways", del Consorzio per la tutela del Soave e del Consorzio per la tutela del Monte Veronese Dop per il video che meglio esprime la soavità della vita.
Shame and glasses di Alessandro Riconda, Italia, 2013
Per un video che sa comunicare con potenzialità espressiva e delicata serenità la soavità della vita.
Premio "Dino Coltro" al video che meglio esprime i valori della tradizione
Dreaming Apecar di Dario Samuele Leone, Italia, 2013
Il cortometraggio è una commedia sociale che esprime con ironia e inversione di ruoli (un italiana badante di un rumeno), il richiamo delle proprie radici che rimane con forza anche in un contesto di integrazione.
Premio "Logan" al video che meglio esprime l'eleganza delle immagini in movimento.
Ballet Story di Daria Belova, Germania, 2011
Un cortometraggio raffinato che, attraverso un sapiente uso della fotografia, coinvolge lo spettatore in una storia che esprime l' eleganza dei movimenti di giovani allieve di danza classica.
XIX San Giò Verona Video Festival 2013. 19° edizione - Verona, dal 23 al 27 luglio 2013.
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica, ore 16.00 e ore 21.00. Palazzi Scaligeri, Cortile del Vecchio Tribunale, ore 21.00. Digital films from all over the world.
Ingresso gratuito.
Il Festival è dedicato a Augusto Tretti (1924-2013).San Giò Verona Video Festival, XIX rassegna internazionale di produzioni digitali e altre immagini, è organizzato da Cineclub Verona, Società di Cultura fondata nel 1935, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Verona Assessorato allo Sport e Tempo Libero e con il patrocinio di Unicef, Regione Veneto, Provincia di Verona, Agsm, Acque Veronesi, Amia.
Nazioni presenti al San Giò Verona Video Festival 2013
Argentina, Armenia, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Burkina-Faso, Cile, Canada, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Iran, Iraq, Israele, Italia, Kurdistan, Libano, Macedonia, Myanmar, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Democratica del Congo, Romania, Russia, Singapore, Spagna, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, Ungheria, USA.
I numeri del San Giò Verona Video Festival 2013
- 65 corti in Concorso
- 16 medio-lungometraggi in Concorso,
- 7 corti cortometraggi fuori concorso
- 2 medio-lungo metraggi
UN FESTIVAL PER VERONA
La XIX edizione del San Giò Verona Video Festival si svolgerà nella città scaligera dal 23 al 27 di questo luglio 2013. Divisa in due sezioni, una dedicata al corto e una al medio-lungo, la manifestazione è promossa dl Cineclub Verona, storica società di cultura, nata nel 1935, con la collaborazione dell'Assessorato al Tempo Libero del Comune di Verona, e patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dallo stesso Comune di Verona, con la presenza di AGSM e Acque Veronesi.
Il San Giò Verona Video Festival é una manifestazione internazionale, che, anche quest'anno, raccoglie opere dai cinque Continenti. Si tratta di film girati in digitale, scelti per il loro valore artistico, civile, storico e spettacolare.
La sezione corto si svilupperà in cinque serate nello storico Cortile del Tribunale, adiacente a Piazza dei Signori, nel pieno centro antico di Verona. Ogni serata ha inizio alle ore 21 e l'ingresso é libero e gratuito, come tutte le iniziative del Cineclub Verona.
La sezione medio-lungo sarà ospitata dal CTG nella sala della restaurata Chiesa di Santa Maria in Chiavica, a pochi passi dalle Arche Scaligere.
L'internazionalità del Festival si sposa con la sua piena veronesità, é diventato uno degli appuntamenti più attesi dell'estate veronese da un pubblico stanco delle solite repliche estive che popolano la città e la televisione, voglioso di incontrare novità, film difficili o impossibili da vedere altrimenti. Tante le prime italiane in programma, diverse le prime internazionali e non mancano le prime mondiali.
Tra i film più attesi "Dans un jardin je suis entré" di Avi Mograbi, una coproduzione tra Israele, Francia, Svizzera che è nelle sale parigine solo dall'11 luglio, un film esplosivo sul Libano di oggi, una lettura-memoria di grande forza su una delle regioni più importanti del nostro momento storico, non da meno "Deserteur!" (Glorious Deserter) di Gabriele Neudecker. La regista austriaca con coraggio riapre una pagina dolorosa per l'Europa tutta, il ritorno a casa, dopo la fine della II guerra mondiale, dei soldati che avevano disertato, il loro incontro con il popolo sconfitto, che li ritiene colpevoli del fallimento dei propri sogni di gloria.
Sempre nella sezione medio-lunghi si vedranno: "Dr. Ketel" di Linus de Paoli con un cast guidato da Amanda Plummer al centro di un'intrigo sanitari internazionale, e un film più intimo come "Silent Youth" di Diemo Kemmesies, che, memore della lezione di Gus Van Sant, racconta lo sbocciare di un amore nuovo. Legata a un lungometraggio sarà il 26 notte a Santa Maria in Chiavica, la prima notte horror del Festival, il film é "Thanatomorphose" del giovane, ma già cult, autore canadese Éric Falardeau, film già premiato come miglior horr degli ultimi anni da riviste specializzate. La serata del 26 sarà aperta da un film "Il Documentario - Il lato nascosto dei Los Massadores" che il regista Dimitri Feltrin ha dedicato allo strambo gruppo veneto che ha in messo in prosecco il rock demenziale, conquistando l'est della Regione, a questo seguiranno una serie di corti horror spagnoli per arrivare al film di Falardeau. Sempre dall'est Veneto arriva "Nel mio giardino" di Cristian Cesaro, che racconta lo scempio attuato sul nostro territorio, mentre Antonio Spanò nel suo: "The Silent Caos" mostra la terribile realtà vissuta dai sordomuti nella guerra civile congolese. La sezione corti sarà aperta, in collaborazione con la Fondazione Cini di Venezia, con "Carceri d'invenzione di G. Battista Piranesi" di Gregoire Dupond, un film che celebra il grande e visionario artista, la stessa sera si vedranno tra gli altri: "Requiem 2019" per la regia Rutger Hauer di Sil van der Woerd, con il noto attore protagonista di un'amara favola sulla sparizione delle balene, e "African Race" di Julien Paolini, un corto che racconta il sogno di un bambino del Burkina-Faso, non raggiungere l'Europa, ma correre e vincere in moto. Non è che l'inizio di un lungo cammino che si chiude il 27 sera con la proiezione di "Fino a quando..." di Vittorio Curzel, un film sul non senso delle guerre.
Quasi vent'anni fa, nel 1995, il San Giò Verona Video Festival nasceva dopo l'esperienza veronese condotta nel 1994 da Ugo Brusaporco e il compianto Fausto Pavesi al Centro Mazziano con "Le arti al Cinema".
Nasceva dal desiderio di incontrare e raccontare le nuove immagini in movimento che stavano conquistando il mondo giovanile, finalmente padrone di una lingua internazionale ancora non codificata ed incodificabile dagli adulti, coinvolgendo in primis un'intera generazione di artisti attratti dalla possibilità di esprimersi con l'immagine digitale.
Oggi la manifestazione, voluta dal Comune di Verona e nata per raccogliere opere digitali provenienti da ogni parte del mondo per presentarle gratuitamente al pubblico veronese e ospite di Verona, raccoglie una cinquantina di nazioni con opere che saranno presentate nel corso di cinque serate.
Il San Giò Verona Video Festival intende valorizzare un patrimonio espressivo internazionale che ha scarse possibilità di visibilità e insieme valorizzare agli occhi dei media una realtà produttiva veronese e veneta spesso nota solo in superficie. Più di cento saranno le opere in concorso tra cortometraggi e lungometraggi, il programma completo sarà consultabile sul sito del festival, www.sangiofestival.it, dal 7 luglio.
Sul sito è online il regolamento del festival: www.sangiofestival.it/partecipare.html
INFORMAZIONI
Cineclub Verona, Società di cultura fondata nel 1935l
Va Sottoriva 9/A, 37121 Verona
Cell. +39 348 2296619 - +39 347 8272632
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Internet www.sangiofestival.it